venerdì 24 aprile 2009

Le motivazioni di una scelta


Il Partito Democratico di Chiari sostiene la candidatura a Sindaco di Chiari del prof. Alessandro Lupatini

Il Circolo di Chiari del Partito Democratico annuncia alla cittadinanza clarense il proprio sostegno alla candidatura a Sindaco della Città di Chiari del prof. Alessandro Lupatini.
Tale scelta è frutto di riflessioni e di approfondimenti che hanno impegnato per molto tempo i Democratici di Chiari.
A Chiari il Partito Democratico ha sempre manifestato la propria assoluta divergenza e la propria differente visione di sviluppo della Città rispetto a quanto perseguito dall’Amministrazione Mazzatorta.
Le battaglie politiche condotte sui temi degli interventi urbanistici, dell’erosione del territorio agricolo, della sottovalutazione delle tematiche ambientali, degli interventi, esclusivamente di facciata e di nessuna efficacia, sul centro storico, delle politiche di gestione finanziaria delle casse comunali, hanno rappresentato le linee guida dell’opposizione condotta tra i banchi del Consiglio Comunale e tra la cittadinanza.
In più occasioni di confronto abbiamo rilevato e denunciato nell’Amministrazione Mazzatorta la mancanza del rispetto delle regole democratiche.
Tanto è vero che alcune forze politiche facenti parte dell’attuale maggioranza, su alcune proposte ritenute fondamentali, hanno assunto decisioni in contrasto con la maggioranza stessa.
In seguito tra queste forze politiche, che vanno oltre i classici schieramenti nazionali, sono emerse visioni comuni in merito al futuro della nostra Città e questo ci ha portato a raggiungere un accordo programmatico, che rappresenterà la base per il mandato amministrativo 2009/2014.
Questo è il principale elemento di novità che il Partito Democratico di Chiari offre all’elettorato clarense. Non mancano al nostro interno le persone in grado di concorrere al posto di Sindaco di Chiari, ma oggi la nostra scelta è quella di mettere in secondo piano gli interessi di partito per trovare, insieme, un nuovo modo di fare politica.
Inoltre uno dei noisrti obiettivi, fin dalla nascita, è stato quello di andare oltre gli steccati che hanno diviso persone e gruppi provenienti da storie ed ideologie diverse, per trovare, insieme, un nuovo modo di fare politica, di servire il proprio paese, di perseguire il bene comune.
Ebbene, crediamo che a Chiari noi si stia realizzando questi obiettivi: se un anno e mezzo fa sono entrati a far parte del PD persone che provenivano (e mantengono le appartenenze) da realtà dell’impegno sociale e tematico, oggi la visione di Città che il Partito Democratico di Chiari ed i suoi consiglieri comunali hanno portato avanti negli ultimi anni catalizza l'attenzione e l'impegno di partiti e di movimenti civici di orientamenti trasversali, proprio all'insegna della condivisione di idee, progetti e programmi, non della semplice ricerca del potere.
Su questa strada abbiamo trovato una comunanza di intenti con l’UDC, con gli esponenti clarensi del Partito Socialista, con le liste civiche Chiari Insieme ed Amare Chiari.
Questi sono i criteri ed i valori che ci hanno portato ad esprimere il nostro appoggio alla candidatura di Alessandro Lupatini: la sua volontà di essere a tempo pieno a disposizione dei cittadini, la sua determinazione nella difesa del territorio e nella salvaguardia del nostro ambiente, il suo interesse per il mondo del lavoro e dell’agricoltura, il suo impegno per mantenere su alti livelli i servizi sociali e per sviluppare ulteriormente le politiche giovanili hanno rappresentato per noi un elemento determinante nella scelta di sostenerlo.
Ad Alessandro Lupatini ed ai 20 candidati del Partito Democratico va il ringraziamento del nostro Circolo.
Alle altre forze politiche che condividono la candidatura di Alessandro Lupatini ribadiamo il nostro impegno per un mandato amministrativo all’insegna della reciproca legittimità nel farsi interpreti del sentire della cittadinanza e della reciproca pari dignità ed importanza nelle scelte da compiere per il futuro di Chiari.


Chiari, 23 Aprile 2009

giovedì 23 aprile 2009

Attenti al Lupo?

Scrivo queste righe, dopo aver sentito tante reazioni di segno diverso e dopo aver letto qualche “flames” (si dice così? Nel mio arcaismo preferisco “risse virtuali”) sulle vicende legate alle prossime elezioni comunali di Chiari. Contrariamente a molti commentatori, io ho partecipato a tutti gli incontri delle delegazioni che hanno partorito la candidatura di Alessandro Lupatini e sarei uno dei “negoziatori” per conto del Partito Democratico di Chiari.
Dal momento che gli strali nei confronti di questa soluzione si trovano principalmente nelle incursioni informatiche, utilizzerò questo mezzo per alcune precisazioni, anche perché questi strali sono soprattutto indirizzati verso il PD di Chiari.
Anzitutto va specificato che i protagonisti locali di questa operazione, oltre al PD, sono l’UDC, il Partito Socialista, L’Italia dei Valori ed altri movimenti civici senza appartenenza di partito.
Questa aggregazione, che sul piano nazionale non è assolutamente omogenea, sul piano locale ha invece trovato molte convergenze nel valutare i problemi della nostra Città, condividendo in particolare il giudizio negativo sul modo in cui viene amministrata ed alcune proposte per il suo futuro.
Dopodiché si è ritenuto doveroso rinsaldare tale aggregazione, per offrire a Chiari un’alternativa alla Giunta dominata dalla Lega, non per sostituirci banalmente ai governanti, ma per realizzare quelle proposte.
In questa fase ce ne siamo “infischiati” delle direttive che piovevano dai vertici superiori dei rispettivi partiti; e vi confesso che non è stato facile superare questi scogli, però ci siamo riusciti. Quindi si è trattato di trovare una convergenza anche sul nominativo di un candidato sindaco.
Non sto a ricostruire le peripezie che hanno condotto al dualismo Lupatini-Mercandelli (in verità i candidati non erano solo questi) ed al suo triste epilogo. Penso che ognuno tenda a fornire la propria versione, ma non condivido le geremiadi contenute nei comunicati della lista “Chiari c’è”, che considero comunque una risorsa preziosa, di cui auspico il recupero.
Sta di fatto che la maggioranza delle delegazioni ha fatto cadere la scelta su Lupatini. Questo è un metodo democratico, ratificato anche dagli organi di partito. Ed il P.D. clarense motiverà meglio il proprio appoggio nel comunicato stampa che verrà emesso in questi giorni.
Tuttavia, per sgombrare il campo ad alcune perplessità ricorrenti, vorrei sottolineare che i candidati ideali di forze politiche diverse non coincidono mai – a volte non succede nemmeno tra le varie anime del medesimo partito – perciò, se si vuole stare assieme, bisogna individuare il candidato capace di coagulare.
Due parole poi su Alessandro Lupatini, che da alcuni viene descritto come esponente della “vecchia politica”, per tralasciare critiche ancor più pesanti. E’ una persona che ha alle spalle una storia nella Democrazia Cristiana, partito che ora non c’è più nonostante alcune imitazioni. Con lui la sinistra si è trovata quasi sempre su posizioni opposte; ma quanti ex-democristiani ora militano nelle file del Partito Democratico? E’ stato per vari anni impegnato nella Giunta di Chiari, fino al 1994, ma non si è mai arricchito a spese del Comune. E infine: che cosa c’è di “vecchio” nel rompere gli schemi degli schieramenti politici nazionali, come noi stiamo facendo?

Beppe Vavassori

Crisi


Vecchia, ma sempre bella.

lunedì 20 aprile 2009

Lupo


Avrei potuto prenderla alla larga e parlare di quanto accaduto negli ultimi venti anni (dal 1989 in poi) e dei percorsi a volte tortuosi che partiti e persone hanno seguito in questo lungo periodo. Mi astengo, per non risultare indigesto. Una cosa però la voglio dire. Liberiamoci dalla maledizione della storia o meglio dalla maledizione che vuole che ognuno sia obbligato a giocare un ruolo prefissato e immutabile per il resto della propria esistenza. Altrimenti saremo costretti a un orribile ritorno al passato che penso nessuno voglia, almeno nel campo del Centrosinistra.
Mi limiterò a parlare di Chiari e del problema che oggi ci troviamo ad affrontare.
Io penso che si stia tentando un esperimento che può risultare molto fecondo per il futuro della nostra città, un esperimento nato dalla convinzione che a Chiari esista un problema di emergenza democratica. Guardiamo a quanto accaduto negli ultimi anni e in particolar modo in questi ultimi mesi: disprezzo delle regole, delle deliberazioni del Consiglio Comunale (vedi mercato), dei diritti della minoranza consiliare, dei diritti dei cittadini (villa Abbate, Polo della Cultura). Mai prima d’ora si era assistito al caso di un Presidente del Consiglio Comunale, organo di garanzia di tutti i Consiglieri, togliere la parola e insolentire il singolo Consigliere. Mai prima d’ora si era votato un PGT in cinque minuti e senza numero legale con tanto di formula finale “il Consiglio approva” e buona notte. Quando poi la macchina amministrativa è in mano a poche persone che non lavorano per il cosiddetto bene comune ma per la tutela di interessi particolari, se pur legittimi, e rimangono sorde ai richiami della maggioranza consiliare e perfino alle sollecitazioni che arrivano dai cittadini che li hanno votati (vedi le motivazioni che hanno spinto alle dimissioni il Segretario della Lega), allora è chiaro che ci troviamo di fronte a un’emergenza, aggravata dal fatto che nonostante l’impegno dei numerosi “uomini del fare”, in primis il Sindaco, il realizzato è veramente deludente.
Sono mesi che il Partito Democratico di Chiari lancia questo allarme e sollecita la creazione di una vasta alleanza che si proponga come alternativa credibile all’attuale maggioranza. La consultazione in fase preelettorale delle varie componenti della società clarense (volontariato, associazioni di categoria, semplici cittadini operanti nei vari settori, dalla cultura, alla scuola, al tempo libero) e il lavoro svolto su precisi temi di interesse generale (vedi Polo della Cultura, Poli Scolastici, ecc.) hanno creato il terreno fertile per far crescere questa consapevolezza e questa necessità. La scelta del candidato a raccogliere la sfida non è stata semplice perché la partita non è semplice. Il Centrodestra parte da numeri che farebbero tremare le vene ai polsi dei più temerari. Per vincere la partita occorre mettere in campo tutte le forze disponibili, non per costituire un coacervo indistinto, ma un’alleanza compatta sulla base di un programma condiviso. Perché si possa vincere a mio parere occorre creare un mix di innovazione ed esperienza, di forze organizzate e movimenti che abbiano a cuore il bene della città. Ma per vincere, dati i numeri da cui si parte, occorre anche creare un’alleanza che sia trasversale, per andare a pescare nell’elettorato dell’avversario, quell’ elettorato incerto, sfiduciato e in ogni caso scontento di come sono andate le cose in questi cinque anni. Per vincere occorre che ognuno di noi faccia un atto di generosità, facendo prevalere l’interesse comune all’interesse di parte. Penso che sia nel PD che nell’UDC ci fossero le persone in grado di sostenere la sfida. Per preparazione e qualità politica. Ognuno di essi ha fatto un passo indietro considerando l’interesse comune e la necessità che il candidato esprima innanzitutto capacità aggregative. Atto di generosità vuol dire anche dare qualcosa di sé in questa alleanza. Spendersi, lavorare, portare entusiasmo. E chi più dei giovani può portare entusiasmo, energia, innovazione?
Per finire voglio dire che condivido in pieno quanto scritto da Giuliano Tonelli e vorrei chiudere con le sue parole che trovo politicamente ed emotivamente molto belle: “il candidato è una forza motrice buona, ma la buona riuscita di questa battaglia sarà e dovrà essere nelle mani di tutti noi e del nostro programma”.
Enzo

domenica 19 aprile 2009

Senza pudore

Come documentato nel post del 16 aprile “Molte parole pochi fatti”, l’Amministrazione Comunale ha speso 60 mila euro per finanziare un opuscolo dal titolo “Chiari 2004 – 2009 Dalle parole ai fatti – Bilancio di fine mandato”. Avevamo scritto che trattavasi di un’attività di propaganda fatta con i soldi dei contribuenti e oggi lo ribadiamo.

Che trattasi di soldi dei cittadini di Chiari spesi per finanziare la campagna elettorale della Lega e in generale del Centrodestra, lo si è accertato stamattina in piazza Zanardelli. Proprio accanto al nostro stand è stato aperto un gazebo della Lega, in cui noti rappresentanti di questo partito distribuivano apertamente il sopradetto opuscolo.
La cosa che più impressiona è il fatto che da parte di questi signori non si sia avvertito il minimo senso di pudore o, meglio, di vergogna. Il tutto è stato fatto in modo plateale e temiamo che a nessuno di essi sia balenato per la mente che facendo così confermavano i nostri sospetti.
Dopo aver assunto delibere senza il numero legale, ora arrivano al punto di utilizzare l’Ente Pubblico per fini privati, sull’equazione che governare significa comandare, che comandare significa strafottersene di tutto.

sabato 18 aprile 2009

InformaChiari n. 6



Domenica 19 aprile
in piazza Zanardelli
il nuovo numero
del giornale

Chiari al bivio


La domanda è: esiste un deficit di cultura democratica a Chiari?
Beppe Vavassori, in un recente articolo apparso su questo blog afferma che sì, visti alcuni avvenimenti accaduti o in corso di accadimento nella nostra città, esiste a Chiari un deficit di democrazia, facendo risalire a questo deficit le difficoltà dell’attuale Amministrazione e di conseguenza della Città.
Il Sindaco e la Giunta hanno confuso la capacità di decidere col decisionismo. Capacità di decidere vuol dire assumere le doverose decisioni dopo un confronto serrato con i partiti nelle sedi istituzionali, con i cittadini e le loro associazioni. Il decisionismo non tiene conto di questi rapporti. Assume come atto autorizzativo di ogni decisione il voto. Tu mi hai votato sulla base di un preciso programma, quindi mi devi dare la libertà di assumere tutte le decisioni del caso per realizzare quel programma.
La realtà però non è mai così conseguente. Sia perché le situazioni mutano nel tempo, sia perché il programma non è mai comprensivo di tutto quello che poi si vorrà praticamente realizzare. L’esempio dei Poli Scolastici e del Polo della Cultura, chiariscono bene la situazione.
A Chiari si è andati ben oltre questo. Il Sindaco e alcuni suoi uomini di fiducia si sono barricati all’interno della Casa Comunale, diventata una vera torre d’avorio, e hanno interrotto ogni corrente di dialogo con la cittadinanza, con i partiti dell’opposizione e perfino con partiti ed esponenti della stessa maggioranza. Non solo. Il luogo preposto al confronto democratico, il Consiglio Comunale, è diventato un luogo di feroce contrapposizione, dove sono stati calpestati in modo plateale, dal Sindaco e dal Presidente dell’Assemblea, i sacrosanti diritti democratici dei Consiglieri. Gli ultimi due Consigli Comunali ne sono un esempio lampante. Non è mai successo, in decenni di storia democratica che un Presidente si permettesse di chiudere il microfono a un Consigliere, neppure quando le contrapposizioni erano frontali. Non è mai successo che un Presidente si rivolgesse a un Consigliere della minoranza con frasi tipo “ma lei che caz.. ci sta a fare qua”. Non è solo questione di buone maniere. E’ l’incapacità programmatica al confronto. E’ la presunzione che governare equivale a comandare. Che comandare autorizzi ogni torsione di norme e procedure.
A questo si deve aggiungere un’incredibile incapacità operativa che ha regalato a Chiari solo una miriade di costose rotonde, alcune delle quali inutili. Le casse comunali sono state dissestate, il patrimonio in buona parte venduto, i grandi progetti rimasti sulla carta. Per ultimo, a causa di sciagurate scelte amministrative (Poli scolastici, Polo della Cultura, PGT, questione mercato) la maggioranza che sosteneva la Giunta è andata in pezzi.
Occorre riparare a questo disastro. Occorre, come dice Beppe, che tutti coloro che amano questa città e credono che sia possibile un modo di amministrarla più corretto ed efficace, si riuniscano a raccolta in una larga alleanza sulla base di un progetto condiviso.
La politica è fatta dalle persone in carne e ossa, con le loro idee, le loro differenze, i loro sogni. Il candidato ideale non esiste, esiste il candidato possibile e ognuno di noi si potrà sentire più garantito se in questa avventura ci metterà un po’ di sé.
Enzo

giovedì 16 aprile 2009

Molte parole pochi fatti



E’ in distribuzione in questi giorni a Chiari l’opuscolo col quale l’Amministrazione Comunale intende presentare alla cittadinanza il resoconto del lavoro svolto in 5 anni di mandato.
La pubblicazione è stata realizzata dalla società Multimedia di Milano, a cui la Giunta ha affidato le attività di informazione e comunicazione, ritenendo “che precedenti esperienze nel campo della comunicazione gestite autonomamente dall’Amministrazione Comunale non hanno sortito gli effetti desiderati ( imbonire la gente..?!) proprio per la mancanza di una effettiva professionalità nella gestione della problematica della comunicazione”
L’Amministrazione Mazzatorta aveva bisogno di una società con provata capacità e specifiche conoscenze nel campo dell’informazione per nascondere e camuffare il fallimento dei vari mega progetti solo annunciati ed enfatizzare le poche cose realizzate. Se la Giunta avesse operato bene e con efficacia, se il Sindaco avesse avuto un rapporto costante con i suoi cittadini e non si fosse “barricato” nel Palazzo non sarebbe stato necessario spendere un mucchio di soldi per la propaganda. I fatti stessi si sarebbero incaricati di rendere onore al merito. Siccome si è annunciato tanto e si è realizzato poco e spesso in senso opposto all’annuncio adesso si tenta di vendere fumo per arrosto.
Ma quanto è costato ai cittadini clarensi questo progetto di informazione o meglio questa azione propagandistica? La bellezza di 60mila euro senza contare le spese di stampa e di spedizione.
L’A.C. infatti nel corso del 2008 ha assegnato ben due incarichi da 24.000 Euro cadauno ( IVA inclusa) alla Società milanese MULTIMEDIA e un terzo incarico da 12.000 per l’anno in corso (fino al 30 giugno) per la “Realizzazione del Piano della Comunicazione e per la redazione del Bilancio di fine mandato” Perché tre incarichi? Perché la legge (art. 125 del D.Lgs 163 del 2006) prevede la possibilità di affidamento diretto, senza gara, fino ad un importo di 20.000 Euro IVA esclusa.
Trattasi di un’attività di propaganda fatta con i soldi dei contribuenti di Chiari, un atteggiamento scorretto e irresponsabile che abbiamo avuto modo di criticare in passato quando, in occasione di una scadenza elettorale, l’Amministrazione aveva pavesato il paese di tabelloni cosiddetti informativi.
Eppure nonostante gli sforzi profusi, l’applicazione di tecniche raffinate di marketing e i soldi spesi l’operazione si dimostra un flop. L’opuscolo è brutto dal punto di vista grafico e non potendo inventarsi una realtà che non c’è, (opere annunciate e sbandierate ma mai realizzate) si è ricorsi alla realtà virtuale, cercando di far passare come realizzati progetti che sono ancora sulla carta e come veri solo dei bei disegni che una Giunta diversa domani potrebbe gettare nel cestino.
Insomma, si persevera nella politica degli annunci: molte parole ma pochi fatti.
I nostri concittadini direbbero: “E’ come mettere gli occhiali con lenti verdi alle mucche per convincerle che stanno mangiando erba fresca anziché paglia ammuffita”.
Federico - Enzo

mercoledì 15 aprile 2009

Cartoni sulla panchina

Dai verbali redatti dagli Assistenti Civici Sicurezza Urbana (A.C.S.U.), meglio conosciuti come Ronde, in Servizio di monitoraggio del territorio:

Viale Cadeo
Cartoni sulla panchina

Piazza Tirana (?)
Domenica 1 febbraio 2009 contate 141 presenze fra albanesi, rumeni e magrebini

Presso Italmark e Girandola segnalata presenza camper bianco nomadi con movimenti sospetti da parte degli occupanti.

Mi par di ricordare che una sera del mese scorso all’altezza della Coop in viale Bonatelli vidi per terra un pezzo di cartone che allora mi sembrò del tutto innocente. Mentre però proseguivo per la mia strada notai che il cartone mi fissava con aria insistente e quasi di sfida, quasi volesse accusarmi di tutte le perfidie di questo mondo. Ho avuto la tentazione di prenderlo e gettarlo nel cestino dei rifiuti, ma alla fine pensai che con certi cartoni è meglio non avere a che fare. La prossima volta che ne incontro uno che mi guarda storto lo denuncio subito alla polizia.

Chissà come si fa a contare le presenze. In piazza Tirana poi. Presenze albanesi, rumene, magrebine. Deve essere un’esperienza da incubo, da film dell’orrore. Certi mestieri non li puoi fare se non hai poteri paranormali.

Ancora non ho capito se si trattasse dello stesso camper bianco che si spostava dall’Italmark alla Girandola a tutto beneficio dei nostri Assistenti Civici. E poi, cosa potevano essere questi movimenti sospetti dentro un camper? Facevano le capriole? Si tiravano i cuscini in faccia? Ma lo sa questa gente che tirarsi i cuscini in faccia può far aumentare l’insicurezza percepita dalle persone presenti sul territorio comunale? Fossi in loro gli sequestrerei i cuscini, così imparano.

martedì 14 aprile 2009

Punto, punto e virgola, due punti

Sono andato a dare una sbirciatina alla Rubrica “Il Punto” il Notiziario Web della Città di Chiari realizzato dalla onnipresente Rosanna Agostini e non vi nascondo che ne ho tratto momenti di assoluto divertimento.
L’effetto comico è dato dal contrasto fra l’informazione fatta di luoghi comuni, inesattezze, quisquilie e il tono usato fra l’ufficale, il burocratico e il severo. Vi riporto alcune notizie che sono delle vere perle.
- A proposito dello sbarramento effettuato in via Vittorio Veneto con dissuasori stradali e senso unico in direzione sottopasso, un vero inferno per i residenti, si afferma: “Ottimizzato il traffico veicolare in Via Veneto in base allo studio elaborato da Sistematica di Milano sul piano del traffico e della sosta.” Quindi non solo facciamo le stronzate, ma anche paghiamo ditte esterne perché ce le facciano in modo del tutto professionale.
- “E’ stata attivata la circolazione a senso unico in via Maffoni (trattasi in realtà di via S.Giacomo ndr). L’architetto Maifreni, dirigente del settore territorio afferma che non si tratta di un’invenzione dell’ultima ora, ma è invece una fra le più importanti scelte progettuali contenute nel Piano Traffico approvato dal Consiglio Comunale il 28/11/2006 per pianificare la viabilità urbana secondo criteri scientifici e simulazioni che tengono in considerazione i dati reali della situazione veicolare della città. Il nuovo senso unico risponde a una logica organica di riordino della viabilità di Chiari nell’obiettivo di snellire la circolazione urbana.” Ora ognuno di noi può benissimo constatare, tutti i giorni, quanto sia organico questo riordino e come esso risponda a rigorosi criteri sci…sci…scientifici. Quanto al Piano Traffico esso prevedeva il mantenimento del semaforo in fondo a viale Cadeo, tenuto conto della vicinanza della scuola Turla, e un senso unico in uscita in via Europa. La realtà è che l’architetto Maifreni, impipandosi delle decisioni del Consiglio Comunale e del Piano Traffico, in fondo a viale Cadeo ha realizzato una bella rotonda e un senso unico in entrata in via Europa.

- “Miss Camicia Verde è Gessica Gaia di Villa Carcina che ha anche conquistato la fascia di Miss informazione libera, assegnata” niente po’ po’ di meno che “dal direttore del TG4 Emilio Fede” che come ognuno di noi sa è un campione di libertà e correttezza di informazione.

sabato 11 aprile 2009

"Si parva licet ..."

A questa citazione latina si ricorre spesso, quando accade di fare paragoni arditi tra l’attualità e grandi avvenimenti della storia. Dopo essermi ripetutamente chiesto se per caso non stessi esagerando, se non stessi amplificando le dimensioni degli episodi, sono arrivato a concludere che l’esagerazione sta invece nelle cose che accadono a Chiari.
Quando, per fare alcuni esempi di cronaca, un centro commerciale viene contrabbandato per servizio culturale, quando si usano trucchi verbali per aggirare la legge sulle incompatibilità, quando si tenta di approvare frettolosamente un Piano regolatore del territorio in cinque minuti, oltretutto in assenza di numero legale, quando si fa multare la bandiera della pace invocando una meschina occupazione di suolo pubblico, quando si cerca di imbavagliare il dissenso, allora non si tratta solo di contrasti dovuti alla diversità di posizioni, ma di fenomeni che tradiscono un deficit di cultura democratica.
Anche nei momenti più aspri delle battaglie politiche clarensi, questo non era mai successo.
Penso che in questa circostanza debba scattare un campanello d’allarme, che chiami a raccolta tutti coloro che credono in un modo più corretto di amministrare la Città, in quelle regole che garantiscono un confronto, appunto, democratico. Si tratta di un presupposto fondamentale, senza il quale tanti altri valori non hanno possibilità di affermarsi.
Allora la priorità consiste nel raggiungimento di questo obiettivo e bisogna avere il coraggio di mettersi insieme, per unire le forze sufficienti per affrontare la competizione e per realizzare qualche progetto condiviso. Questo comporta la disponibilità ad accantonare alcune diversità di pensiero o di appartenenza, l’apertura al contributo di vecchie esperienze, per rinviare in un secondo momento le pur giuste esigenze di ricambio generazionale.
Insomma – per fare un accostamento audace - lo spirito della Resistenza.

Beppe Vavassori

venerdì 10 aprile 2009

Primarie


Pasticcio alla Seneci


Schegge impazzite. Ecco cosa sembrano i pezzi della maggioranza che sgoverna Chiari.
Il Consiglio Comunale del 7 aprile, convocato per discutere del PGT, il Piano Regolatore Generale della città, cioè l’atto destinato a governare l’uso del nostro territorio per i prossimi anni, si è risolto in una manciata di minuti. Un vero record mondiale. Una volta si impiegavano settimane di discussioni, di confronti, di proposte, di controproposte. Oggi, nella nuova era della destra di segno leghista, si impiegano appena 5 minuti scarsi. Perché perdere tempo in chiacchiere e polemiche, quando basta entrare in Consiglio, fare l’appello, alzare la manina e via? E’ questa l’idea che ha della democrazia il presidente del Consiglio Comunale Luca Seneci. Un sistema dal vago e stantio sentore autoritario dove chi comanda decide, fa e disfa, senza alcun controllo, senza alcuna discussione con la minoranza consiliare, senza alcun confronto con la cittadinanza.
Solo che la fretta alcune volte gioca brutti scherzi e quello che voleva essere segno di decisionismo, si è rivelato nel concreto un segno di confusione. Un atteggiamento sbracato che ha messo in imbarazzo perfino il Sindaco che tanto tenero non è. Una delibera presa senza la regolarità del numero legale, quindi praticamente nulla, un Consiglio Comunale che è stato dichiarato chiuso e poi si voleva riaprire per riparare al vulnus, parole grosse pronunciate a mezza voce ma che chiaramente esprimevano il disprezzo da parte di alti esponenti consiliari delle persone, delle procedure e delle buone maniere. Insomma un vero pasticcio, un pasticcio alla Seneci.
Una cosa è certa. Questa Amministrazione, nata per risvegliare Chiari dal suo sonno durato oltre 50 anni, si trova alla fine del suo mandato con un bilancio fallimentare. Una maggioranza a pezzi, finanze comunali saccheggiate, grandi progetti rimasti sulla carta o fortemente contestati, il territorio devastato.

Sì, è venuta l’ora che Chiari si svegli, ma solo per mandare a casa questi signori.