lunedì 31 maggio 2010

Tangenziale nord

Sottopasso via Brescia
Collegherà le tangenziali nord ed est
Il Giornale di Brescia di mercoledì 12 maggio ci informava che ci sono buone notizie per la tangenziale nord.
Del valore economico di 4 milioni di euro, l’opera verrà progettata e costruita dal Comune di Chiari, ma finanziata completamente dalla Bre.Be.Mi. secondo criteri stabiliti in apposita convenzione.
I pagamenti verranno effettuati in relazione allo stato avanzamento lavori e cioè:
- il 10% all’atto della sottoscrizione della convenzione;
- il 25% in fase di avvio dei lavori;
- un altro 25% quando l’opera sarà eseguita al 50%;
- il saldo (40%) a collaudo definitivo.
Vi prego di fare attenzione a questi dati e di volerli confrontare con quelli stabiliti nella convenzione stipulata fra Comune ed Eleca per la costruzione del cosiddetto Polo della Cultura. Qui sta scritto:
Il Concedente (Comune) corrisponderà al Concessionario (Eleca) un contributo pubblico a fondo perduto di 1.000.000 di euro una tantum che verrà erogato secondo le seguenti modalità e precisamente:
- il 50% entro e non oltre 6 mesi dalla firma della presente convenzione;
- il rimanente 50% a saldo entro i successivi 6 mesi.

Nulla si dice di apertura del cantiere, di stato avanzamento lavori, di collaudo definitivo. Si dà una paccata di soldi pubblici a una società privata e questo è tutto. Di clausole di salvaguardia, neppure l’ombra, di pagamenti da effettuarsi secondo l’andamento dei lavori neanche a parlarne.
Voi direte, “avremo sicuramente in mano una fidejussione che ci possa garantire in caso di inadempienza”. Certo, la fidejussione era prevista in convenzione, ma i nostri pubblici amministratori, accidenti, si sono “dimenticati” di acquisirla in originale. Scusate, non è che uno può pensare a tutto, eh! Ora parlano di escuterla. Si spera almeno che siano riusciti ad acquisire l’originale della garanzia, altrimenti ti saluto!

In questi giorni in Comune si sta esaminando attentamente la bozza di Convenzione con Bre.Be.Mi., messa punto da Bre.Be.Mi. I nostri pubblici amministratori hanno già fatto sapere che sarà un esame scientifico, cioè come al solito accurato e severo, essendo intenzionati a controllare tutte le clausole del contratto. E che caspita, non è che ti siedi, ti mettono la penna in mano e tu firmi senza controllare! Qui si controlla tutto e se c’è qualcosa che non va, fosse una virgola, non si firma. Parola di Sindaco.

sabato 29 maggio 2010

Quando la pezza è peggio dello strappo

A una precisa domanda di Max Laudadio che chiedeva al Sindaco Mazzatorta: ”Quante cose ha fatto per il Comune di Chiari questa azienda? Vi ha fatto rotonde, strade, vi ha dato dei soldi?” Il primo cittadino, pur con un certo imbarazzo ha risposto “No, non ha fatto assolutamente nulla. Non ci ha dato assolutamente niente”.
Naturalmente il Sindaco è stato smentito dallo stesso Laudadio con tanto di documenti alla mano.
Dopo due settimane di roventi polemiche durante le quali è stato messo a cuocere sulla graticola, il Sindaco ha rilasciato alcune dichiarazioni riportate in questi giorni da giornali locali e che a noi sembrano una pezza che, come si dice in gergo “è peggio dello strappo”.
Il Sindaco dichiara: “ Ho affermato di non aver preso soldi dalle Trafilerie Gnutti perchè i fondi destinati al lifting della cinta di villa Mazzotti, non sono finiti al Comune, ma direttamente all'azienda incaricata del restauro. Il resto sono benefit concessi dall’azienda in forza di convenzioni urbanistiche”.
Mi pare del tutto evidente che la Villa Mazzotti è di proprietà comunale. Se il restauro della cinta è stato pagato dalle Trafilerie Gnutti, vuol dire che questa ha finanziato il Comune, indipendentemente che i soldi siano passati per le sue casse o siano andate direttamente all’azienda incaricata del restauro. Questo lo capisce anche un bambino.
Altrettanto si può dire per quelli che il Sindaco chiama benefit.
Comunque per avere un’idea più precisa della questione pubblichiamo uno stralcio degli articoli apparsi su Chi@riNewsletter – Canale informativo del Comune di Chiari a cura di Rosanna Agostini (per ingrandire cliccate sulle foto).


venerdì 28 maggio 2010

28 maggio 1974: a Brescia è strage




da Blu Notte - Misteri italiani

di Carlo Lucarelli

Per guardare tutti i video sulla Strage di Piazza Loggia
collegati a Chiari Tube http://chiaritube.blogspot.com/

giovedì 27 maggio 2010

Metodo scientifico

il Sindaco di Chiari
Il Sindaco, quando parla delle fantastiche opere mai realizzate dalla sua Giunta, si riferisce a un metodo scientifico rigorosamente seguito.
Deve trattarsi di un metodo del tutto nuovo attaverso cui si crea il nulla mescolando montagne di parole a vagonate di soldi.

Straordinario!

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Museo della Città

Ma dov'è quel Museo dinamico della Città che non sta mai ferma? E' così dinamico che non siamo riusciti ancora a vederlo.

Troppo veloce per noi sonnacchiosi clarensi abituati ai polverosi e concreti musei repossiani.

mercoledì 26 maggio 2010

Cronoprogrammi taroccati

Nuova Caserma Carabinieri
Cartellone pubblicitario febbraio 2008
L’assessore Davide Piantoni è un altro di quei personaggi le cui frasi meriterebbero di essere scolpite sulla roccia.
Guardate cosa riportava il Giornale di Brescia del 23 luglio 2009 “Il neo assessore alle Opere pubbliche, Davide Piantoni, ha annunciato che la posa della prima pietra per la realizzazione della Caserma dei Carabinieri dovrebbe avvenire tra la fine dell’anno e l’inizio del 2010”.
A distanza di qualche settimana però è costretto a fare una piccola rettifica. Infatti il 12 settembre dello stesso anno rilasciava questa perentoria dichiarazione “Tra circa sei mesi potranno iniziare i lavori di costruzione della Caserma dei Carabinieri.”
A marzo siamo andati in via Roccafranca per assistere alla posa della prima pietra. Di pietre nella cava ne abbiamo viste molte, ma della “prima pietra” della caserma dei Carabinieri neppure l’ombra. Forse il cronoprogramma che è stato consegnato all’assessore Piantoni deve avere qualche difetto, perchè già siamo a giugno e di lavori nisba.
Sottopasso di via Brescia
Cambiamo argomento. Sottopasso di via Brescia. Il 29 dicembre 2009 il Giornale di Brescia riferiva che a causa di un imprevisto, i lavori di costruzione dell’atteso sottopasso di via Brescia stavano subendo dei ritardi sulla tabella di marcia. Lo confermava l’assessore Davide Piantoni che si augurava di risolvere il problema a gennaio. Puntualmente, a gennaio siamo andati in loco per assistere all’avvio dei lavori. A gennaio niente, ma neppure a febbraio, marzo, aprile e maggio. Accidenti, a questa amministrazione devono aver rifilato cronoprogrammi difettosi. Ne funsionasse uno!
Sottopasso di via Brescia
Cartellone Pubblicitario febbraio 2008
Comunque ci sono buone notizie per la tangenziale nord. In Comune, che di convenzioni sono esperti, stanno mettendo sotto la lente di ingrandimento la convenzione con Bre.Be.Mi. L’Assessore Piantoni assicura che passato questo severo esame, la tangenziale potrà vedere la luce già nel prossimo anno.
Vorremmo sommessamente dare un consiglio all’Assessore Piantoni. Quando parla di opere da realizzare, eviti di parlare di tempi. Non dica questa cosa la faremo entro questo mese, dica semplicemente “questa cosa la faremo”, che è già un bell’esporsi. Guardi cosa è capitato al suo Sindaco. Sognava di realizzare il Polo della Cultura entro  il 2009 sulla base di uno stringente cronoprogramma e, come tutti abbiamo visto, si è trovato in un incubo. Per non parlare di quel duomo di Milano che è diventato l’ex Comune, di cui si parla ormai da 5 anni e non si riesce a completare. Dia retta, eviti di parlare di tempi e soprattutto eviti di nominare i fantomatici cronoprogrammi: sono tutti taroccati.

lunedì 24 maggio 2010

Loculi e rotonde

Dopo l’intensa e piacevole discussione che c’è stata su questo blog nei giorni scorsi, finalmente ci siamo convinti che l’aria e l’acqua a Chiari sono pure come lo erano all’alba del creato. Rassicurati e felici, ritorniamo volentieri a un nostro best-seller: le rotonde.
Qualcuno di voi avrà già notato che fra le molteplici rotonde ideate da questa fantasiosa Amministrazione ce n’è una che è assolutamente fantastica. Si tratta della rotonda pensata per “agevolare” l’ingresso delle ambulanze al pronto soccorso. La chiamano la “rotonda della morte” per il fatto che nell’affrontarla i pazienti rischiano la vita e con essi anche gli addetti alle ambulanze. Nel realizzare questa rotonda si è deciso di utilizzare l’asfalto al posto del porfido (ma guarda!) e il Comune ha potuto così risparmiare 60 mila euro. Questo è quanto raccontavano i giornali qualche tempo fa. Ora pensate a quanto avrebbe potuto risparmiare l’Amministrazione Comunale se invece di fare tutte le rotonde “in pregiato materiale lapideo” le avesse fatte in asfalto. Una valanga di soldi con i quali forse potevamo mettere a posto le scuole più malandate.
Il fatto poi che siano state fatte in porfido non è senza conseguenze. Avevamo già ipotizzato che i lavori di manutenzione di questi manufatti sarebbero stati molto onerosi e le previsioni si sono puntualmente avverate. Come ampiamente riportato dai giornali locali in questi giorni, alcune di esse già presentano segni evidenti e pericolosi di degrado: buche, avvallamenti, sbrecciamenti, innalzamenti ecc. per cui si rende necessario un intervento urgente di restauro. I soldi per realizzarlo però non ci sono e quindi che fare?
Per risolvere il caso, qualche tempo fa vennero convocate in sala Giunta le menti più lucide esistenti sulla piazza per una intensa sessione di “brainstorming”. Mentre si analizzavano dati, grafici, cause, responsabilità, indirizzi e prospettive, mentre tutti sottoponevano le loro meningi a uno sforzo inaudito, uno dal fondo della sala si alzò e con tono del tutto pacato disse: “Scusate, ma perchè non costruiamo delle tombe?” Tutti si guardarono in faccia sbalorditi credendo che il poverino avesse perso il lume della ragione. Qualcuno addirittura aveva già preso in mano il telefono per chiamare la neurodeliri. “Ma sì, vi dico. Costruiamo delle tombe di famiglia di vari modelli e le vendiamo al migliore offerente. Con l’esperienza che abbiamo maturato in questi anni in materia edilizia, possiamo soddisfare tutte le esigenze. A due, quattro e sei loculi, modello economico, standard e di lusso, piano terra, rialzato e superattico, a loculo semplice, con anti loculo, con cappella di meditazione e preghiera . Con il ricavato mettiamo a posto le rotonde e forse anche il viale Mazzini. Insomma tombe per rotonde”. Tutti rimasero a bocca aperta non sapendo cosa dire. “Beh, che c’è?” fece il tipo “preferite tenervi le più belle rotonde del mondo con anche le buche più belle del mondo o fare come dico io e metterci una pezza?”
Fu così che venne realizzata in quattro e quattr’otto “la prima asta pubblica del caro estinto” con la quale si venderanno confortevoli tombe di famiglia a prezzi di mercato e si assegneranno al migliore offerente. Poichè a quanto si dice in giro c’è molta richiesta (il desiderio di avere una casa di proprietà sembra travalichi i confini del mondo dei vivi) c’è da presumere che l’Amministrazione ci farà un bel guadagno e i nostri rondò potranno finalmente essere messi a posto.
Una raccomandazione però. Quando passerete con la vostra macchina sulle rotonde restaurate, ricordatevi di recitare un “eterno riposo”. Date le circostanze, è il minimo che possiate fare.

sabato 22 maggio 2010

Da domani anche tu

L’Unitá 20 maggio 2010
Caro lettore,
sei davvero molto fortunato a vivere in un Paese dove c’è un governo che si prende cura di te. Anticipa i tuoi desideri e pensa i tuoi pensieri a volte prima che tu li abbia pensati. Difatti, caro lettore, sei stanco di scandali. Certo che lo sei. Non te ne importa più niente di cosa fa la cricca, di chi regala case a chi, di chi ride dei morti, di chi favorisce gli affari con la cocaina e le donne in regalo, di preti pedofili e di escort col registratore, di 40 ragazze per me posson bastare, di conti occulti in Lussemburgo, miliardi sporchi che rientrano per due soldi e tutto a posto, di mafie che fanno eleggere i parlamentari e poi li trattano come il maggiordomo, di piscine costruite come se fosse un’emergenza nazionale e mai usate, di banche vaticane e faccendieri che fanno la spola su e giù per i ponti di Roma, di mani sull’acqua pubblica e sul nucleare privato, pale per l’eolico, cliniche per le protesi, università per i nipoti, aerei di Stato e ballerine per il morale del capo, falegnami e club privè, cognati e aeroporti inutili, corsie preferenziali per le auto blu, frotte di autisti tunisini che poi non sono mai quello di Craxi.
Diciamoci la verità, non ne puoi più. Lo dicono anche i sondaggi, vedi: quasi un italiano su due non andrebbe più a votare, oggi. Non vuol sentir parlare di politica, se accende la tv e ci trova un notiziario - difficile, ma poniamo che ne trovi uno che sia un notiziario - cambia canale. Meno male che c’è Belen, anche l’occhio vuole la sua parte e quando uno torna a casa la sera stanco sfinito dal lavoro non ha mica voglia di vedere qualche iettatore, qualche menagramo che sbraita dai tetti, qualche infermiera suicida e poi quegli orfani che piangono, dannazione, ma come si fa a non capire che c’è un limite? Un po’ di rispetto per il riposo della sera, perbacco. Uno torna a casa la sera e si vuole rilassare, ne ha diritto.
Caro fortunato lettore, papi Silvio anche oggi ha pensato a te. Aveva detto che avrebbe sgominato la corruzione, certo, sì. Ma prima di mettersi a fare quel lavoraccio che chissà quanto tempo e quanta fatica ci vorranno ha avuto un pensiero per te, per noi, così riposiamo mentre lui lavora. Ha pensato che tutta questa robaccia che certi comunisti, molti dei quali magistrati, si ostinano a chiamare notizie come se fossimo ancora nel Novecento, gente che vive nel passato che non conosce l’ottimismo, ora - nei tempi moderni - si elimina. Come l’immondizia a Napoli: zac, sparita. Come si fa? Ma basta ordinarlo, no? Che ingenui. Non siete stati attenti, non avete ancora imparato. Si fa una legge. Una leggina che dice così: da ora chi diffonde le notizie sui reati va in galera. No: non chi commette i reati, non ti distrarre lettore. Chi li racconta. Ecco fatto, fine delle cattive notizie. Era tanto difficile? Se poi per caso sotto indagine finisse un sacerdote o un vescovo allora si informa subito il cardinale segretario di Stato. Anche la diplomazia internazionale è a posto. Oh, finalmente. Ci voleva tanto? Santa pazienza però, caro lettore. Deve sempre fare tutto Papi, anche le cose semplici. Che sia l’ultima volta, d’accordo?

Da domani prometti che t’impegni, ti sforzi di migliorare il Paese anche tu.

                                                                                               Concita De Gregorio

venerdì 21 maggio 2010

Stakanovisti

Stakanov
Ricevo e pubblico volentieri questa segnalazione:

Gian Antonio Stella, Corriere della Sera, Venerdì 21 maggio 2010, prima pagina:


[...] Ieri mattina, a "Radio24", il senatore leghista Sandro Mazzatorta ha spiegato che occorre "sfatare alcuni luoghi comuni. Si è parlato di un Parlamento che lavora poco. Noi saremo una eccezione ma arriviamo il lunedì sera e al giovedì sera siamo ancora qua". Giudichino i lettori. [...]

E giudichino anche quelli che al venerdì mattina stanno lavorando e che lavoreranno anche al sabato.

Al Bar dell Sport dicono: "Sarà per questo che molti parlamentari hanno il doppio incarico, col serio rischio di fare male entrambi. Guardarsi intorno per credere".

giovedì 20 maggio 2010

Cortine fumogene

I vari Alex, Mario, Simona, Gianni, Diego figli tutti di una stessa mano e che da giorni si stanno dando un gran da fare per inviare commenti fotocopia al solo scopo di sollevare polveroni e creare confusione, niente possono fare di fronte alla realtà ineluttabile. La realtà costituita dai fatti e dalla convinzione della gente. Se non ci fosse la convinzione che ci troviamo di fronte a un problema reale al cospetto del quale le farneticazioni di certi commentatori appaiono miseri belati di gente adusa ad ogni attività di manipolazione e disturbo, non ci sarebbe il successo di alcune iniziative portate avanti anche da questo blog.
Da quando negli ultimi giorni ci siamo interessati di problemi ambientali e di salvaguardia del territorio, i commenti arrivati sono stati ben 97, quindi molti ma molti di più di quelli postati per temi altrettanto sensibili quali l’immigrazione e la discriminazione razziale. Solo il video di Striscia ha avuto ben 51 commenti, a cui si devono aggiungere quelli lasciati sulla pagina di YouTube di ChiariAmbiente. Ad ora le visualizzazioni del video di Striscia sono 3616, le visite al sito di Chiariambiente superano le migliaia, le visite a questo blog si sono quadruplicate. Non solo. I servizi pubblicati da Chiari Blog hanno avuto eco su altri siti quali “BresciaPoint” , “Proposta per Castelcovati”, BsNews.it, Basse frequenze, OkItalia.net, per non parlare del Giornale di Brescia, di BresciaOggi e di Chiariweek.
Tutto questo per dire che i problemi trattati non sono pure invenzioni di soggetti invasati da manie ecologiste, ma sono problemi che la gente sente come propri, specie in una provincia come la nostra afflitta da un inquinamento persistente. Pure coloro che pensano che tutto questo sia opera di una mistificazione, autorizzano a credere, con i loro ripetuti interventi a volte irriverenti e aggressivi, che si è toccato un nervo scoperto e che a nulla servono terapie anestetiche.
Compito di questo blog non vuole essere quello di demonizzare una realtà produttiva fra le più importanti del nostro Paese o infangarne il nome. Sappiamo bene cosa rappresenti per Chiari e la sua gente la Gnutti. Ma appunto perchè ne riconosciamo i meriti, non possiamo fare a meno di tacere i pericoli che la presenza di questo impianto a ridosso del centro storico della città può comportare per la salute dei cittadini. Occorre vigilanza e controllo sia da parte dell’informazione che da parte della politica. Questo chiedono i cittadini.
Sappiano i vari Alex, Mario, Simona e compagnia cantante che si può anche fare confusione e alzare cortine fumogene, ma fatto questo i problemi rimangono ancora lì, irrisolti, e non c’è nessuna tattica di disturbo che li possa fare sparire per incanto.

Carlotta

mercoledì 19 maggio 2010

Inquinamento: un problema complesso, ma reale

Il Consigliere Comunale del PD
Ing. Federico Lorini
Alcuni anonimi che lasciano i loro commenti su questo Blog, mi richiamano alla mente il nostro Sindaco che in campagna elettorale gridava con voce stridula “bugie…bugie..” e mi dava pubblicamente del “falso”. I fatti hanno poi da soli ristabilito la verità delle cose - vedi Polo della Cultura, debito pubblico, qualità delle rotonde , entità degli incarichi professionali ecc.
Si distribuiscono con faciloneria e spudoratezza titoli di falsità ad altri o per ignoranza oppure scientemente, sapendo di mentire.
Perchè sarebbe falso Max Laudadio se nessuna Autorità competente ha certificato il “ causante” l’inquinamento del terreno dei Signori Salvi – Caffi?
L’inquinamento c’è, è ampiamente documentato da periti incaricati dai proprietari e anche da ARPA. Il problema portato alla ribalta da Striscia è proprio questo: perché i signori Salvi devono sobbarcarsi il costo esorbitante della bonifica, visto che l’inquinamento è arrivato con le diverse esondazioni del canale Brioni e che hanno il divieto da parte di ASL di allevare animali da cortile e di coltivare ortaggi? Nel 2004 la ditta consulente in tema ambientale per il comune aveva certificato che tracce di olio uguale a quello riversato sul terreno dei Salvi per la tracimazione del fosso si rilevavano ai bordi del canale solo a partire dall’immissione dello scarico Gnutti nel fosso Brioni e non c’erano tracce a monte. Dopo quella relazione la ditta consulente fu licenziata dal Comune e sostituita da altri…
E’ comunque vero che è difficile dimostrare con certezza se l’inquinamento nasce da un certo punto in poi del corso d’acqua o non provenga invece da monte.
Proprio per questo la legge è rigorosa nella definizione di “Scarico
scarico: qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite un sistema stabile di collettamento che collega senza soluzione di continuita` il ciclo di produzione del refluo con il corpo ricettore acque superficiali, sul suolo, nel sottosuolo e in rete fognaria, indipendentemente dalla loro natura inquinante, anche sottoposte a preventivo trattamento di depurazione. (art. 2, comma 5, D.Lgs. n. 4/2008).
La ditta è autorizzata a scaricare in roggia Castrina o nel Baioncello – ramo della Seriola Vecchia (Curva dell’ex Consorzio Agrario). Dovrebbe esserci quindi una condotta diretta, chiusa, esclusiva, senza altre immissioni, che dallo stabilimento porta le acque reflue depurate nel corpo idrico superficiale (Castrina o Baioncello).
Invece viene utilizzato impropriamente un canale di irrigazione con tante diramazioni e paratie che restano aperte e chiuse casualmente, per cui oltre a non poter individuare con precisione le responsabilità per la presenza di eventuali inquinanti, non si sa dove va a finire lo scarico (in via Rivolta, in Trenzana, su terreni privati?).
Mercoledì 5 maggio ad esempio, dopo un forte temporale tali acque che defluivano in grande quantità, non finivano in roggia Castrina ma passavano oltre, scavalcandola con il ponte canale e andavano a riversarsi sull’area a verde pubblico a fianco della nuova sede dei Vigili del Fuoco, perché in quel punto il canale di irrigazione era ostruito da due chiuse.
E pensare che per scaricare correttamente in roggia Castrina, basterebbe prolungare di 10 m la condotta che già arriva al Baioncello sulla curva dell’ex Consorzio Agrario.
Basterebbe mettere un tubo lungo dieci metri sotto la ex Statale 11 e sbucare in Castrina.
Perché sarebbe falsa ChiariAmbiente se due dei suoi esposti alla Procura della Repubblica sarebbero stati archiviati?
A Chiariambiente, interpellato il proprio legale, non risulta nulla di tutto ciò: anzi risulta che il fascicolo è ancora assolutamente aperto anche per una terza recente integrazione ai precedenti esposti.
Inviterei a leggersi gli esposti e a spiegarci poi cosa c’è di “falso” nelle cose sulle quali si chiede di indagare alla Procura..
Riporto per comodità il quarto dei sei quesiti posti da ChiariAmbiente al Procuratore, perché proprio inerente all’argomento acque di scarico:
…. Chiede che
4 Venga accertato se in ordine ai fatti sopra elencati siano ravvisabili il mancato rispetto delle seguenti Autorizzazioni rilasciate dai competenti organi della Pubblica Amministrazione:
- Delibera della Regione Lombardia n° VI/01975 del 5 settembre 1995 ( in particolare per quanto riguarda le emissioni diffuse e la misura della quantità di inquinanti emessa);
- Atto Dirigenziale della Provincia di Brescia del 18 marzo 2004, relativo allo scarico idrico nella Seriola Vecchia e nella Roggia Castrina ( in particolare per il superamento del volume annuo autorizzato e per lo sversamento dello scarico nei canali di irrigazione agricola)…….
Striscia peraltro su questo punto dell’archiviazione degli esposti non ha detto nulla: è stato il Sindaco a sollevare la questione nel tentativo vano di dimostrare l’assenza di ogni problema ambientale a Chiari.
Al di là del fatto che la Procura riscontri o meno delle inadempienze o ipotesi di reato a carico di qualcuno, resta incontrovertibile che problemi ambientali specifici a Chiari ci sono.
Negare questo sì che è scientemente falso.
Piuttosto che continuare a negare l’evidenza, sarebbe ora che chi ha la responsabilità della salute pubblica si decidesse una volta per tutte ad occuparsi seriamente della questione, lasciando da parte superficiali semplificazioni e false rassicurazioni. Il tema è complesso e proprio per questo va affrontato con serietà, competenza, trasparenza , onestà e lealtà da parte di tutti.
Vedere nemici ovunque o dare la caccia a streghe inesistenti serve solo ad affrontare problemi complessi con l’arma del pregiudizio.

Ing. Federico Lorini

martedì 18 maggio 2010

sabato 15 maggio 2010

Polo Logistico. Tutto regolare?

Chiari - Polo Logistico

Dal Giornale di Brescia del 30/04/2010
Titolo: “Chiari Sul Polo Logistico è polemica continua
Sottotitolo: “Lorini (Pd)Si sta scavando troppo - . L’Assessore PiantoniTutto regolare - .

“Sabato scorso – affermava Lorini - sono stato al cantiere del Polo Logistico di via Roccafranca. Osservando fuori dalla recinzione ho notato una trincea profonda oltre dieci metri e una collina di sabbia di grandi dimensioni. Perché hanno scavato così tanto? Non è che vogliono rivendere la sabbia, che costa 8 euro al mc, quindi non poco, e riempire la trincea con terra di coltivo?”
Ecco la risposta dell’assessore all'Urbanistica Davide Piantoni. “Ma Lorini ha idea di quanto siano dieci metri di profondità? Io escludo che ci sia uno scavo simile”.
Ora Piantoni è Assessore con delega al “governo del territorio” e dovrebbe essere suo dovere, di fronte a una denuncia circostanziata fatta da un Consigliere Comunale seppure di opposizione, di assumere tutte le informazioni del caso e dopo prendere i dovuti provvedimenti. Egli invece ritiene suo dovere prendere le difese d’ufficio della ditta che sta eseguendo i lavori, escludendo a priori, cioè senza alcuna verifica in loco, che lì si stia facendo uno scavo improprio. Si premura anche di contestare le affermazioni di Lorini che a suo dire avrebbe detto una enormità “ha idea di quanto siano dieci metri di profondità?”.
Siccome l’ingegnere Lorini non ha idea di quanto siano dieci metri di profondità (mentre una chiara idea ce l’ha il responsabile tecnico Piantoni) e poichè lì era “tutto regolare”, in Comune, dopo la denuncia e il video pubblicato su questo blog, sono stati obbligati a fare un sopralluogo.
Da questa indagine è emerso:
- che la profondità di scavo rilevata è di 8 metri (per oltre 150 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza), profondità “libera”, escludendo quindi la quota parte già ritombata con terra di coltivo ( quindi di fatto lo scavo in corrispondenza del ritombamento è superiore ai 10 metri ipotizzati da Lorini);
- che lo scavo è stato effettuato in una zona del comparto non interessata dall’edificazione di capannoni e quindi non è giustificata dalla necessità di creare l’alloggiamento dei plinti di sostegno;
- che lo scavo è difforme dalla concessione edilizia che autorizza movimentazioni di terre e rocce da scavo per ca 200.000 mc, vale a dire uno scorticamento di tutto il comparto di ca 160 mila mq per una profondità di ca 1,2 m. ( dieci volte di meno di quello effettuato);
- che la quantità di materiale cavato è così rilevante da indurre i responsabili dei competenti uffici comunali a rivolgersi all'ufficio cave della Provincia. Qui, nei giorni scorsi, per esaminare la situazione si è tenuta una riunione ad hoc.
Chiari - Polo Logistico
Che tutto non fosse così “regolare” come ipotizzatao aprioristicamente dall’Assessore Piantoni è attestato anche dal fatto che il Comune ha pensato bene di emettere un’ordinanza che fa divieto assoluto di portare all'esterno materiali di cava, chiedendo altresì ai responsabili della ditta una relazione dettagliata di quello che si sta facendo in quell’area.

Certo, fino a che non verrà commercializzata la sabbia, non si può parlare di “cava abusiva”, ma la domanda rimane: “perchè hanno cavato tutto quel materiale?”. E inoltre, "perché il Comune non esercita i necessari e doverosi controlli su attività di tale rilevanza? Perché aspetta settimane dopo la segnalazione prima di effettuare sopralluoghi. Perché l’Assessore fa subito una difesa d’ufficio come se fosse l’avvocato difensore della Ditta che ha in appalto i lavori?".
In attesa di conoscere le risposte, non resta che continuare il lavoro di controllo, dalla terra e dal cielo, con buona pace dell’assessore al “governo del territorio” Davide Piantoni.

giovedì 13 maggio 2010

Tratto da “Famiglia Cristiana”

Beppe del Colle


LA POLITICA IGNORA I PROBLEMI DELLE FAMIGLIE
L'INTERESSE DI POCHI CONTRO IL BENE DI TUTTI


lN QUESTO MOMENTO DI GRAVE DIFFICOLTÀ,
LA CHIESA CERCA DI RIPORTARE D’ATTUALITA’
LA SUA DOTTRINA SOCIALE, FORTEMENTE CRITICA CONTRO UN MERCATO CHE VUOLE SEMPRE
AVERE RAGIONE E CHE PENSA AL “BENE COMUNE” COME INCOMPATIBILE CON LA MODERNITÀ


Sarà stata la coincidenza con il 1° maggio; sarà stata la contemporanea visita del Papa per l'ostensione della Sindone a Torino, una città che soffre con estrema dignità una grave situazione proprio nel campo del lavoro industriale che per molti decenni è stato la sua forza,e dove Benedetto XVI si è rivolto con particolare calore “a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell'incertezza per il futuro”; sarà perché si infittiscono le cifre statistiche su questo angosciante disagio giovanile ( il record in Sardegna con il 44 percento di disoccupati in quella età), ma la risposta della politica in questi giorni è terrificante.
Dal Governo e dalla maggioranza non arriva un'idea concreta su un problema che tocca milioni di famiglie: la questione del giorno è la lotta interna al Popolo della libertà (anche grazie a un giornalismo-killer) insieme alla" riforma della Giustizia" (per scaricare ulteriormente le eventuali responsabilità penali dei politici) e al federalismo fiscale come lo ha raccontato domenica il ministro Calderoli a Lucia Annunziata in televisione, ridacchiando sulle celebrazioni per l'Unità d'Italia e rivelando i progetti della Lega: abolire il canone Rai (distruggendola a vantaggio di Mediaset e della pay-Tv), il bollo sulle auto, l'Irap, insieme alla riduzione delle tasse (e relativi tagli alla spesa pubblica, in anni di crisi), più il posto in esclusiva agli insegnanti regionali; mentre il ministro Gelmini taglierà nei prossimi anni 25 mila cattedre, tanto per incoraggiare i giovani che nel frattempo si laureeranno. Nel contesto, l'indagine di Perugia sui presunti favori della "cricca" dei lavori pubblici a politici che cercavano alloggio a Roma.
Tutto questo, mentre la Chiesa, e soprattutto alcune sue antiche organizzazioni come la Fuci (nel recente congresso nazionale a Piacenza), cerca di riportare d'attualità una dottrina sociale cattolica che oggi non può che fondarsi sull'analisi della crisi di un sistema basato sull'idea, largamente contestabile, che il mercato abbia sempre ragione e che il "bene comune" sia un concetto incompatibile con la modernità.
Nel 1991, commemorando con l'enciclica Centesimus annus la Rerum Novarum di LeoneXIII, papa Giovanni Paolo II scrisse che “il principale compito dello Stato, in particolare in un’economia di mercato” è precisamènte quello di garantire ai cittadini la sicurezza della libertà, della proprietà e del lavoro, perché la “mancanza di tale sicurezza, accompagnata dalla corruzione dei pubblici poteri e dalla diffusione di improprie fonti di arricchimento e di facili profitti, fondati su attività illegali o puramente speculative, è uno degli ostacoli principali per lo sviluppo e l'ordine economico”.

Una profezia stupefacente, a leggere oggi le cronache italiane.

Un patto per l’acqua pubblica

Il PD Lombardo dice no alla privatizzazione forzata dell'acqua, alla svendita ai privati imposta per legge da Lega e PDL, agli aumenti delle tariffe previsti.

Il PD ha combattuto in Parlamento contro le norme approvate da Lega e Pdl che portano ad una privatizzazione forzata dell’acqua nelle mani di poche grandi aziende lontane dai territori e dai cittadini.

Il PD è vicino a quanti combattono anche con il referendum contro la privatizzazione forzata dell’acqua.

Il PD promuove la raccolta di un milione di firme per una legge di iniziativa popolare che preveda:

· una forte regolazione pubblica, che definisca gli standard per migliorare il servizio e garantire equità e uso sostenibile dell’acqua;

· un ruolo fondamentale delle regioni, dei comuni e delle province;

· un quadro normativo chiaro e stabile che metta fine alla continua incertezza prodotta dai ripetuti interventi del governo di Lega e Pdl che affidi chiaramente alle regioni il compito di organizzare il servizio idrico integrato sulla base di ambiti territoriali ottimali;

· una tariffa sociale per dare agevolazioni a determinate fasce di reddito e ai nuclei familiari numerosi e una tariffa che incentivi il risparmio idrico;

· certezze per la realizzazione degli investimenti necessari per il miglioramento del servizio, (almeno 60 miliardi di euro)

L’acqua è un bene pubblico e deve essere garantita a tutti.

Deve essere gestita secondo principi di equità, di solidarietà e preservata nella disponibilità e nella qualità per le future generazioni.

domenica 9 maggio 2010

Chiari vista dall'alto - Polo Logistico

La settimana scorsa abbiamo pubblicato un video che metteva in evidenza, come solo le immagini sanno fare, il movimento di terra che si sta compiendo a sud di Chiari nella zona del Polo Logistico.
Oggi pubblichiamo altre foto che ci sono state messe a disposizione da un amante del parapendio. Si tratta di Terzi Lorenzo di Rudiano che ringraziamo per la cortese collaborazione. Queste immagini, scattate nei giorni scorsi durante un volo sul nostro territorio, danno una precisa idea dell’entità dello scempio che si sta compiendo e chiariscono in modo definitivo quanto già riportato dal nostro blog.