lunedì 12 maggio 2014

Clandestino

Poiché i leghisti temono sia in arrivo una batosta elettorale, cercano di sovvertire i pronostici utilizzando, in modo del tutto scorretto,  la vecchia e deprimente propaganda anti clandestini. Questo è uno dei prodotti elaborati da eccelse menti clarensi.


A parte la questione moschea, rispolverata a ogni santa elezione, quest’anno è stato realizzato un manifesto che è tutto un programma. C’è scritto: “Clandestino è reato”. Il reato non è l’eventuale azione criminosa, ma la persona.




Capisco che dal punto di vista comunicativo è molto più efficace la parola “clandestino” piuttosto che “clandestinità”,  ma qui non è solo questione di termini.  Dicendo che clandestino è reato si pretende di marchiare a fuoco una persona che si trova in una particolare situazione. E poiché egli è “reato”  io ho tutto il diritto di difendermi, di combatterlo con tutti i mezzi. Non siamo molto lontani dalle aberranti teorie naziste sugli ebrei.
Questi discepoli di Cesare Beccaria però dovrebbero almeno farci una cortesia:   affiggere le loro corbellerie negli appositi spazi elettorali e non dietro le plance.