martedì 10 dicembre 2013

Il dovere di non avere paura

Quella scritta domenica dal Partito Democratico è una bella pagina di democrazia.
In questi tempi bui in cui la ragione sembra smarrirsi di fronte ai problemi creati da una crisi cruenta, vedere tante persone animate da spirito civico che con pazienza aspettano il loro turno per votare è una cosa che dovrebbe fare piacere a chi riesce a guardare la realtà senza i filtri del preconcetto.
Ieri, scherzando con alcuni amici dicevo:  ”Ma cosa bisogna fare per impedire a queste persone di venire a votare, prenderle a martellate?”  Il PD infatti da quando è nato  ha fatto di tutto per disamorare il proprio elettorato.  Eppure nonostante  gli errori, le carenze, le difficoltà l’elettorato di questo partito in maniera quasi cocciuta lo spinge ad andare avanti quasi fosse consapevole che travolto il PD all’Italia non rimanga più alcuna speranza.
Primarie a Chiari
 Il popolo del PD non è una massa di fedeli adoranti  e neppure gente incazzata e acrimoniosa il cui fine è solo quello di fare tabula rasa di tutto.  Sono cittadini che voglio contare nelle scelte, che contestano se c’è da contestare, ma sono dentro la realtà e ne sanno cogliere  difficoltà e complessità.

Il risultato di queste primarie deve essere stato dirompente se le reazioni sono state così scomposte.
Grillo  ha velenosamente affermato che: “ La capacità di parte degli italiani di farsi prendere per il culo è inimmaginabile”, mentre la sua deputata Donatella Agostinelli ha rincarato la dose dicendo: “Adesso vedo tanti pecoroni dare contenti 2 euro per farsi prendere per il culo piano piano come piace alle persone per bene” . Pecoroni? Che finezza ragazzi!
Neppure il Fatto Quotidiano si è tirato indietro e a tutta pagina ha  titolato “Trionfa Renzi. Battuti Letta e il Colle” , mentre  il Giornale di Berlusconi ha riservato un titolo  a nove colonne “Renzi sgomina il PD”. Addirittura!
Primarie a Chiari
Qualcuno ha parlato di grancassa mediatica che non riesce a nascondere  un flop, qualcun altro di bambinata, altri ancora di fine del Pci, Pds, Ds, altri addirittura di morte del PD.
Ma come si fa a ragionare di politica se si ha la testa rivolta sempre all’indietro, come si fa a guardare al futuro se si rimane prigionieri di rassicuranti cliché che niente hanno a che vedere con la realtà effettiva? Morte del PD? Il PD è ben vivo e vegeto e Renzi non è il rappresentante camuffato della destra o uno che viene  da Marte, ma è il suo Segretario.
Matteo Renzi
Il dato di fondo di queste primarie è che l’elettorato e gli iscritti , hanno chiesto con la loro straordinaria partecipazione un forte cambiamento e  Renzi era il personaggio che dava più di altri l’idea della novità.  Con lui si chiude un lungo periodo di transizione. La completa fusione fra le varie anime o componenti del PD poteva realizzarsi solo con l’affermazione di una nuova classe dirigente. Non c’era soltanto bisogno di uomini e donne nuovi, ma anche l’urgenza di metodologie e programmi nuovi.
Riuscirà Matteo Renzi in questo compito che non riguarda solo il Partito Democratico, ma l’Italia intera? Lo vedremo. Sicuramente ieri gli elettori del PD hanno dato fiducia a Renzi, ma non gli hanno consegnato una delega in bianco. Penso che il loro spirito critico lo esprimeranno anche con lui, perché una cosa è certa: il PD non ha padroni e non vuole un uomo solo al comando.
Matteo Renzi
Per tirare l’Italia fuori dalla crisi che la attanaglia da decenni è lavoro difficile e complicato. Bisogna rimuovere incrostazioni burocratiche, privilegi insopportabili, inefficienze a tutti i livelli, indirizzare le risorse disponibili per creare lavoro, maggiore istruzione, conoscenza, innovazione, efficienza.
Questo sarà possibile se nel fare politica ci sarà etica e sobrietà, se si rinuncerà a tutti i privilegi che in questi anni hanno caratterizzato la classe politica come una casta inefficiente. 
Si sta aprendo una nuova stagione, abbiamo il dovere di non aver paura.