martedì 18 agosto 2015

Gli esteti dei rifiuti



Da quando a Chiari è stata avviata la raccolta differenziata dei rifiuti urbani con il sistema  cosiddetto “porta a porta”, sono nati come funghi gli esteti dei rifiuti.
Ciò che anima i componenti di questa nuova corrente artistica è il rifiuto dei rifiuti. Essi non sopportano di vedere per strada o in un fosso una carta, un sacchetto, una bottiglia di plastica. Il loro gusto estetico ne risulta offeso e inveiscono contro il sindaco e la sua giunta che hanno permesso con le loro scelte sciagurate questo oltraggio alla bellezza del paesaggio urbano e contadino.
Se siete fuori di primo mattino li potete vedere per le vie di Chiari raccogliere testimonianze di questo vituperio. Con le loro macchinette fotografiche tutti i giorni passano in rassegna vie, vicoli e piazzette alla ricerca dei corpi del reato.

Nulla passa inosservato. I cestini dei rifiuti sparsi un po’ in giro per la città sono esaminati minuziosamente per rilevare se contengano innocui fazzoletti di carta oppure sacchetti dello sporco. Ogni bicchiere di plastica, ogni foglio di giornale, ogni stecco di gelato viene accuratamente documentato. Il dossier realizzato è  diventato ormai un tomo enciclopedico.

Peccato però che questi esteti non abbiano fatto la stessa cosa quando governava  il “rivoluzionario” Mazzatorta. A quei tempi i cassonetti imputridivano sotto il sole padano d’agosto allietando dei loro “effluvi” i nostri delicati sensi. Montagne di rifiuti adornavano i suddetti cassonetti e, in alcuni casi (leggi qui e qui), vere e proprie discariche si aprivano qua e là per il sacro suolo dei nostri padri.
Allora i nostri esteti non avevano ancora acquistato le loro macchinette fotografiche e giudicavano lo scempio come opera malvagia di persone incivili che si adoperavano testardamente per sabotare l’impegno riformatore del sindaco Mazzatorta e della sua giunta. 
Oggi invece se qualche sacchetto viene lasciato nei cestini porta rifiuti o una carta delle caramelle viene abbandonata in un parco giochi, la responsabilità, anzi la colpa, è dell’inefficiente PAP.

Papè Satan diceva il sommo vate. IL Pap è Satana, il male assoluto, il male da sradicare a tutti i costi dalla nostra città… anche a costo di cadere nel ridicolo.

sabato 8 agosto 2015

Origano

Origanum vulgare

Lo so che parlare di origano mentre nel mondo si consumano immani tragedie può apparire un atteggiamento bislacco, ma sono sempre convinto che anche nei momenti più bui un pizzico di leggerezza ci può dare la misura della nostra umanità fatta di grandi e piccole cose, gioie e tristezze.
Il fatto, rimbalzato sulla rete e da lì sugli organi di informazione, è quello avvenuto alla Festa del PD di Botticino. L’aggiunta di un pizzico di origano su una pizza è stata fatta pagare un euro. Due pizze due euro. 
Evidentemente, qualcuno dell’organizzazione, abituato ai profumi e agli aromi alpini, ha ritenuto che l’origano fosse una spezie esotica da far pagare quindi a peso d’oro.
La rete si è scatenata e in poco tempo ha subissato il partito del Presidente del Consiglio di contumelie e battute al vetriolo.
Ora, invece di abbozzare e chiedere scusa, alcuni dirigenti del PD hanno cercato di giustificare la cosa con argomentazioni che hanno tutta l’aria di una arrampicata sugli specchi.

Qualcuno ha affermato che le Feste in questione servono per autofinanziarsi per cui pagare un pizzico di origano un euro non è un dramma. Vero, ma è anche vero che alle Feste del PD partecipa tanta gente che non è né iscritta né simpatizzante del PD, e queste persone hanno tutto il diritto di sentirsi rispettate e non derubate. E poi, per autofinanziarsi non occorre mica succhiare il sangue alla gente!
Qualcuno invece ha usato argomenti più suadenti e ha affermato che si è approfittato della situazione per sferrare il solito duro attacco al PD, dimenticando il lavoro oscuro di tanti volontari che in modo gratuito ci mettono lavoro, faccia e fatica.
Anche questo è vero, ma gli iscritti e i simpatizzanti del PD che animano con il loro lavoro le Feste Democratiche e dell’Unità sono proprio quelli che dovrebbero sentirsi più arrabbiati.  Infatti il loro lavoro, il loro duro lavoro è stato gettato alle ortiche perché un qualche burocrate di partito ha ritenuto che un pizzico di origano dovesse costare un euro, dimostrando così di non avere alcuna idea del valore dei soldi e della realtà. Fosse costato 0,10 - 0,20 cent nessuno avrebbe avuto niente da dire.
Il fatto, mutatis mutandis, richiama alla mente il sentimento che si prova quando qualcuno del PD viene beccato con il sorcio in bocca. Gli iscritti e i simpatizzanti lavorano sodo tutto l’anno per sostenere il PD e affermare nel concreto il concetto di cittadinanza attiva, poi arriva un qualche farabutto che viene incriminato per truffa ai danni dello Stato e tutto il lavoro fatto va a farsi strabenedire.

Il PD è nato con l’ambizione di cambiare nel profondo il Paese. Per fare questo occorre una classe politica adeguata, programmi ambiziosi, ma anche comportamenti conseguenti, a partire dalle piccole cose.