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giovedì 29 agosto 2024

GLI SMEMORATI

Ai tempi di Mazzatorta, oltre alle rotonde in prezioso materiale lapideo costate un occhio della testa, furono anche realizzati tratti di strada sempre in cubetti di porfido. Le vie interessate erano: Bonatelli, Rota, Mazzini, Milano.

Come detto fino alla noia, quel tipo di materiale era per nulla adatto a reggere la pressione di un traffico intenso, per cui rotonde e pavè si sono rapidamente ammalorati, costringendo gli uomini del fare disastri a coprirli di vile asfalto.

L’ultimo intervento, accompagnato da feroci polemiche, è stato fatto nel 2019 in viale Bonatelli dall’Amministrazione Vizzardi.

Oggi, con i soldi colpevolmente non spesi da quelli che c’erano prima, si stanno asfaltando pezzi di strada deteriorati, compresi gli ultimi lacerti di pavé.

Gli stessi che nel 2019 avevano imprecato contro Vizzardi e Libretti, colpevoli di voler cancellare lo splendore delle rotonde mazzatortiane, oggi si spellano le mani per applaudire alla lungimiranza e alla felice iniziativa di un Campodonico che finalmente copre con asfalto gli ultimi pezzi di pavé rimasti, a riprova che i tifosi da curva nord oltre che essere stupidi sono anche smemorati.






sabato 12 agosto 2017

POLO DELLA CULTURA

Goodbye e amen

Ieri ho letto con vivo interesse la lettera indirizzata a Chiariweek dai Consiglieri Comunali Gabriele Zotti e Roberto Campodonico. L’argomento è, tanto per cambiare, il famigerato Polo della Cultura di Chiari.
Evidentemente questo fallimentare progetto, costato alla città una montagna di soldi, grava come un macigno sulla coscienza dei nostri ex amministratori, tanto da diventare ormai un peso insopportabile. L’unico modo per liberarsene è convincersi che se il progetto è fallito miseramente la responsabilità non è loro, ma di altri. Cose già viste e sentite, ma che aggiungono alla narrazione mazzatortiana ulteriori bugie.


Tutto quello che è rimasto del Polo della Cultura
L’ex Sindaco Mazzatorta, asseriva che il suo grandioso progetto era fallito sia per l’opposizione di una sinistra incapace di comprendere la portata della sua rivoluzione amministrativa, sia per il fallimento della Società Eleca. Oggi, i suoi epigoni, riprendendo quel discorso, affermano che il fallimento della Società Eleca è avvenuto 7 anni fa.
Sette anni fa? Sette anni fa si era nel 2010 e in quell’anno fu del tutto evidente che quel progetto non avrebbe mai visto la luce. Anzi, Massimo Ghilardi, in pieno Consiglio Comunale affermò che si era andati alle elezioni (primavera 2009) “consapevoli che ci portavamo appresso un cadavere” in quanto quello del Polo della Cultura era un “progetto morto”. 
Affermare che la Società Eleca fosse già fallita nell’estate del 2010, mette le cose a posto, perché rimuove ogni responsabilità dalle spalle dei nostri ex Amministratori. Ma la Società Eleca è fallita il 4 novembre del 2013, quindi più di tre anni dopo quegli avvenimenti e ben quattro dalle elezioni del 2009. Eppure all’inizio del 2009 Ghilardi era consapevole che il Polo della Cultura era un progetto morto. Lo era Ghilardi e non lo era il Sindaco? Lo era Ghilardi e non lo erano gli altri Amministratori Comunali? Faccio fatica a credere che Ghilardi avesse qualità divinatorie. 
In verità Ghilardi, dopo essere stato muto per tutti i mesi precedenti se ne uscì con quella sparata quando ormai le cose erano evidenti anche ai ciechi. 
I primi articoli scritti sull’InformaChiari relativamente al Polo della Cultura risalgono al 2007. L’esposto alla Corte dei Conti inviato dai Consiglieri comunali del PD risale al 27 dicembre del 2007. Fra il 2008, e il 2009, vennero pubblicati sull’InformaChiari altri articoli. Nelle varie sedi istituzionali e non, il PD avversò sempre la sciagurata scelta della Giunta Mazzatorta. Furono presentate in Consiglio Comunale almeno due mozioni, fatte decine di interpellanze, rilasciate ai giornali locali innumerevoli interviste. Della questione inoltre si polemizzò sia sul Sito che sul Blog del PD ed infine ci si adoperò fattivamente per la raccolta delle firme contro l’ecomostro. Per non parlare infine delle manifestazioni organizzate dal Pd il 6 febbraio e il 26 giugno 2010.


Il naufragio del Polo della Cultura - Elaborazione grafica di Enzo Maragucci

Venire oggi a parlare di “tesoretto” e di “progettualità seria ed efficiente” è veramente insopportabile. Dopo tutti i danni che avete causato, dopo tutti i soldi sprecati, l’unica cosa che vi resta da fare è mettervi in ginocchio e chiedere sommessamente perdono a tutti i cittadini di Chiari. Altro che pretendere scuse come fa il Consigliere Campodonico, altro che conciare di “benefit da usare a vantaggio della città”!  Quei soldi non rappresentano né un tesoretto né un risarcimento. Erano soldi nostri. 1 milione di euro che avete colpevolmente dato alla Eleca senza la garanzia di stati avanzamento lavori. Per non parlare del Cinema che non c’è più e di tutti i soldi spesi per abbatterlo, i soldi per spostare i tigli, per asfaltare il piazzale, per spese legali, per interessi su tutte le somme spese, per mancati introiti, per studi di progettazione, e chi ne più ne metta. Altro che “positiva e trasparente operazione finanziaria”! 
È sperabile solo che su questa sciagurata vicenda scenda il silenzio e la si consegni agli annali della nostra storia cittadina che la inscriveranno sicuramente fra le cose peggiori fatte dal dopoguerra a oggi.

martedì 3 maggio 2016

Salvinate

Le “salvinate” della Lega non finiscono mai. 
A Chiari, per esempio, stanno facendo una piazzata per le telecamere che l’Amministrazione Comunale ha intenzione di comprare con parte dei 100mila euro stanziati per il problema sicurezza.


Tenendo conto delle ristrettezze economiche dei Comuni, è una somma importante. Invece di essere contenti, i leghisti sollevano polveroni. “Avete fatto richiesta alla Regione e non avete ottenuto neppure un euro. Siete dei dilettanti allo sbaraglio!”.  Vero. Quando c’erano i professionisti i soldi invece arrivavano a vagonate, salvo poi sprecarli in modo indecoroso. 
In passato la Regione ha coperto d’oro la Giunta Mazzatorta. Loro dicono “Perché eravamo bravi”. No, appartenevate semplicemente alla stessa consorteria.
Foste stati bravi non avreste sprecato - voi e il Governatore Maroni - ben 360 mila euro in un velivolo che non è servito a niente, se non a fare mostra di sé presso qualche fiera del settore aeronautico, a tutto beneficio della ditta che ce lo ha rifilato e zero benefici per la Città di Chiari.


Foste stati bravi non avreste impiegato 50mila euro, più tutto il resto, in un distaccamento di Polizia che è rimasto desolatamente chiuso, salvo poi quando la polemica è divampata darlo in affido alle fantastiche Ronde Padane con il risultato che tutti conosciamo.
A proposito di  Ronde, quanto ci sono costate e che benefici hanno portato alla Città? A parte qualche passeggiata in centro storico la domenica mattina io non ricordo azioni degne di nota.


Vogliamo anche mettere i soldi per lo smantellamento del campo nomadi e quelli regalati alle famiglie per andarsene da Chiari, con il risultato che ce le siamo trovate in giro per la campagna di Chiari?
Dopo tutti questi clamorosi successi, i rappresentanti della Lega e loro alleati vorrebbero che con una bacchetta magica si risolvessero problemi che governando loro non hanno neppure scalfito.
Ritornando alle telecamere, mi ricordo di quando vicino al Cimitero si era aperta una vera e propria discarica a cielo aperto. Vi depositavano rifiuti incivili cittadini di Chiari, ma anche cittadini di altri paesi che venivano a portare la  “monnezza” mancava poco con i rimorchi.
Vista la gravità della situazione, i nostri amministratori pensarono che il problema potesse essere risolto con l’installazione di telecamere
Partì subito una campagna mediatica alimentata manco a dirlo dai soliti megafoni e si sprecarono paginoni di giornale per inneggiare alla lungimiranza del Sindaco e della sua Giunta.

Chiari - Discarica Cimitero - anno 2012

Passò un mese, ne passarono due e poi tre, ma di telecamere, anzi dei “multavelox dell’immondizia” neppure l’ombra. 
La cosa andò avanti per oltre un anno, sino a che in prossimità delle elezioni si decise di tagliare la testa al toro eliminando una volta per tutte i cassonetti.
Oggi gli stessi pretenderebbero l’installazione immediata di decine di telecamere sparse per tutto il paese, frazioni comprese.
Quando si dice avere la faccia come il bronzo!

giovedì 17 dicembre 2015

Il tempo delle cazzate è finito

Siccome sul problema sicurezza si vuole giocare a chi la spara più grossa, lancio io un’idea. Per finanziare la proposta avanzata dalla minoranza propongo che gli stessi Consiglieri firmatari della mozione sulla Sicurezza Pubblica si facciano parte diligente per trovare un acquirente dell’airpol, il famoso aeroplanino poliziotto costato in tutto 360 mila euro (costo velivolo 110mila euro, formazione 6 agenti 47 mila euro, implementazione Sistema Informativo Territoriale (SIT) 74mila euro, mantenimento in servizio del velivolo 129mila euro).




Dopo cinque anni dalla sua inaugurazione con tanto di festa in piazza e taglio nastri, presenti i maggiorenti della Lega e l’allora Prefetto Brassesco Pace, non si è ancora capito a cosa mai sia servito questo mirabolante velivolo.
Se non trovano altri acquirenti i suddetti Consiglieri potrebbero provare a rivenderlo alla società Aviema di Rovato, la stessa che a suo tempo ce lo ha venduto e che ci ha relazionato con ripetuti video e articoli sulle caratteristiche eccezionali dell’aereo. 
Tenuto conto di un deprezzamento del 10% l’anno, potremmo riuscire a venderlo a circa 65 mila euro. Tolte parcelle di notaio, carte bollate e timbri vari, potremmo arrivare a 50 mila euro, qualcosa in più di quello che potrebbe costare il progetto “Più occhi sulla città”.




Ora, ammesso e non concesso che si riesca a trovare un acquirente per il mirabolante velivolo, i Consiglieri Navoni, Puma, Campodonico, Olmi, Gozzini e, “dulcis in fundo”, Zotti dovrebbero spiegarci, prima di imbarcarci in altre mirabolanti imprese, che ritorno hanno dato alla Città i 360 mila euro impiegati nell’operazione “Sicurezza in Volo”. Se non ce lo spiegano li invito a farsi da parte e tacere. Il tempo delle cazzate è finito.

sabato 28 novembre 2015

ABBAIANO I CANI: CARABINIERI AVVISATI

Ovvero la Sicurezza ai tempi della Giunta Vizzardi


PROCURATO ALLARME - Art. 658 Codice Penale - 
Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'autorità, o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516.

Da qualche tempo a questa parte, Chiari sembra essere diventata la patria di ladri assassini e stupratori, sempre pronti ad attentare alla vita e alle cose di innocenti e indifesi cittadini.
Alcuni di questi, stando ben chiusi nelle loro case, continuano a lanciare allarmi attraverso i social network di ladri presenti in una tal zona della città, di persone vestite di nero che scalano palazzi o scendono dai tetti, di uomini mascherati che cercano di forzare porte e cancelli. Insomma una situazione terrificante che dovrebbe indurre ciascuno di noi a stare ben tappato in casa con la carabina a portata di mano.

E’ mai possibile che a lanciare questi allarmi siano sempre le stesse persone? Cavolo, io mi affaccio tutte le sere al balcone più e più volte, ma di ladri veri o presunti neanche l’ombra. Mi capita anche per ragioni varie di uscire la sera, ma di uomini mascherati o gente col grimaldello in mano niente.
Ora, io non mi spiego come faccia una persona, tappata in casa ad affermare che ci sono dei ladri in azione da qualche parte. Li hanno visti loro forzare un cancello, una porta, una finestra ed entrare in un appartamento? Dalle descrizioni che fanno questi signori non si direbbe. Si afferma che i cani abbaiano. Basta un abbaiare di cani per affermare che ci sono in azione dei ladri? Vicino casa mia c’è un cane che abbaia dalla mattina alla sera. Devo arguire che ci sono ladri in azione a tutte le ore del giorno? 
Qualcuno parla di orde di ladri pronte a intervenire, di situazione sicurezza fuori controllo, di Amministrazione Comunale indifferente, di cittadini impauriti e indifesi. Sottovalutare il problema sicurezza è da irresponsabili, ma è altrettanto da irresponsabili ingigantirlo con atteggiamenti isterici che nulla portano alla soluzione dei problemi. Qualcuno vuole una soluzione all’americana, dove i cittadini sono tutti armati e la polizia spara sul primo nero ubriaco che si trova per strada? Qualcuno auspica il coprifuoco serale con Sindaco e Giunta per strada con winchester alla mano?
Tuttavia le preoccupazioni dei cittadini sono comprensibili. La situazione mondiale  e delle città non è tale da indurre a facili ottimismi. Quello che risulta inaccettabile è l’atteggiamento di certi politici che alimentano, per vergognosi interessi personali e di partito, atteggiamenti che si prefigurano come isteria collettiva e vero proprio procurato allarme.

A Chiari questi signori passano il loro tempo a soffiare sul fuoco alimentando paure e odio. Da quando hanno perso le elezioni per il loro scellerato modo di amministrare la Città, non hanno fatto altro che parlare di zingari, Rom, moschee e profughi, come se Chiari facesse parte del Califfato islamico. Non contenti, ultimamente hanno tirato fuori alcuni argomenti su cui farebbero bene a tacere. Uno di questi è la nuova Caserma dei Carabinieri. Dicono che l’Amministrazione Vizzardi non ha intenzione di costruirla. Scusate, ma voi che cosa avete fatto in dieci anni di amministrazione? Della Caserma si è incominciato a parlare nel 2006 (leggi qui). Una montagna di parole e fatti zero. Ora venite a fare coloro che hanno a cuore il decoro e l’agibilità dell’Arma? Ma vergognatevi!


E l’Acsu, le famose Ronde Padane? Raccontano che fossero il presidio del territorio. Da quello che mi ricordo, si facevano la passeggiata in centro la domenica mattina, momento in cui i ladri come si sa escono a frotte, aiutavano quelli della Lega a montare i loro gazebo e quando hanno capito che svolgendo quei compiti non potevano essere remunerati, hanno pensato bene di fare gli accompagnatori ai funerali.

E che dire dei soldi spesi? Per un aereo inutile, il famoso airpol, hanno speso 360 mila euro. Per smantellare il campo nomadi 150 mila euro. Per il famoso distaccamento della Polizia Locale presso la stazione, mai utilizzato, 50 mila euro. E mi fermo qui per carità di patria. La sicurezza dei cittadini è un argomento troppo serio per farne piazzate mediatiche e non.
Sono uscito in balcone, l’aria è frizzante, in cielo c’è una splendida luna, il maledetto cane abbaia, non chiamo i Carabinieri: hanno cose più importanti da fare che seguire l’abbaiare di un cane.

lunedì 8 settembre 2014

Ebay

Mentre a Chiari la questione sicurezza è tornata di scottante attualità, alcuni rappresentanti della Lega hanno pensato bene di riesumare, è il caso di dirlo, la famose Ronde Padane che al tempo della Giunta Mazzatorta, come ognuno sa, hanno stroncato con la loro puntuale vigilanza la microcriminalità presente nella nostra città (leggi qui). Peccato che un’interpretazione capziosa della normativa in materia (Decreto Maroni 8.8.2009 e Legge 94/2009) abbia costretto questa Associazione a ripiegare su meglio remunerati servizi mortuari. Ma non è di questo che vogliamo parlare.
Chiari - Cerimonia di consegna alla città dell'Airpol
Parliamo invece del favoloso aereo in divisa,  il celebre FK 9 Ela,  l'aereo voluto fortissimamente dalla Lega di Maroni e Mazzatorta.  Ci è costato la bella cifra di 360mila euro, ma non siamo sicuri che sia servito a qualcosa a parte fare qualche sceneggiata in piazza e qualche comparsata in mostre di prodotti aeronautici (leggi qui).
L'ex Sindaco Sandro Mazzatorta
fra il Prefetto e Monica Rizzi
Sarebbe utile avere una relazione dettagliata sul lavoro svolto da questo mezzo. Sappiamo che è costato 110mila euro, che la formazione dei 6 agenti di Chiari è costata 47 mila euro, 74mila euro per l’implementazione del sistema informativo territoriale (SIT), 129mila euro per il mantenimento in servizio del velivolo. Quello però che conosciamo poco è il lavoro svolto nel dettaglio: quante ore di volo, quali gli interventi, quali gli obiettivi, quali i risultati ecc.
Avere queste informazioni è determinante per stabilire se questo mezzo  è utile o meno. Se è servito per un miglior controllo del territorio e una maggior sicurezza dei cittadini bene, altrimenti meglio disfarsene vendendolo su “ebay” e buona notte.

martedì 11 febbraio 2014

Golf - 9 buche piene di soldi

Le vicende che negli ultimi anni hanno riguardato la Fondazione Istituto Morcelliano sono attraversate da una ostinata ossessione: i soldi.
Quel “patrimonio sterminato”, rimasto inoperoso per lunghi anni, non poteva non essere oggetto di interesse da parte dei cosiddetti “uomini del fare” che durante il loro duplice mandato hanno rimediato un fiasco dietro l’altro, dissipando tutte le proprietà comunali e spendendo cifre astronomiche in progetti discutibili per non dire inutili.
Perché lasciare tutti quei soldi a marcire quando a Chiari “abbiamo bisogno di tante cose”?  Questa è la domanda che si poneva il sindaco qualche tempo fa. La risposta conseguente è stata la forzatura dello scrigno delle Fondazioni.
La sede della Fondazione Istituto Morcelliano
Per “valorizzare il patrimonio” si disse, ma questa supposta valorizzazione ha comportato vendita a dismisura di terreni e cascine che,  come ognuno sa,  prevedono sempre mediazioni da svolgere e provvigioni da lucrare. Non solo. In un periodo di mercato immobiliare stagnante avere la possibilità di lavorare con i soldi altrui, di fare affari senza rischi è proprio una manna che scende dal cielo. E’ in questo contesto che sono state realizzate o sono in corso di realizzazione il restauro della foresteria della Morcelliana, la ristrutturazione del patrimonio della Fondazione Bettolini,  il restauro della storica sede della Bertinotti-Formenti, il restauro dell’ex Cinema S.Orsola recentemente acquisito dalla Parrocchia e per finire il Golf. E sicuramente non finirà qui. Sull’ex Conventino qualcuno ha già fatto un pensierino.


Ristrutturazioni in corso presso le Fondazioni
Quali risorse resteranno a disposizione per svolgere le attività proprie delle Fondazioni? A sentire gli interessati sembrerebbe che queste operazioni immobiliari siano propedeutiche per svolgere al meglio tali attività. Peccato però che il Comune non abbia mai elaborato una straccio di proposta in tal senso,  tant’è che l’ex Assessore alle Politiche Sociali Annamaria Boifava, in dissenso con quanto operato dalla Amministrazione,  ha rimesso il proprio mandato con toni tutt’altro che amichevoli.

Ma a chi volete che interessino le politiche sociali, quando si sente forte il tintinnio dei solc!  
Il Sindaco su questo è irremovibile. Fate quel che vi pare, ma al Comune devono arrivare cinque milioni di euro. Per fare questo rinuncio a un mio membro in seno al CdA del Morcelliano,  approvo tutti i Suap che volete, sistemo le cose con quei poveri illusi di pidiellini. Tutto purchè si arrivi alle elezioni con un progetto di scuola da riprodurre nei famosi cartelloni 4x2.  
Ma non ci sono solo i soldi che il sindaco Mazzatorta pretende, ci sono anche i soldi,  tanti, che la Morcelliana ha già speso in progetti e consulenze, forse più di 500 mila euro. La bocciatura del progetto da parte di consiglieri incoscienti “che non sanno fare il loro mestiere” sarebbe una rovina. In primis per questa Amministrazione, ma anche per il prete,  la Parrocchia, gli impresari. Tutti hanno da perdere, da smenarci qualcosa e quindi, per evitare il disastro, bisogna fare “carte false”.
Il Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta
Come per esempio la delibera n. 37 del 28 ottobre 2013, un capolavoro di ipocrisia burocratica una vergogna gettata in faccia al Consiglio Comunale della nostra Città, fatto passare agli occhi dei magistrati del Tar come un’assemblea di dementi.  Tar, che è bene dirlo, ha dimostrato una sospetta e rapida capacità decisionale, quando è ben nota la lentezza degli organismi  burocratici nel dare risposte alle normali istanze dei cittadini.
Con studiata messinscena ieri il prestigiatore Mazzatorta ha tirato fuori dal suo cilindro tutte le critiche, le obiezioni e i rilievi che potevano essere fatti ai consiglieri di minoranza e in particolare a quelli dissenzienti della maggioranza. “Vi mando le mail e non le leggete” “Non vi siete costituiti in giudizio” “Non avete motivato a sufficienza le vostre obiezioni” “Non avete smontato tecnicamente il progetto” “Non si capisce quale sia il danno per il Comune” ecc. ecc. ecc.   Egli però non spende una parola per motivare il suo sì. Qual è la motivazione, prendere 2 milioni di euro per realizzare una scuola “loculo” e poi altri 3 se tutto va bene? E’ questa la motivazione che spinge l’Amministrazione a dire sì a una variante al PGT per la realizzazione di un Golf con annesse pertinenze e, quel più conta, con la costruzione di ville di lusso in aperta campagna? L’eterna ossessione “questo patrimonio deve andare a finire metà di qua e metà di là”.
La vicenda politica di Mazzatorta a Chiari è costellata di azzardi che sino ad oggi non sono andati a compimento sia per effetto della crisi, sia per carenze proprie dei progetti.
Il primo è stato quello dei Poli scolastici. Il secondo  è stato il cosiddetto Polo della Cultura. Il terzo azzardo è il progetto Fin Beton che doveva essere realizzato dove oggi c’è la cava di via Roccafranca. Il quarto il Polo del Produrre. Il quinto  azzardo, il Golf. 
Il luogo dove dovrebbe sorgere il campo di golf
Che anche questo progetto faccia la fine degli altri non è dato sapere. Affinchè tutto vada secondo le aspettative della Fondazione è necessario che cambi radicalmente la situazione di mercato. L’operazione si regge dal punto di vista economico solo se la speculazione immobiliare ha buon fine. In un mercato edilizio fermo questo è un problema e i profitti derivanti dall’attività sportiva possono non arrivare, anzi. 
L’ultima cosa che vorrei dire su questa vicenda riguarda quei consiglieri del Pdl-Fi che il 28 ottobre scorso avevano votato contro il progetto mentre ieri erano assenti. Sicuramente l’azione terroristica intrapresa con disinvolto cinismo dal Sindaco Mazzatorta ha avuto il suo effetto. 
Navoni Faranda Puma

Come diceva il Manzoni a proposito di Don Abbondio  non tutti nascono con un cuor di leone e il coraggio uno non se lo può dare. Mi auguro solo che la grave decisione di disertare l’assemblea consiliare per dare a Mazzatorta e soci la possibilità di approvare il progetto Golf sia dovuta solo alla paura di incorrere in responsabilità patrimoniali. Sarebbe grave ma comprensibile. Dio non voglia che dietro questa scelta ci sia un accordo con la Lega in vista delle prossime elezioni comunali. Se fosse così sarebbe un fatto gravissimo e allora sì, come affermato dal Consigliere Arrighetti, costituirebbe una delle pagine più nere scritte da questa Amministrazione.







giovedì 26 settembre 2013

Moretti agli arresti

La notizia è di quelle esplosive, che travalicano gli ambienti ristretti di una città di provincia e si riverberano in ambiti più elevati.  Enio Moretti, uno degli esponenti più in vista della Lega Nord a Chiari è agli arresti domiciliari per ipotesi di reato molto gravi tra cui  associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale unitamente al fratello Renato e due fratelli calabresi, Rocco e Vincenzo Natale.
L’indagine è in corso da due anni e il presunto danno erariale ammonta a circa 20 milioni di euro a fronte dei quali sono stati sequestrati beni per oltre 2 milioni.
Enio Moretti

Vedremo come andrà a finire.
Certo è che se l’impianto accusatorio dovesse trovare conferma nel processo, ci troveremmo di fronte a un fatto gravissimo. Qui non si tratta di emissione di assegni a vuoto o del fallimento di qualche piccola società, fatti gravi ma pur sempre rientranti nella sfera privata di un soggetto. No, nel caso specifico l’accusa è pesante e lo è ancora di più se si pensa che per svolgere la loro presunta attività criminosa, i signori Moretti  si son serviti della collaborazione di due soggetti provenienti dal profondo sud. Chi sono questi signori Natale? Dei normali imprenditori, delle persone che seppur accusate di gravi reati, sono lontani da collusioni mafiose? Col tempo si capirà anche questo aspetto.
Fa comunque un certo effetto sapere che un duro leghista come Moretti di giorno lancia pesanti critiche nei confronti dei parassiti abitanti del sud e poi di notte fa gli affari, a quanto pare sporchi, con due imprenditori provenienti da terra di ‘ndrangheta.
Che il nostro territorio risulti pericolosamente infiltrato dalla mafia abbiamo avuto modo di sperimentarlo in occasione dei lavori di sbancamento al Polo Logistico, quando alcune macchine  di movimento terra sono state bruciate, con chiaro segno intimidatorio.
intimidazioni mafiose
(foto di repertorio)

Ora emerge questa connessione fra un imprenditore clarense e politico di primo piano della Lega e imprenditori della provincia di Reggio Calabria. Magari non vuol dire niente, o magari sì.  Il tempo ci darà la possibilità di chiarire i fatti.

Cerchiamo ora di analizzare le ricadute politiche che il fatto ha generato. Le dichiarazioni di quasi tutti gli esponenti politici di Chiari, specie quelli di opposizione, sono improntati alla cautela. C’è quasi una sorta di  incredulità e per il momento si vogliono evitare  strumentalizzazioni.
Da parte della Lega però c’è una presa di distanza netta. Il Sindaco di Chiari ha sospeso Moretti dall’incarico di Presidente di Chiari Servizi.  “E’ un atto dovuto – afferma – chi è agli arresti domiciliari non è nelle condizioni di poter guidare una società”, mentre  la Segreteria provinciale della Lega è stata ancora più dura, commissariando la locale sezione del partito di cui Moretti era Segretario.
Logo Lega Nord

C’è tuttavia il tentativo di considerare la questione come un fatto privato che nulla ha a che vedere con la politica.
Certo è un fatto privato, ma può in questo caso il privato non coinvolgere la sfera politica? No, non può. E lo si è visto chiaramente dall’atteggiamento della Lega, atteggiamento certo di autotutela, ma sicuramente in grado di farci comprendere che certi fatti non possono rimanere rinchiusi nella sfera privata.
Per molto  meno Josefa Idem ci ha rimesso la poltrona di ministro. Anche in quel caso si trattava di fatti privati, di irregolarità che non prefiguravano alcun tipo di reato, eppure la destra, compresa la Lega, ha richiesto a gran voce la testa della campionessa di canoa diventata ministro.
E oggi, di fronte a un fatto gravissimo, diciamo che la politica non c’entra niente?
Peraltro non è la prima volta che le Istituzioni si trovano in imbarazzo per inchieste in cui è stato coinvolto Moretti.
Sandro Mazzatorta e Enio Moretti

Più volte era stato chiesto al Sindaco Mazzatorta di allontanare Moretti dalla guida di Chiari Servizi e dell’Ufficio di Staff. Oggi deve farlo, suo malgrado, perchè travolto da uno scandalo che se confermato avrebbe una valenza di livello nazionale e  comproverebbe ancora una volta il tramonto della Lega come partito riformatore.
A Chiari poi si è alla fine di una stagione che ha visto emergere il prepotere del sindaco e senatore  Sandro Mazzatorta, una stagione nata sotto i migliori auspici e che si conclude annegando in un mare di contenziosi giudiziari, conflitti di interesse e accuse reciproche. La vicenda di Enio Moretti ne è il suggello. 

Altri articoli su Enio Moretti (leggi)

venerdì 28 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta – 3


Resistone fa rima con bidone

Questo è quanto affermava l’Arch. Aldo Maifreni nel luglio del 2006 a proposito delle rotonde in corso di costruzione a Chiari:
“Una resina particolarmente tenace (il Resistone), unica novità rispetto alla tecnica tradizionale, stabilizza i giunti tra concio e concio e permette una facile pulizia con mezzi meccanici altrimenti non utilizzabili. La resina utilizzata, inoltre, si è rivelata determinante nei tempi di realizzazione delle rotonde: 24 ore dalla posa e sono subito praticabili, eliminando così i venti giorni di solito necessari per l'assestamento delle sabbie cementizie normalmente utilizzate. Sono stati pertanto dimezzati i tempi di realizzazione e ottimizzati i rendimenti”.

Ecco quanto riportato da ChiariNewsletter il 16 agosto 2010:
“Si ribadisce che le problematiche riscontrate nelle sei rotatorie indicate sono conseguenza dell’impiego di uno speciale sigillante denominato “Resistone”, brevettato e posto in commercio dai competenti organismi e non certo dal Comune...Per rimediare dunque ai difetti oggi evidenti e per evitarne in futuro, si è deciso di chiedere alla ditta Origini, detentrice del brevetto, la sostituzione di tutto il sigillante impiegato nella città di Chiari, sia con vizi evidenti o ancora occulti. L’intervento di ripristino, perciò, non riguarda le sole parti oggi ammalorate, ma tutte quelle in cui è stato impiegato il prodotto resinoso "Resistone”.
Una rotonda "ammalorata"


Come si può vedere, mentre nel 2006 l’Arch. Maifreni  esaltava questa “resina particolarmente tenace,  nel 2010 le addossa tutta la responsabilità del dissesto delle rotonde di Chiari, cercando di allontanare da sè ogni responsabilità.
Come ho avuto modo di dimostrare in numerosi e circostanziati articoli su questo blog (leggi qui), il Dirigente del Settore Territorio del Comune di Chiari ha primarie e precise respondabilità  al riguardo e con lui ce l’hanno il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici.
Com’è noto, il dissesto di alcune rotonde ha comportato il loro completo rifacimento a spese del Comune; il porfido è stato sostituito con l’asfalto, ad eccezione della rotonda posta in fondo a via Cavalli, per la quale si è mantenuto il “materiale lapideo”, usando però malte cementizie per assemblarlo.
Ora, asserito che questa resina tanto tenace non è, perchè la si continua a usare?
In questi giorni si stanno eseguendo lavori di sistemazione di quell’opera inutile e costosa rappresentata dal pavè di viale Bonatelli.
Come viene documentato da queste foto, per rendere subito praticabile la strada, si sta insistendo a usare una resina: non  più il vituperato “Resistone”, ma il  “Mapestone” della Mapei, società del Presidente di Confindustria.
Chiari - lavori in corso

Lavori in corso in viale Bonatelli

La nuova resina Mapestone


Forse la nuova resina sarà più tenace della precedente, ma fossi nell’Arch. Maifreni mi asterrei dal fare panegirici sulle caratteristiche miracolose del prodotto.

mercoledì 26 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta - 2


L’aereo poliziotto

E l' Air-Pol, l'aereo di Mazzatorta-Maroni, costato 360mila euro che dovrebbe controllare il nostro territorio dall'alto dei cieli?
Dopo il lungo e nevoso inverno e la breve e piovosa primavera, finalmente il nostro poliziotto volante è decollato.  L’abbiamo visto sfrecciare in questi giorni nei cieli di Chiari, alla ricerca di qualche  sportina di spazzatura lasciata in giro dai soliti vandali incalliti. Naturalmente scherziamo.
L'Airpol in dotazione alla Polizia Locale

Al di là degli scherzi sarebbe però utile, a distanza di quasi tre anni dal suo acquisto, conoscere dettagliatamente cosa ha fatto il nostro aereo in divisa. Tanto per capire se i bei soldini che abbiamo speso siano serviti a qualcosa.
Purtroppo la pagina del  Corpo di Polizia  Locale non ci è di molto aiuto. Essa infatti è ferma alla data del 3 ottobre 2010, giorno in cui è avvenuta la consegna del velivolo alla città con tanto di cerimonia ufficiale e la presenza oltre che delle autorità locali anche del Prefetto di Brescia e di alcuni esponenti della Lega Nord fra cui la sedicente psicologa Monica Rizzi (leggi qui).
Chiari - Cerimonia di consegna alla città dell'Airpol


Salvo errori, gli unici dati disponibili sono quelli riportati dalla stampa locale il 5 aprile 2012, ma non sono per nulla significativi.
Che la questione non sia di poco conto è confermata dalla decisione assunta dal Comune di Palazzolo di uscire dal “Patto locale sulla sicurezza urbana” nella convinzione che “non si  siano sfruttate tutte le potenzialità”. In una dichiarazione alla stampa il Sindaco Gabriele Zanni ha affermato che si può “riconsiderare la decisione sulla base di dati statistici, in ordine a interventi effettuati, obiettivi posti e risultati raggiunti”.

Esattamente quello che dovrebbero chiedere  i nostri Amministratori. 

martedì 25 giugno 2013

Gli sprechi della Giunta Mazzatorta

Mamma, mi si è ammalorato il  materiale lapideo

Fra i tanti sprechi di denaro pubblico della Giunta Mazzatorta,  le rotonde e gli altri manufatti realizzati  in “prezioso materiale lapideo” sono quelli meno giustificabili.
In questi anni, per decine e decine di rotonde buona parte delle quali inutili, l’Amministrazione di Chiari ha speso cifre astronomiche. Fra il 2005 e il 2009 gli interventi eseguiti per la realizzazione di nuovo porfido carrabile sono stati 25 (di cui 20 rotonde), per un importo complessivo di 8 milioni e 971mila euro (leggi qui).
Lavori di rifacimento rotonda

Poichè il “delirio” non si è arrestato, è da supporre che alla fine dei 10 anni di questa  Amministrazione  per fare e rifare le rotonde “più belle del mondo”  si saranno spese cifre inaudite. E tutto questo mentre a Chiari i nostri bambini sono costretti a frequentare scuole inadeguate e  fatiscenti.

Ieri mattina in viale Bonatelli sono iniziati dei lavori. Di che si tratta?


Lavori di rifacimento pavé

C’è che quella parte di viale realizzata in porfido si è deteriorata a tal punto da rendere necessari immediati interventi di restyling. La cosa non è di poco conto. Per questo intervento erano stati spesi circa 400 mila euro. Oggi, a distanza di pochi anni, bisogna intervenire e spendere altri soldi.
Chi pagherà il conto del restauro? Molto probabilmente il Comune e quindi i cittadini di Chiari.  La storia delle "rotonde ammalorate” la conosciamo tutti.  La scelta di utilizzare il porfido per rotonde su cui si sarebbe riversato un traffico continuativo e pesante, è stata del tutto sbagliata. Infatti in pochi anni alcune rotonde si sono gravemente deteriorate, costringendo l’Amministrazione Mazzatorta a correre ai ripari eliminando il porfido e sostituendolo con  l’asfalto. 

Lavori di rifacimento pavè in viale Bonatelli

I procedimenti giudiziari intentati nei confronti delle ditte che avevano eseguito i lavori non hanno portato a niente, sia perchè le cause sono ancora aperte, sia perchè le ditte esecutrici sono nel frattempo fallite.
Naturalmente in Comune diranno che la colpa è del  famoso “Resistone”, la resina usata per tenere assieme concio a concio. Purtroppo per loro, di quella resina all’inizio si erano intessute grandi lodi, per poi parlarne male a disastro avvenuto (leggi qui e qui).

Parlarne male oggi però non esime da responsabilità  che ci sono e rimangono.