lunedì 28 luglio 2014

Propaganda di bassa lega

Mentre il Mediterraneo è in fiamme e masse di disperati fuggono come possono da guerre e stermini di massa,  a Chiari qualcuno scruta l’orizzonte temendo di scorgere oltre le cortine nebbiose della bassa  “l’orda musulmana” pronta a invadere e conquistare la nostra tranquilla cittadina.  
Il contrasto tra la tragedia immane che sta sconvolgendo la vita di popoli, famiglie, individui e la meschina paura di chi considera il proprio paese come un fortino, una novella Fortezza Bastiani, è stridente.





Tuttavia gli attuali difensori dell’integrità dei confini clarensi, sono gli stessi che hanno governato la nostra Città per 10 anni consecutivi durante i quali migliaia di extracomunitari sono giunti indisturbati nella nostra cittadina, richiamati da una speculazione edilizia che aveva bisogno per sviluppare a dismisura i propri affari di manodopera a basso costo.
In questi anni, quelli che oggi strillano  accusando la Giunta Vizzardi di voler accogliere masse di clandestini,  sono gli stessi che negli ultimi anni hanno chiuso non uno, ma tutti e due gli occhi. I numeri hanno sempre una inoppugnabile evidenza (leggi qui).
Certo, a parole hanno fatto le loro belle rimostranze, ma nei fatti hanno accettato senza troppe storie l’invasione silenziosa. 



Oggi però protestano e qualcuno ha anche la faccia tosta di andare  dal Presidente del Consiglio a lamentare che il problema occupazionale in edilizia esiste perché ci sono extracomunitari disposti a lavorare a 3-4 euro l’ora.
Quando il mercato tirava e le case si vendevano sulla carta, gli extracomunitari andavano bene.  Nessuno  si è mai lamentato se ricevevano compensi di fame e lavoravano in nero per 12 ore al giorno senza fiatare. Allora i rappresentanti della Lega non andavano a protestare dal Presidente del Consiglio.

Visto però l’accanimento con cui certi personaggi clarensi stanno affrontando l’argomento, viene quasi da pensare che essi nutrano la segreta speranza che i “tartari” alla fine appaiano in massa oltre l’orizzonte. Sarebbe l’unica via  per ridare un senso alle loro squallide esistenze.