sabato 24 gennaio 2015

Zotti contro tutti

Quando penso a Gabriele Zotti mi viene subito in mente l'irriverente sketch di Massimo Troisi e Lello Arena dove un improbabile Arcangelo Gabriele, cieco, pasticcione e un po' suonato, si ostina a fare l'annunciazione del grande evento alla Maria sbagliata. 
La tromba del Giudizio è sostituita da una trombetta da fiera, l'aura da un retino da pescatore, il vento celestiale da un insistito e fastidioso calpestio. La similitudine non ha tanto a che vedere con l’ottusità del personaggio, quanto piuttosto con la sua cocciutaggine.

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Anche il nostro “arcangelo” è caratterizzato da una caparbia ostinazione che lo rende personaggio singolare e quanto mai simpatico del panorama politico clarense. È facendo appello a questa simpatia che mi rivolgo a lui in prima persona.

“Gabriele, vedo che ti piace molto scherzare e fare pantomime. Dovresti utilizzare meglio questa tua dote naturale. Dovresti lanciarti nel cabaret. Che so, potresti chiedere di entrare in "Scherzi a parte" o "Zelig", infiammeresti le platee, ne sono certo. Oppure, viste le tue ultime eclatanti uscite, potresti scrivere alla Gabanelli. Magari ti propone di realizzare un'inchiesta sulla moschea che il Vizzardi ha intenzione di costruire a Chiari. 

Dai, smuoviamo questo ambiente serioso e grigio, mettiamo un po’ di sale e pepe in questa insipida situazione politica! Vuoi mettere quanto ci si divertiva quando eri assessore? Quanti simpatici scherzi avete rifilato a quei creduloni di clarensi! 
Li avete tirati in giro per anni con quella "sola" del Polo della Cultura, "il più importante è suggestivo contenitore degli ultimi 50 anni a Chiari". Grandioso! Penso che se mi fossi messo d'impegno non sarei riuscito a trovare una definizione più perfida e perfetta di questa. Mazzatorta da quel punto di vista era impagabile.


E il milione di euro fatto sparire dalla sera alla mattina? Chissà che grandi risate vi siete fatti? Tutta quella gente che andava avanti e indietro chiedendosi dove mai fosse andata finire quella montagna di soldi! In Svizzera dicevano, no di qua, no di là. E il Ghilardi? "Siamo andati alle elezioni ben sapendo che quello era un progetto morto, un cadavere da tumulare" diceva. Uh, che paroloni! Avete fatto bene a togliervelo dai piedi. Adesso, il poverino, avrà tempo di meditare sul "cadavere" nel suo misero ufficetto al Ministero.


E che dire di quel delirio di rotonde fatte tutte "in prezioso materiale lapideo"? La frase del Maifreni è poetica, le buche un po' meno, ma in compenso avete speso un pozzo di soldi per farle e poi rifarle. Ma sì, chi se ne frega dei soldi. Si vive una volta sola nella vita, no?

Ora questi tengono da conto perfino gli spiccioli. Non c'é nulla da fare, signori si nasce. Dovresti un po' insegnargli come si amministra alla grande un Comune come il nostro. Come si riesce per esempio a produrre niente dal Polo del Produrre, o come si realizza nessun servizio dall'area Servizi della Bre.Be.Mi. (Ah a proposito, i miei complimenti per la bellissima foto).

Sono cose che non s’inventano dall’oggi al domani, richiedono impegno e preparazione. In via Sandella sono certo rimaste due voragini, ma vuoi mettere quanta bella ghiaia e quanti soldi sono stati cavati e ricavati. Sei un grande, riesci a fare quattrini anche dalle pietre.

E che dire della ristrutturazione dello stabile di Piazza Zanardelli? Avete speso più di sette milioni di euro, svendendo, pardon valorizzando, tutto il patrimonio del Comune. Pensa che quei sempliciotti che amministravano Chiari prima di voi si erano messi in testa di fare i farmacisti. Avete fatto bene a vendere. Le supposte si possono somministrare molto più efficacemente con altri mezzi.
Il momento però in cui hai superato te stesso è stato in occasione del manifesto contro quei bellimbusti di forzisti. Erano diventati come ciuchi imbizzarriti, ogni giorno a scalciare  contro il Senatore, dimenticando le grandi cose realizzate in dieci anni di duro e onorato lavoro. Ma tu li hai messi a posto. L'ironia tagliente che hai saputo usare è stata quanto mai efficace. Quel manifesto resterà nella storia. Innanzitutto la prosa. Bella, efficace, avvincente. Si vede che hai lavato i panni in Castrina.  Poi gli sberleffi irriverenti e beffardi, degni dei migliori joglar provenzali: Capo Stazione, Cancelliere di Frazione, Presidente dell’Accademia del Piffero. Superbo!

Con questi compagni non potevi andare da nessuna parte. Grazie però al tuo impegno, alle tue uscite sui ROM, le moschee, gli immigrati, avete rischiato di vincere le elezioni. Qualcuno dice che le avete perse proprio per questo, ma non farci caso. La gente ha paura per sua natura e il bravo politico è quello che riesce ad alimentare e potenziare questa paura. 
Dopo una breve pausa, durante la quale hai avuto la possibilità di elaborare il lutto per la  immeritata sconfitta, sei tornato nell’agone politico baldanzoso e forte. Vedo che i cardini del tuo sentire continuano ad essere la libertà e la paura. La libertà di fare ciò che ci pare, la paura dei cambiamenti. Non sono forse stati l’essenza della politica che ha consentito alla DC di mantenere il potere in Italia per oltre 50 anni? Qualcuno dice che l’ha mandata a catafascio, ma si tratta dei soliti invidiosi. Tu sei figlio di quella DC. So che ami definirti “un democristiano non pentito”, quello per intenderci appartenente alla “gens dorotea” tutta affari e chiesa, quella per cui il clientelismo e il sottogoverno sono una forma d’arte.

L’ultima tua battaglia contro il “porta a porta trova fondamento in quei due cardini. Ti stai battendo come un leone affinché il cittadino mantenga la libertà di fare ciò che gli pare. Insomma, se uno vuole gettare lo sporco alle tre di notte perché non deve avere la possibilità di farlo? Perché deve tenere tutto in casa sino al mattino dividendo la plastica dalla carta, il vetro, dall’umido? Cosa gliene viene in tasca? 
Tu sai benissimo che il cittadino è pigro e non ha voglia di cambiamenti. E’ un suo diritto. Non si tratta di assecondare le cattive abitudini degli irriducibili come dice qualcuno, ma di rispettare tutti. È per questo che hai realizzato quel bellissimo video. Riccardo Iacona non avrebbe saputo fare di meglio. Per come tieni in mano il microfono e per come ti muovi sicuro da un cassonetto all’altro, sembra che il giornalista d’inchiesta tu lo faccia da sempre. Continua così che ne vedremo delle belle.
Ora la raccolta porta a porta la stai facendo tu. Non dei rifiuti, ma delle firme dei cittadini di Chiari per battere con un referendum questa mania ecologista. La democrazia diretta è la forma migliore di democrazia, quella che praticavano gli antichi greci che di queste cose se ne intendevano. Certo, qualcuno dice che quando governavate voi usavate metodi da Gestapo e i Consigli Comunali li aprivate e chiudevate in tre minuti e mezzo e per problematiche rilevanti quali il PGT, ma si tratta di malignità. La stessa malignità di chi parla della nomina del ferrarese Mazzatorta a membro dell' Organo di Vigilanza della Società Chiari Servizi (ODV), come l’ultima “porcheria” della precedente Amministrazione. Insolenze di persone che non sanno cosa significhi governare una realtà complessa come Chiari. Meno male Gabriele che ci sei ancora tu che sai guardare lontano, la città ti sarà riconoscente". 



giovedì 8 gennaio 2015

Je suis Charlie

Si fa fatica a mantenere un minimo di razionalità di fronte ad atti così brutali e violenti. Il rischio è quello di farsi prendere la mano da sentimenti di rabbia, odio e vendetta.
È quello che vogliono questi assassini: fomentare una guerra di religione che spazi via ogni principio di tolleranza, libertà, democrazia. Non per niente è stato colpito il simbolo che sostanzia la civiltà democratica occidentale: la libertà d'opinione e di stampa.

Questi criminali credono di difendere l'onore della loro religione uccidendo cittadini inermi al grido di "Allahu Akbar". Ma non è un articolo o una vignetta che può offendere un dio. Lo può invece offendere un atto violento che spegne una vita.
Quest'idea di un dio vendicativo sta creando seri problemi all'Islam e al mondo intero. 
Le società moderne non possono essere governate su principi di carattere confessionale. Prima o poi è necessario che all'interno del mondo islamico si faccia una rivoluzione; non una rivoluzione  fondamentalista, ma una rivoluzione democratica. È questo lo devono fare quei popoli non altri. La democrazia portata con le armi ha prodotto solo lutti e distruzione.
Oggi, di fronte a questo atto brutale, c'è chi è già pronto a menare le mani, pensando che una forma di dialogo non sia possibile con persone che professano una religione considerata violenta. Pensare questo è come dare ragione ai terroristi.
Non si tratta di essere buonisti, ma di usare la ragione, quella ragione che ha mosso il pensiero dei grandi filosofi francesi del '700 e che è alla base della nostra democrazia.
All' oscurantismo si può rispondere soltanto in un modo: con la libertà che è la base di ogni principio democratico e con la responsabilità senza la quale la libertà è anarchia.