mercoledì 26 marzo 2014

La democrazia non è l'opera dei pupi

Un seggio delle primarie che si sono svolte a Chiari il 22-23 marzo 2014  (foto E.Maragucci)
La prima differenza che emerge fra il centrodestra e la principale coalizione che si contrappone ad esso è questa: Giuseppe Gozzini  è stato scelto nel chiuso delle conventicole di partito, Massimo Vizzardi  in una competizione fatta alla luce del sole, dove a scegliere sono stati 1345 elettori.
Le primarie, volute fortissimamente dal PD, si sono rivelate un ottimo strumento di democrazia che ha fatto emergere  grandi e preziose energie.
Chiari Virtuosa, in un primo tempo ha fatto resistenza, sia perché alcune sue componenti non credevano nella bontà di questo metodo, sia perché ritenevano che le primarie fossero uno strumento troppo etichettato come PD.
Quest’ultimo partito  ha  saputo tenere la barra ferma  e le primarie si sono svolte in un ambito più largo e più competitivo che non l’originario Patto Civico. Ciò ha richiesto qualche compromesso e dolorose divisioni, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: la candidatura di Massimo Vizzardi è accreditata e sostenuta da una partecipazione popolare importante.
Qualcuno dice che il PD si è ucciso con la sua stessa arma. Evidentemente c’è chi crede la democrazia sia l’opera dei pupi, dove ogni personaggio gioca un ruolo prestabilito in copione. In questi anni, le primarie hanno dimostrato di essere una competizione vera, dove non sempre vince chi è accreditato di una forza superiore. Quando ci si mette in competizione non si può fare affidamento su reti di protezione e nessuno è garantito del risultato. La democrazia è un valore in sé e vale sia quando si vince sia quando si perde.

Primarie a Chiari  (foto E.Maragucci)

Le parole usate da Maurizio Libretti subito dopo l’esito delle primarie, oltre che fargli onore, esprimono appieno questo concetto: “Sono passato al comitato elettorale di Massimo Vizzardi per congratularmi con lui del risultato. Ringrazio tutti quelli che hanno voluto esprimermi la loro preferenza. Sono stati moltissimi, così come straordinaria è stata la partecipazione. Ora, onorando l'impegno preso, dobbiamo sostenere Massimo perchè a Chiari sia possibile un nuovo inizio. Grazie a tutti”.
La democrazia è innanzitutto questo: onore e impegno. Onore nel rispettare l’avversario, nell'accettare il risultato qualunque esso sia, impegno a lavorare per il miglioramento della “cosa pubblica”, dal governo come dall’opposizione. Solo chi ha il senso dello Stato capisce quanto importanti siano queste parole.
La vera partita comincia ora.  Le liste che fanno parte del “Patto di Governo per Chiari” , devono offrire ai cittadini di Chiari un progetto credibile di governo. Il PD, deve partire da Maurizio Libretti e, non rinunciando a quanto di buono  fatto nel recente passato, deve dare un segno di discontinuità e di rinnovamento. Solo così è possibile veramente un “nuovo inizio”.

domenica 23 marzo 2014

Guardare in faccia il futuro


Siamo quasi alla fine di queste primarie. Il tempo ci ha messo lo zampino, costringendo molte persone a sopportare acqua, freddo e umidità, ma alla fine moltissimi cittadini si sono recati ai seggi per scegliere liberamente il proprio candidato, uno dei tanti che concorreranno nella competizione elettorale per la scelta del sindaco della Città.
Al di là di piccole polemiche, la competizione è stata corretta e giocata con i mezzi propri della democrazia. Dopo le 13 sapremo chi  ha vinto e quindi chi rappresenterà  la coalizione “Patto di Governo per Chiari”.
Prima che si chiudano i seggi voglio fare una breve valutazione di quanto accaduto.
Il Pd ha scelto di mettersi in gioco in una coalizione più larga di quella nata con il Patto Civico, nella convinzione che soltanto una alleanza larga potesse contrastare in modo adeguato la coalizione di centrodestra. Purtroppo, ambizioni personali e incomprensioni politiche, non hanno consentito di allargare l’alleanza a tutto lo schieramento di forze che si contrappone all’attuale maggioranza.
Il Pd ha fatto una scelta per la città. Scelta rischiosa e dall’esito imprevedibile.
Le due liste  “Patto per Chiari” e “Per una Chiari Virtuosa”, hanno messo in campo determinazione e impegno. Chiari Virtuosa, in particolare, ha visto crescere ed affermarsi al proprio interno un nutrito numero di giovani, desiderosi di impegnarsi con entusiasmo in politica. Questo è di buon auspicio non solo per questa lista, ma per l’intera nostra città. Sono portatori di un modo nuovo e diverso di fare politica, anche se al loro interno esistono contraddizioni destinate prima o poi a scoppiare.  
L’auspicio naturalmente è che ciò non succeda e che anche a Chiari si affermi e si consolidi una nuova classe dirigente,  animata da spirito di servizio nei confronti della Città.  Dopo dieci anni di Amministrazione Mazzatorta ne abbiamo urgente bisogno.


venerdì 21 marzo 2014

Maurizio Libretti - Candidato Sindaco



Quando si sceglie un sindaco, innanzitutto si sceglie la PERSONA.
Nessun progetto, anche il più bello, il più interessante, il più completo, ha valore se dietro non c’è una persona che lo incarni.
La prima cosa che ci deve dare questa persona è la FIDUCIA, un valore che non si vende al mercato o si realizza con una simpatica operazione di marketing. La fiducia si acquisisce con anni di lavoro e si realizza se c’è la consapevolezza nei propri mezzi,  la capacità propositiva di relazionarsi con gli altri, l’esperienza di lavoro che porta a conoscere i problemi e risolverli.
Il secondo elemento è la COERENZA. E’ vero che solo i cretini non cambiano idea, ma è anche vero che certi improvvisi cambiamenti il più delle volte celano solo ambizioni smodate e desiderio di personale affermazione. Il bene comune dietro cui ci si nasconde è solo un paravento.
Il terzo elemento è l’ESPERIENZA, che permette di conoscere perfettamente ciò che si è chiamati a fare e i modi per realizzarlo. Amministrare un Città come Chiari non è cosa che si possa improvvisare. E’ necessario conoscere i meccanismi amministrativi, saper valutare  i propri collaboratori, avere la capacità di individuare perfettamente le priorità. Senza esperienza si rischia di produrre molte parole e pochi fatti.
Il quarto elemento è l’ONESTA’ che non vuol dire semplicemente “essere onesti”, che di questi tempi è già una grande cosa. Onestà vuol dire saper guardare in faccia la realtà e decidere se fare o non fare una data cosa. Amministrare non è come leggere il libro dei sogni. E’ scelta.
Al giorno d’oggi amministrare vuol dire anche saper innovare nei metodi e nelle procedure, decidere sui vari problemi in modo rapido ed efficace, avere una visione che va oltre il semplice programma di governo.
Io penso che MAURIZIO LIBRETTI abbia queste caratteristiche e per questo domani gli do il mio voto.

mercoledì 5 marzo 2014

Ostriche e champagne

Vorrei avere più risorse per aiutare le persone in difficoltà, ma accidenti, li abbiamo spesi tutti in “ostriche e champagne”!  Questo, su per giù, è il messaggio lanciato in questi giorni dal nostro Sindaco Sandro Mazzatorta.


In questi anni, per consulenze che nulla hanno dato alla Città, progetti faraonici e fallimentari, rotonde “in prezioso materiale lapideo”,  nuovi e inutili Musei della Città, sono state spese vagonate e vagonate di soldi. Per le politiche sociali  le evangeliche briciole.
Proprio mentre la crisi mordeva duro e i ceti più esposti andavano in sofferenza, le nostre Fondazioni, create dai nostri padri per aiutare proprio la popolazione più povera, si sono dedicate a lucrose attività immobiliari. Lucrose per pochi, naturalmente.  
“E’ per valorizzare i patrimoni” si è detto. Certo, per valorizzare i patrimoni. Intanto, per le politiche sociali, non ci è rimasto il becco di un quattrino.

lunedì 3 marzo 2014

Cambiare verso anche a Chiari

Sono passati quasi 10 anni da quando Sandro Mazzatorta è diventato sindaco di Chiari, forse è venuto il tempo di tentare un’analisi ragionata di questo periodo.
Mazzatorta è stato il campione di quei ceti affaristico-speculativi disposti ad assecondare la sua “rivoluzione”, un progetto i cui pilastri poggiavano sull’uso disinvolto del denaro pubblico e sulla disponibilità a favorire le richieste provenienti direttamente dal mercato, evitando qualsiasi ingerenza di carattere programmatorio .
Il Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta
I mezzi per realizzare questo programma erano tre: un ambizioso Piano di Governo del Territorio (PGT),  i Piani Integrati di Intervento (P.I.I.),  i Grandi Progetti.  
Le previsioni del nuovo PGT prefiguravano una significativa espansione urbana, a fronte però di un tasso di crescita della popolazione pari a zero. Forse si partiva dall’idea che lo sviluppo immobiliare avrebbe richiamato nuova manodopera a buon mercato di provenienza extra comunitaria. Come si vede un’insanabile contraddizione fra la paventata invasione dello straniero e l’incoraggiamento all’ingresso di nuova manodopera extracomunitaria richiamata nei fatti dal boom edilizio.
L’uso indiscriminato dei P.I.I. doveva dare la possibilità di allentare i  “lacci” previsti dal PGT, consentendo così una più sistematica cementificazione del territorio  favorita dalla bolla speculativa in atto. Da una parte gli impresari facevano gli affari, dall’altra il Comune monetizzava oneri di urbanizzazione.
I Grandi Progetti ideati in questo periodo – Poli Scolastici, Polo della Cultura, progetto Fin-Beton, Polo Logistico, Polo del Produrre -  andavano tutti nella stessa direzione: fare grandi speculazioni barattando pezzi pregiati di territorio con modeste opere di interesse pubblico.
Il cantiere del Polo della Cultura
La crisi economica, scoppiata proprio quando quei progetti erano in fase di studio o realizzazione, ha stroncato sul nascere quelle ambizioni. I progetti sono rimasti sulla carta, a testimonianza di quello che poteva essere e non è stato, mentre lo scoppio della bolla immobiliare ha lasciato sul terreno un numero imprecisato di abitazioni invendute, determinando così il tracollo di imprese immobiliari grandi e piccole.
Ad aggravare la già compromessa situazione ambientale, sono intervenute le due grandi infrastrutture – Tav e BreBeMi – che hanno divorato decine e decine di ettari di buona campagna e devastato la parte sud del territorio di Chiari.
Aree di Servizio della BreBeMi
Mentre l’avventura volge al termine in un clima segnato da contrasti e ritorsioni, si vendono gli ultimi fazzoletti di terra, poveri resti di quello che fu il patrimonio immobiliare comunale, si autorizzano gli ultimi Piani Integrati di Intervento per la costruzione dell’ennesimo Centro Commerciale, si concedono le ultime autorizzazioni per portare la speculazione edilizia nel pieno della nostra campagna.
La Chiari che non doveva stare ferma mai, dopo 10 anni di Amministrazione Mazzatorta è una città sfregiata. Ci vorrà del tempo per riparare le ferite e sicuramente un cambiamento radicale nel modo di amministrare.  Occorre avere il coraggio di cambiare verso .