
Centotrenta lavoratori a rischio solo a Chiari, 250 in tutta la provincia. Sono questi i numeri della crisi che ha investito la NK e che porterà alla probabile dismissione di settanta dei cento telai installati.
Numeri drammatici che fanno vedere nero in fondo al tunnel. La cassa integrazione si concluderà a fine 2010 e dopo, nessuno sa dire cosa succederà ai 130 dipendenti della storica tessitura.
Questi sono i motivi che hanno indotto lavoratori e sindacati a proclamare per martedì 19 gennaio due ore di sciopero a fine turno e a organizzare un corteo che ha percorso le strade di Chiari fino al mercato di viale Cadeo. «Abbiamo dato a questa azienda i migliori anni della nostra vita e loro ci ripagano con una prospettiva di chiusura» recitava uno dei tanti cartelli esposti dai lavoratori durante il presidio organizzato davanti allo stabilimento di via Buffoli.
La Cgil e la Cisl con l’appoggio dell'Ugl hanno fatto appello al senso di responsabilità delle istituzioni verso un territorio minacciato da un grave problema occupazionale. E infatti davanti ai cancelli della NK eran presenti, come riportato dai giornali, i sindaci di Capodiponte, Ono San Pietro, Cerveno, Niardo, Ceto, Paspardo e Saviore. Mancava il Sindaco di Chiari che evidentemente ha ritenuto più importante essere presente in Senato a votare la legge vergogna sul cosiddetto “processo breve”. L’importante è risolvere i problemi giudiziari del premier, i problemi dei cittadini possono aspettare. Naturalmente non mancava solo il Sindaco, impegnato in più alti uffici, mancava anche il Vice Sindaco tutto preso a sbrogliare il pasticcio del Polo della Cultura, mancava l’Assessore alle attività produttive e alle politiche per il lavoro e per lo sviluppo economico ed occupazionale, forse ancora intento a chiedere a se stesso un contributo per la Società Consortile di promozione del Centro Storico, mancavano i rappresentanti di questa Amministrazione che non hanno ritenuto importante portare il loro sostegno a lavoratori che vivono il dramma della perdita del lavoro.
Gli unici a rappresentare le Istituzioni della nostra città e a manifestare un segno di solidarietà verso i lavoratori sono stati i Consiglieri Comunali del PD Maurizio Libretti e Federico Lorini.
Numeri drammatici che fanno vedere nero in fondo al tunnel. La cassa integrazione si concluderà a fine 2010 e dopo, nessuno sa dire cosa succederà ai 130 dipendenti della storica tessitura.
Questi sono i motivi che hanno indotto lavoratori e sindacati a proclamare per martedì 19 gennaio due ore di sciopero a fine turno e a organizzare un corteo che ha percorso le strade di Chiari fino al mercato di viale Cadeo. «Abbiamo dato a questa azienda i migliori anni della nostra vita e loro ci ripagano con una prospettiva di chiusura» recitava uno dei tanti cartelli esposti dai lavoratori durante il presidio organizzato davanti allo stabilimento di via Buffoli.
La Cgil e la Cisl con l’appoggio dell'Ugl hanno fatto appello al senso di responsabilità delle istituzioni verso un territorio minacciato da un grave problema occupazionale. E infatti davanti ai cancelli della NK eran presenti, come riportato dai giornali, i sindaci di Capodiponte, Ono San Pietro, Cerveno, Niardo, Ceto, Paspardo e Saviore. Mancava il Sindaco di Chiari che evidentemente ha ritenuto più importante essere presente in Senato a votare la legge vergogna sul cosiddetto “processo breve”. L’importante è risolvere i problemi giudiziari del premier, i problemi dei cittadini possono aspettare. Naturalmente non mancava solo il Sindaco, impegnato in più alti uffici, mancava anche il Vice Sindaco tutto preso a sbrogliare il pasticcio del Polo della Cultura, mancava l’Assessore alle attività produttive e alle politiche per il lavoro e per lo sviluppo economico ed occupazionale, forse ancora intento a chiedere a se stesso un contributo per la Società Consortile di promozione del Centro Storico, mancavano i rappresentanti di questa Amministrazione che non hanno ritenuto importante portare il loro sostegno a lavoratori che vivono il dramma della perdita del lavoro.
Gli unici a rappresentare le Istituzioni della nostra città e a manifestare un segno di solidarietà verso i lavoratori sono stati i Consiglieri Comunali del PD Maurizio Libretti e Federico Lorini.