Volete parlare male del nostro
Sindaco o avete per caso intenzione di criticare una sua decisione o ordinanza
o decreto? Se vi passa per la mente una cosa del genere, vi dico che vi
esponete a grossi rischi, il più grave e
pericoloso dei quali può essere rappresentato da un pungente editoriale a tutta pagina pubblicato contro di
voi su “Il Giornale di Chiari” o su “Brescia Oggi”.
Tutte le volte infatti che il
Sindaco viene criticato da qualcuno, politico, giornalista, organo di stampa o
semplice blogger che sia, in suo
soccorso accorre, come un super eroe dei fumetti, il mega giornalista-direttore-editore
Massimiliano Magli. E’ successo con
Striscia la Notizia, è successo con il fallimento del Polo della Cultura, è
successo con il caso della “paghetta” del Senatore.
In tutti e tre i casi il nostro
Sindaco Senatore è stato presentato da Magli come un “uomo del fare”, un
innovatore, una novello Pericle che trasforma una sonnolenta cittadina di
provincia in una “piccola Atene”.
Il Sindaco di Chiari Sen. Mazzatorta e il giornalista Massimiliano Magli |
Tutti i fallimenti rimediati in
questi anni: Poli Scolastici, Polo della Cultura, Stazione Ferroviaria, Caserma
dei Carabinieri, Rotonde fatte e rifatte, per parlare solo di quelli più eclatanti,
non sono addebitabili secondo il nostro bravo editorialista all’incapacità
politica e amministrativa del Sindaco, ma alla pervicace offensiva oscurantista
di un’opposizione incapace di cogliere nell’azione del Sindaco una visione
riformatrice e rivoluzionaria.
Ora guardate all’ultimo caso scoppiato in casa Leghista. Esso viene
fuori da dichiarazioni rilasciate alla stampa dal senatore Piergiorgio Stiffoni
e da Manuela Maria Privitera, rispettivamente ex tesoriere del Gruppo al Senato
della Lega e segretaria dell’ex tesoriere. Una vicenda quindi tutta interna
alla Lega che il “quotidiano di sinistra” la
Repubblica, come lo definisce Magli, ha semplicemente riportato (leggi qui).
Manuela Maria Privitera e Piergiorgio Stiffoni |
Per Massimiliano Magli l’attacco
del quotidiano di Ezio Mauro ha qualcosa di inquietante in quanto l’articolo è stato realizzato “senza alcun contraddittorio”. Detto da un giornalista che scrive molti dei suoi
articoli a quattro mani con Sindaco e Assessori vari, fa sbellicare dalle
risate. Detto da un giornalista che si inventa
interviste mai rilasciate, che scrive nefandezze contro il PD senza mai
telefonare per un “contraddittorio”,
è tutta da ridere.
Magli incalza: “ Il
nostro Sindaco e Senatore ha rilevato mesi fa, proprio all’indomani della
cacciata di Stiffoni dalla Lega, il difficile ruolo di Tesoriere della Lega al
Senato e, udite udite, per essere Vicepresidente e Tesoriere percepiva 683 euro
al mese. Chiunque di voi provi a chiedere a un commercialista di gestire un
bilancio di 3 milioni di euro per 683 euro al mese se intende rimediarsi una
figura da coglionazzo ”
Forse la figura di c... la
rimedia Magli che non si accorge di dire una falsità. Quei soldi, la cosiddetta
“paghetta”, il Senatore li percepiva indipendentemente dal suo incarico di
Tesoriere. Tant’è che i soldi glieli accreditava la Privitera con bonifico sino
al novembre del 2011 e successivamente in contanti. Mazzatorta diventa
Tesoriere, udite udite, solo
nell’aprile del 2012.
Ma Magli non si dà pace e
vorrebbe chiedere al povero Senatore Mazzatorta, “messo in croce” dal “giornalista
militante” di Repubblica “se sia pazzo ad aver accettato un incarico
tanto delicato per una cifra tanto risibile”. E che dire della parola “paghetta”? “La
parola ‘paghetta’ è una
vergogna, è un attacco gratuito perchè la paghetta per i nostri adolescenti fa
rima con elargizione gratuita di denaro. ...io mio figlio per 683 euro a
gestire milioni di contributi pubblici non ce lo metterei nemmeno se morisse di
fame...”
Il Senatore Sandro Mazzatorta |
Forse al difensore della cause
perse bisogna rammentare quanto scrisse Mazzatorta sulla questione e quanto gli rispose Stiffoni.
Mazzatorta: “Cercare di far passare come regalia l’acquisto di materiale
informatico, che invece è e resterà di proprietà del gruppo, è l’ulteriore
maldestro tentativo di coprire le proprie gravi responsabilità alzando polveroni
e gettando fango su altri.”
Stiffoni: “Invece di indignarsi
tanto, strisciando con le unghie sui vetri, il senatore Mazzatorta provi a
spiegare se gli acquisti fatti dai colleghi senatori alla Mediaworld con i
famosi 2.000 euro a testa, consistenti anche di lavatrici, televisori e
lavastoviglie per loro uso familiare, sono da considerarsi proprietà del Gruppo
Lega Senato” (leggi qui) e (leggi qui).
Qui non si sta parlando di soldi versati
dal Senato ai vari Gruppi per il loro
funzionamento, qui si parla di “uso improprio” di quei soldi. Se c’è stato uso
improprio lo stabilirà la magistratura. Oggi siamo alle dichiarazioni dei
protagonisti della vicenda, ripeto, tutti della Lega.
La questione, per quanto ci
riguarda, poteva finire qui. Se i Senatori della Lega non hanno niente da
nascondere allora nulla hanno da temere.
Ma Magli non si ritiene
soddisfatto e, per fare una bella “marchetta” al Sindaco-Senatore, mette in
mezzo come suo solito il PD.
Mezza pagina del suo editoriale è
dedicata al Bilancio del Gruppo del PD al Senato. Per rendere maggiormente
chiaro un qualcosa che ci sfugge, Magli si prende anche la briga di
realizzare una tabella che oltre ai dati
del bilancio porta, in trasparenza, una foto della Senatrice del PD Anna
Finocchiaro. La nota è un cammeo “in sottofondo sua ‘maestà’ il presidente del
gruppo senatori Pd Anna Finocchiaro, ricandidata dopo 2 mandati alla faccia del
rinnovamento”.
La Senatrice del PD Anna Finocchiaro |
Nell’attesa osserviamo quanto il
nostro Magli sia “politicamente equidistante dalla porcheria politica”. Non tanto
equidistante però. Da una parte, per i
servizi che rende, egli riceve ogni anno bei soldini. Forse nell’accordo c’è anche l’obbligo di scrivere un giorno sì
e l’altro pure articoli encomiastici sui grandi progetti realizzati dal Sindaco Mazzatorta e dalla sua Giunta. Tuttavia per essere equidistanti, una volta la
settimana è obbligato a scrivere qualche infamia nei confronti del PD.