Mi dicono che anche a Chiari molti rappresentanti dell’estrema
sinistra siano saliti all’ultimo momento sul carro del vincente Movimento 5
Stelle.
La cosa vi stupisce? A me no e per due buoni motivi.
Il primo motivo è che il
“trasformismo” è una malattia tipica e ricorrente della politica italiana, il secondo è che il M5S in quanto movimento
anti sistema rappresenta un forte richiamo per certa sinistra radicale mai dimentica dell’antico
grido sessantottino “il sistema si abbatte e non si cambia”.
Mi dicono anche che in vista
delle prossime elezioni amministrative con questa gente bisognerà pur fare i
conti e aprire un dialogo. Al solo pensiero mi viene l’orticaria. Però io sono un soggetto atipico anche
all’interno del mio partito, per cui lascerò ad altri questa incresciosa
incombenza.
Un consiglio però lo voglio dare
ai nuovi movimentisti. Se non volete danneggiare il vostro nuovo partito,
cercate di rimanere sotto traccia, non mettetevi in prima fila, lasciate andare
avanti emeriti sconosciuti. La forza del M5S sta appunto nel fatto che i suoi
rappresentanti sono dei signor nessuno. Guardate Vito Crimi. Sino a ieri era
incaricato di spostare faldoni da uno scaffale all’altro della Corte
d’Appello di Brescia, oggi si permette di dare del rincoglionito al nostro
Presidente della Repubblica. E poi dice
che non riconosciamo il merito.