Quella scritta domenica dal
Partito Democratico è una bella pagina di democrazia.
In questi tempi bui in cui la
ragione sembra smarrirsi di fronte ai problemi creati da una crisi cruenta,
vedere tante persone animate da spirito civico che con pazienza aspettano il
loro turno per votare è una cosa che dovrebbe fare piacere a chi riesce a
guardare la realtà senza i filtri del preconcetto.
Ieri, scherzando con alcuni
amici dicevo: ”Ma cosa bisogna fare per impedire a queste persone di venire a votare,
prenderle a martellate?” Il PD
infatti da quando è nato ha fatto di
tutto per disamorare il proprio elettorato. Eppure nonostante gli errori, le carenze, le difficoltà
l’elettorato di questo partito in maniera quasi cocciuta lo spinge ad andare
avanti quasi fosse consapevole che travolto il PD all’Italia non rimanga più
alcuna speranza.
Primarie a Chiari |
Il popolo del PD non è una
massa di fedeli adoranti e neppure gente
incazzata e acrimoniosa il cui fine è solo quello di fare tabula rasa di
tutto. Sono cittadini che voglio contare
nelle scelte, che contestano se c’è da contestare, ma sono dentro la realtà e
ne sanno cogliere difficoltà e
complessità.
Il risultato di queste
primarie deve essere stato dirompente se le reazioni sono state così scomposte.
Grillo ha velenosamente affermato che: “ La capacità di parte degli italiani di farsi
prendere per il culo è inimmaginabile”, mentre la sua deputata Donatella
Agostinelli ha rincarato la dose dicendo:
“Adesso vedo tanti pecoroni dare contenti 2 euro per farsi prendere per il culo
piano piano come piace alle persone per bene” . Pecoroni? Che finezza
ragazzi!
Neppure il Fatto Quotidiano si
è tirato indietro e a tutta pagina ha titolato “Trionfa
Renzi. Battuti Letta e il Colle” , mentre il Giornale di Berlusconi ha
riservato un titolo a nove colonne “Renzi sgomina il PD”. Addirittura!
Primarie a Chiari |
Qualcuno ha parlato di
grancassa mediatica che non riesce a nascondere un flop, qualcun altro di bambinata, altri ancora di fine del Pci, Pds, Ds, altri addirittura
di morte del PD.
Ma come si fa a ragionare di
politica se si ha la testa rivolta sempre all’indietro, come si fa a guardare
al futuro se si rimane prigionieri di rassicuranti cliché che niente hanno a
che vedere con la realtà effettiva? Morte del PD? Il PD è ben vivo e vegeto e Renzi
non è il rappresentante camuffato della destra o uno che viene da Marte, ma è il suo Segretario.
Matteo Renzi |
Il dato di fondo di queste
primarie è che l’elettorato e gli iscritti , hanno chiesto con la loro
straordinaria partecipazione un forte cambiamento e Renzi era il personaggio che dava più di
altri l’idea della novità. Con lui si
chiude un lungo periodo di transizione. La completa fusione fra le varie anime
o componenti del PD poteva realizzarsi solo con l’affermazione di una nuova
classe dirigente. Non c’era soltanto bisogno di uomini e donne nuovi, ma anche
l’urgenza di metodologie e programmi nuovi.
Riuscirà Matteo Renzi in questo
compito che non riguarda solo il Partito Democratico, ma l’Italia intera? Lo
vedremo. Sicuramente ieri gli elettori del PD hanno dato fiducia a Renzi, ma non
gli hanno consegnato una delega in bianco. Penso che il loro spirito critico lo
esprimeranno anche con lui, perché una cosa è certa: il PD non ha padroni e non
vuole un uomo solo al comando.
Matteo Renzi |
Per tirare l’Italia fuori
dalla crisi che la attanaglia da decenni è lavoro difficile e complicato.
Bisogna rimuovere incrostazioni burocratiche, privilegi insopportabili,
inefficienze a tutti i livelli, indirizzare le risorse disponibili per creare
lavoro, maggiore istruzione, conoscenza, innovazione, efficienza.
Questo sarà possibile se nel
fare politica ci sarà etica e sobrietà, se si rinuncerà a tutti i privilegi che
in questi anni hanno caratterizzato la classe politica come una casta
inefficiente.
Si sta aprendo una nuova stagione, abbiamo il dovere
di non aver paura.