Mentre il Mediterraneo è in fiamme e masse di disperati
fuggono come possono da guerre e stermini di massa, a Chiari qualcuno scruta l’orizzonte temendo
di scorgere oltre le cortine nebbiose della bassa “l’orda musulmana” pronta a invadere e
conquistare la nostra tranquilla cittadina.
Il contrasto tra la tragedia immane che sta sconvolgendo la
vita di popoli, famiglie, individui e la meschina paura di chi considera il
proprio paese come un fortino, una novella Fortezza Bastiani, è stridente.
Tuttavia gli attuali difensori dell’integrità dei confini
clarensi, sono gli stessi che hanno governato la nostra Città per 10 anni
consecutivi durante i quali migliaia di extracomunitari sono giunti
indisturbati nella nostra cittadina, richiamati da una speculazione edilizia
che aveva bisogno per sviluppare a dismisura i propri affari di manodopera a
basso costo.
In questi anni, quelli che oggi strillano accusando la Giunta Vizzardi di voler
accogliere masse di clandestini, sono
gli stessi che negli ultimi anni hanno chiuso non uno, ma tutti e due gli
occhi. I numeri hanno sempre una inoppugnabile evidenza (leggi qui).
Certo, a parole hanno fatto le loro belle rimostranze, ma
nei fatti hanno accettato senza troppe storie l’invasione silenziosa.
Oggi però protestano e qualcuno ha anche la faccia tosta di
andare dal Presidente del Consiglio a
lamentare che il problema occupazionale in edilizia esiste perché ci sono
extracomunitari disposti a lavorare a 3-4 euro l’ora.
Quando il mercato tirava e le case si vendevano sulla carta,
gli extracomunitari andavano bene. Nessuno
si è mai lamentato se ricevevano
compensi di fame e lavoravano in nero per 12 ore al giorno senza fiatare.
Allora i rappresentanti della Lega non andavano a protestare dal Presidente del
Consiglio.
Visto però l’accanimento con cui certi personaggi clarensi stanno
affrontando l’argomento, viene quasi da pensare che essi nutrano la segreta
speranza che i “tartari” alla fine appaiano in massa oltre l’orizzonte. Sarebbe
l’unica via per ridare un senso alle
loro squallide esistenze.