Ieri #Trump ha lasciato la Casa Bianca e al suo posto è arrivato #Biden. Una nuova stagione sembra iniziare.
Ma se finisce miseramente il capo mondiale dei populisti, non è detto che i populisti spariscano d’incanto. Prima di liberarci del #populismo passeranno anni, forse decenni. Anche perché l’attitudine e la prassi demagogica, sembra aver fatto proseliti in ambiti fino a ieri impensabili.
In questi giorni di crisi, il populismo ha fatto capire quanto sia potente la sua macchina della propaganda, costruita su slogan, manipolazione delle notizie, fake news vergognose. Ogni sito d’Italia, ogni giornale, ogni personaggio politico avverso, ha conosciuto la potenza di fuoco di un’organizzazione ben strutturata. Centinaia di migliaia di messaggi hanno fatto passare tesi molto semplici e molto persuasive. Nella situazione attuale non è stato necessario fare analisi approfondite. L’unica cosa che hanno fatto è stata quella di trasmettere all’infinito parole chiave facilmente memorizzabili: personaggio irresponsabile, inaffidabile, egocentrico, sindrome dello scorpione, pandemia devastante, crisi incomprensibile, momento drammatico, e via di questo passo. Una ripetizione di semplici messaggi che alla fine ha raggiunto il suo scopo, quello cioè di distogliere l’attenzione dal merito delle questioni.
Ora, se semplici cittadini hanno sentito il desiderio di intervenire sulla vicenda con commenti di pancia, emotivi, poco ragionati, penso sia da capire. La situazione è tale che le emozioni spesso prevaricano sui ragionamenti. Ma quando questo lo fanno i politici, gli amministratori, cioè coloro che sono abituati a maneggiare le dinamiche del dibattito politico, qualche problema c’è.
A Chiari, Amministratori Comunali e rappresentanti delle Istituzioni, hanno sentito la necessità di intervenire non con analisi approfondite e serie, ma con l’invettiva, la calunnia, lo sberleffo, indirizzati naturalmente a #Renzi, principio e fine di tutti i mali d’Italia.
La cosa di per sé non mi meraviglia né mi preoccupa. Sono mezzi che uso quotidianamente e non mi fa né caldo e né freddo se vengono usati contro me o il mio partito di riferimento. Fa parte del gioco.
Qui però c’è qualcosa che vorrei sottolineare. Quando rivolto a Renzi, un pubblico amministratore parla di “piccolo uomo”, o la rappresentante della massima istituzione cittadina usa lo sberleffo, forse dovrebbero ricordare che quel piccolo uomo consente loro di avere l’onore di servire il loro paese da un posto di responsabilità. Se non ci fosse stato Renzi oggi si troverebbero all’opposizione o forse a casa a fare i cruciverba. Perché diciamolo. Se l’Amministrazione Vizzardi ha vinto una partita che era persa in partenza, il merito di quella vittoria, o buona parte di esso, va ascritto alla scuola che si ha avuto la fortuna di inaugurare qualche mese prima delle elezioni. E se c’è la scuola a Chiari (e che scuola!), e ce ne sarà un’altra a breve, dobbiamo dire grazie alla politica di edilizia scolastica avviata dal Governo Renzi. Ma ancora non ho sentito nessuno dei nostri amministratori, a parte quelli del PD quando Renzi ne era segretario, dirgli un grazie per questo. Pure il sindaco che ne è stato il principale beneficiario, ha ringraziato lo Stato, ha ringraziato il Ministro dell’Istruzione, ma il nome del Presidente del Consiglio che ha messo in atto quella politica non l’ha mai fatto.
Lo so, i soldi che vengono da lontano sono anonimi. Ma pur essendo anonimi determinano il successo o la sconfitta di un uomo politico. L’ex Sindaco Mazzatorta durante i 10 anni della sua amministrazione si è dannato l’anima per cercare i soldi per la scuola senza mai trovarli. La scuola è stata uno dei suoi numerosi fallimenti, forse quello più bruciante. Voi li avete trovati e in abbondanza nello spazio di due anni grazie al Governo Renzi. Qualcuno ha parlato di vincita della lotteria. Ma neppure la lotteria più ricca regala 12milioni e 650mila euro, oltre ai 3milioni del Conto Termico che vi consentiranno di fare molte opere per la città pur in un momento così difficile. E oggi, in segno di gratitudine quello che sapete dire semplicemente: “è un piccolo uomo”?
Piccolo uomo è chi passa da uno schieramento all’altro per mantenere in ogni caso la sua piccola poltrona. È chi ha fatto mai niente di particolarmente significativo per la sua città se non appelli retorici e comparsate mediatiche. E chi, di fronte a situazioni complesse si limita a analisi fatte di boh! e mah!, di sberleffi e derisione, salvo poi cancellare i post pubblicati per un rigurgito di vergogna.
Come diceva il personaggio di The Truman show? "Buongiorno e.. caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte".