A meno che sia stato del tutto distratto, non mi pare di aver letto da alcuna parte che il Forno Crematorio fosse un punto programmatico di questa Giunta. Se ho ragione, responsabilità avrebbe voluto che la questione venisse sottoposta al vaglio dei cittadini o con una approfondita analisi conoscitiva o, meglio, con un referendum consultivo. E questo perché si tratta di scelta che impatterà sulla vita della Città per i prossimi decenni. Quindi cosa giusta sarebbe stato far decidere i cittadini.
Questo non è stato e nonostante le forti perplessità per non dire contrarietà delle associazioni ambientali, l’Amministrazione ha tirato dritto, presentando alla Regione Lombardia il suo progetto.
L’altro ieri notte, con un comunicato incredibilmente entusiasta, i nostri Amministratori ci hanno comunicato che l’unica proposta accettata su 19 candidature era la nostra. Forse si aspettavano applausi, ma c’è poco da festeggiare.
Questo progetto avrà una valenza sovra comunale in quanto, non solo prenderemo in carico i morti dell’Ovest e della Bassa Bresciana, ma anche quelli che arriveranno dalla Franciacorta e dal Lago d’Iseo. A regine saranno 2400 salme che praticamente terranno in funzione l’impianto per tutto l’anno. E siccome quando si comincia non si sa mai come va a finire, c’è da scommettere che col tempo le salme arriveranno anche da fuori provincia. In Italia c’è sempre qualche emergenza a cui far fronte.
Rimane assolutamente poco chiaro il perché. Perché proporsi per un progetto del genere sapendo che la qualità dell’aria a Chiari è già pessima. A parte i normali inquinanti derivanti da riscaldamento domestico e combustione di autoveicoli, a Chiari abbiamo una grossa fabbrica incastonata nel tessuto urbano della città, che da sempre crea gravi problemi di inquinamento, nonostante i numerosi interventi fatti per mitigarne l’impatto. Ognuno di noi può constatare, magari la sera quando chiude le imposte, che odore acre di fonderia si avverte, odore che mescolato a quello delle porcilaie e del letame e altri prodotti chimici sparsi sui terreni, rende la nostra aria quasi irrespirabile. Per non parlare poi delle polveri sottili quasi mai sotto la norma.
E in questo contesto, gravemente compromesso ci andiamo ad accollare, non si sa per quale motivo, un ulteriore peso di pericolosi inquinanti, quali il mercurio?
Nelle settimane scorse era affisso sui muri di Chiari un manifesto che indicava la nostra Città come esempio virtuoso di territorio ecosostenibile. “Chiari sempre più verde” diceva.
Perché non renderla allora sempre più azzurra? Che senso ha avuto aver speso un mucchio di soldi per fare piste ciclo pedonali per invogliare le persone a utilizzare la bicicletta o fare una passeggiata, allo scopo anche di togliere dalla strada un certo numero di macchine, oppure piantare degli alberi, o fare la centrale fotovoltaica sulle scuole, se poi, in modo del tutto contraddittorio, mettiamo su un Forno Crematorio che crea inquinamento al di là di ogni possibile rispetto delle norme?
Ultima cosa. L’attuale pandemia dovrebbe averci insegnato che i danni più gravi il virus li ha creati dove l’ambiente era maggiormente compromesso. La nostra Regione e la nostra Provincia sono quelle che stanno pagando il più grande tributo di morti. Vi sembra ragionevole caricare su questo martoriato territorio un ulteriore apporto di inquinamento?