"Dopo qualche settimana di profonda riflessione, rispondendo alla richiesta civica che mi è stata posta il 30 agosto, accetto di pormi al servizio della Città di Chiari candidandomi a Sindaco". Questa è l'apertura del "manifesto" con il quale Marco Salogni si è candidato a sindaco della Città. Con questo atto formale si definisce il campo progressista della politica clarense in vista delle prossime Elezioni Comunali.
Domenico Codoni, assessore con importanti deleghe delle giunte Vizzardi, non ha ancora sciolto la riserva, ma è improbabile che non risponda positivamente alla chiamata del Sindaco e della lista civica Per una Chiari Virtuosa.
Per quanto riguarda il centrodestra, circolano vari nomi, ma aspettiamo le candidature ufficiali.
Chiari |
Sembrerebbe di capire che il centrosinistra consideri il primo turno elettorale come una sorta di primarie, attraverso cui scegliere il candidato per un eventuale ballottaggio. Sorgono però alcune domande e qualche dubbio.
Come mai non si è scelto il meccanismo delle primarie, come fatto nel 2014?
Come mai, scartate le primarie, le liste che hanno concorso alla guida della Città per dieci anni, anni importanti per tutti i progetti realizzati, non sono riusciti a proporre una candidatura unitaria?
Il sospetto è che la coalizione uscente ne esca abbastanza sfilacciata. Senza dimenticare il caso Arrighetti che tante polemiche ha sollevato in un passato non molto lontano, oggi si assiste a "un grande freddo" tra i Dem e Chiari Virtuosa. Il fatto che il PD di Chiari di fronte all’elezione a Consigliere Regionale di Vizzardi, a parte le congratulazioni formali espresse dal Capogruppo Goffi in Consiglio Comunale, non abbia speso neppure una parola per congratularsi, è la prova lampante di quanto i rapporti siano tesi. Evidentemente il Patto che prevedeva un coordinamento politico guidato dal sindaco uscente “punto di equilibrio della maggioranza” (una specie di commissariamento), ha creato tra le due maggiori componenti della coalizione animosità e malumori.
L’indicazione di Marco Salogni fatta da un Gruppo Civico, che tanto civico non sembra visti i nomi di coloro che ne fanno parte, appare, al di là dei toni pacati usati del candidato, come la più divisiva. A Salogni, già presidente della Chiari Servizi Srl, società in house partecipata al 100% dal Comune di Chiari, il Sindaco Vizzardi aveva tolto la delega per motivi mai ben specificati, ma sicuramente non per una stravaganza. Proporre oggi un personaggio “dimissionato” e senza alcuna esperienza amministrativa, questa sì, sembra una stravaganza.
Marco Salogni |
Inoltre, visti i precedenti, questa candidatura potrebbe rappresentare un guanto di sfida lanciato nei confronti di Massimo Vizzardi. Se così fosse, si rischierebbe una lotta all’interno della coalizione dagli esiti disastrosi.
Domenico Codoni, che pur ha lavorato bene in questi nove anni di Amministrazione, deve dimostrare di sapersi affrancare da una tutela evidente. Quando si assumono cariche importanti, qual è quella di sindaco, occorre saper camminare con le proprie gambe e dare prova di personalità e autorevolezza.
Domenico Codoni |
Sapere ascoltare è importante, ma lo è ancora di più avere una propria visione. Vedremo nei prossimi mesi quanta autonomia e capacità amministrativa sapranno esprimere i nostri candidati.
Il dubbio è che la scelta di due candidati potrebbe dare la possibilità al centrodestra di compattarsi. L’abbiamo visto più volte. A destra il potere è un collante formidabile. Se riescono a trovare un personaggio presentabile, il rischio per il centrosinistra è quello di consegnare la città alla destra, e questo dopo un decennio di buona amministrazione e risultati mai raggiunti nello spazio di così poco tempo.