C’è un passo della conferenza di Gabriele Zotti tenuta presso la Sala Repossi sabato 24 febbraio che merita un discorso a parte.
Gabriele Zotti |
Egli dice: “Io lavorerò perché non esista una comunità nella comunità e faccio un appello a tutti quei cittadini ALBANESI che a Chiari in questi anni hanno contribuito a formare, a cambiare e a modificare anche le persone che si incontrano in città, a non diventare una comunità nella comunità, ma di accettare la sfida di rivedere, anche di appoggiare quelle coalizioni che in passato hanno avuto diffidenza a incontrarsi e confrontarsi”.
A parte le contorsioni verbali, sembra di capire che le forze di centrodestra che per anni hanno cercato in tutti modi possibili e immaginabili di creare problemi a una vera e sana integrazione dei cittadini di origine albanese, ora vorrebbero che i suddetti cittadini “accettino la sfida di rivedere, anche di appoggiare quelle coalizioni che in passato hanno avuto diffidenza nei loro confronti”.
Diffidenza? Ma ci vuole una bella faccia tosta per parlare di diffidenza. I cittadini di origine albanese durante le consiliature Mazzatorta sono stati osteggiati, vessati e ostracizzati, in modo indegno. Oggi dovrebbero, in un moto di “volemose bene”, votare quelle coalizioni?
Ma ci ricordiamo o no le polemiche su “Piazza Tirana occupata da torme di albanesi che ti guardano di traverso e che se non stai attento ti rubano il portafogli, ti ammazzano e ti stuprano la moglie”? E i comunicati aberranti delle Ronde Padane? “Piazza Tirana - Domenica 1 febbraio 2009 contate 141 presenze fra albanesi, rumeni e magrebini”.
Come dimenticare le panchine eliminate dalle piazze e le famose ordinanze discriminatorie dell’ex Sindaco Mazzatorta riguardo “l’assegnazione delle case popolari”, i “premi all’eccellenza scolastica”, e la scelta dei “rilevatori del Censimento Istat”?
Tutto questo ha portato da una parte paura e diffidenza, dall’altra difficoltà di integrazione e sofferenza.
Eppure, nonostante tutte le nefandezze messe in atto da leghisti e soci, la comunità albanese, che in massima parte è composta da persone per bene e laboriose, si è integrata nella nostra città senza grossi problemi.
Oggi, invece di dire che bisogna continuare e insistere in questa opera di integrazione, il signor Zotti parla di voti. Voti che sarebbe giusto che arrivassero anche a quelle formazioni di centrodestra che “in passato hanno avuto diffidenza a incontrarsi e confrontarsi”. Insomma quei voti li vuole, li pretende. Lui che facendo il “raccattapalle, il guardalinee o il dirigente di una squadra di calcio è a contatto con il futuro”, cioè con tutti quei ragazzi, compresi gli albanesi, che fanno sport.
Penso che il miglior modo di rispondere al signor Zotti sia quello di creare una lista civica in cui siano presenti cittadini clarensi di origine albanese. Una lista che alle prossime elezioni comunali non solo miri a rappresentare la comunità di provenienza, ma anche lavori in collaborazione con le altre liste democratiche e progressiste per fare della nostra Chiari una città ancora più bella, accogliente e dialogante.
Zotti, se vuole, stia a bordo campo a fare tessere e raccattare palle. Di quelle ha ampia esperienza.