giovedì 2 gennaio 2025

IL PROFUMO DEI SOLDI

Tenuto conto delle ristrettezze finanziarie in cui si dibattono i Comuni italiani, il primo imperativo di un Sindaco appena insediato è quello di trovare i soldi per finanziare le opere promesse in campagna elettorale. Naturalmente il nostro Sindaco non fa eccezione. 

Si può capire quindi l’euforia per gli 8 milioni di euro belli sonanti che “cadono dal cielo” per un accordo fatto con RFI (Rete Ferroviaria Italiana). 


Il Sindaco di Chiari Gabriele Zotti


Si tratta di accogliere nel nostro territorio una montagna di terra e ghiaia proveniente dalla zona tra Orio al Serio e Bergamo, dove si realizzerà un collegamento Ferroviario tra l’Aeroporto e la città.

Voi direte: “Tutto bene allora”. Riempiremo una buca che rappresenta una ferita nel territorio di Chiari e per giunta ci danno un sacco di soldi con cui potremo finanziare tanti bei progetti utili per la città.

Non vorrei fare il bastian contrario o, come dicono dalle parti del Sindaco, il “rosicone”. Mi permetto solo di sollevare alcune problematiche che l’entusiasmo del momento rischia di mettere in ombra.

  • Punto primo. Perché RFI ha tutto questo interesse a conferire al nostro Comune il prodotto dello scorticamento del terreno, rinunciando a 8 milioni di euro del Pnrr? Se non ricordo male, dalle parti di via Sandella esistono due buche impressionanti effettuate durante la realizzazione della Bre.Be.Mi. . Si era detto che dovevano servire per due grandi Aree di Servizio. Ora, avete mai visto fare Aree di Servizio a oltre cinque metri dal piano campagna? Infatti le Aree di Servizio non sono state mai realizzate, ma in compenso sono state cavate centinaia di migliaia di metri cubi di buona ghiaia dal valore milionario. Ora, perché quello che per Bre.Be.Mi. fu un guadagno per RFI deve rappresentare un costo? Tra parentesi, agli 8 milioni di euro sono da sommare le spese per il trasporto del materiale di scavo. Quanto costerà a RFI questo andare e venire continuo di camion da Bergamo a Chiari e viceversa? Perché si sprecano così i soldi del Pnrr che per buona parte rappresentano un debito che graverà sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti?
  • Punto due. Siamo certi che nella nostra cava andrà conferita solo buona ghiaia? E se invece della ghiaia fosse conferita soltanto la parte superficiale del terreno? La zona in questione è interessata da due grandi infrastrutture: l’Autostrada A4 e l’Aeroporto Orio al Serio. Trattasi quindi di terreni altamente inquinati da idrocarburi e piombo, componenti che si stanno depositando su quei teneri da decenni. Ammesso e non concesso che RFI in un momento di pazzia voglia rinunciare all’opportunità di vendere sul mercato la ghiaia, in ogni caso i primi terreni che arriverebbero nella nostra cava sarebbero quelli superficiali. Quei terreni inquinati che finirebbero a diretto contatto con la falda freatica. È questo che vogliamo fare, permettere che vengano inquinate le nostre falde? Le associazioni ambientaliste non hanno niente da dire?
  • Punto tre. Perché si continua a utilizzare il territorio della Città al solo scopo di fare soldi? Nei dieci anni delle Giunte Mazzatorta, di cui facevano parte Sindaco e Vicesindaco attuali, si è utilizzata al massimo la leva degli oneri di urbanizzazione. Si è permesso di costruire l’impossibile per fare cassa, salvo poi presentarsi alle elezioni del 2024 affermando che uno degli elementi che avrebbe caratterizzato l’amministrazione di destra in caso di vittoria sarebbe stato il consumo “zero” di suolo. Vista la premessa, la cava poteva ripagare in qualche modo il territorio per i danni subiti in precedenza  attraverso un parco della biodiversità e un invaso idrico da utilizzare sia in caso di siccità, sia come luogo di svago. Invece, ancora una volta, si sono preferiti i soldi facili al benessere del territorio e dei cittadini.
  • Punto quattro. Il Sindaco si vanta di aver ottenuto il più grande finanziamento mai avuto dalla Città. Peccato che gli 8,1 milioni non rappresentano un finanziamento, ma il corrispettivo per consentire a RFI di scaricare nella Cava di via Roccafranca materiale di scavo.

Chiari - Cava di via Roccafranca


P.S. - Per una imperscrutabile concatenazione di eventi, la Cava di via Roccafranca incrocia sempre le Giunte di destra della nostra città. Non so se ricordate, ma nel 2009 l’Amministrazione Comunale e la Fin Beton avevano concordato di realizzare all’interno della cava una fantastica speculazione edilizia. Avete capito bene, all’interno della cava. Forse bisognerebbe ricordarlo al nostro loquace Vicesindaco. Purtroppo (per loro), tutto saltò in aria per effetto della crisi dell’edilizia, ma rimasero nella memoria, il grande e rivoluzionario centro commerciale, i ristoranti, i bar, le palestre, i bookshop, i centri benessere,  l’incantevole e innovativo quartiere di “Chiari due”, il parco giochi, le piste ciclabili, i campi di basket e pallavolo, i giochi di bocce, il grande anfiteatro, la Caserma dei Carabinieri. Tutte bolle mediatiche scoppiate nel vento una dopo l’altra. Vedremo se gli attuali amministratori (sempre loro) sapranno fare meglio. Peggio francamente risulta impossibile, ma mai dire mai.