lunedì 26 settembre 2011

Malumori

Simpatizzante leghista
In questo inizio d’autunno il sostantivo  più usato per definire lo stato d’animo della Lega è “malumore”.
Il malumore ormai serpeggia nel seno del popolo leghista, dilaga nelle vaste praterie del web, straripa dai verdi siti padani, trabocca dagli inattaccabili cerchi magici, rigurgita dalle bocche di colonnelli e luogotenenti. Non c’è telegiornale che non ci informi quotidianamente sulle insoddisfazioni, le insofferenze, i “malumori” di Bossi e compagni. E come potrebbe essere diversamente?
Il movimento nato per rivoltare questo Paese come un calzino, oggi si è ridotto a svolgere un triste compito. Sì, la Lega ormai non riesce a fare altro che reggere il moccolo a un Presidente del Consiglio che con la sua condotta e il suo stile di vita ogni giorno getta discredito  e disonore su un intero Paese.  
Ormai siamo arrivati al punto che non puoi mettere il piede fuori dall’Italia senza che un qualche ostrogoto non ti rida dietro, additandoti come quello che arriva dal paese del “bunga-bunga”. Perfino la Marcegaglia dice che “siamo stufi di essere lo zimbello internazionale, stufi di vederci accolti con il sorrisino sulle labbra”.
Fosse solo una questione di stile, forse ce la potremmo cavare. Oggi però l’Italia viene additata come uno dei “pigs” (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna) , anzi il capintesta di quei paesi che con il loro disordine contabile stanno mettendo a repentaglio la stessa sorte dell’euro. Una cancrena che partendo dalla periferia sta divorando l’intero corpo dell’Europa.
A questo non si è arrivati per colpa di un destino cinico e baro, ma per precise responsabilità politiche che vanno ricercate nella finanza allegra di Berlusconi e del suo fido Tremonti.. A partire dall’abolizione dell’Ici e giù scendendo con l’operazione Alitalia e la montagna di soldi spesi alla Maddalena, il Bilancio Statale è stato saccheggiato da un’orda di lestofanti (la famosa cricca) e dai loro amici politicanti. L’aumento vertiginoso della spesa è stata nascosta nel corpo molle del debito pubblico che come un mostruoso “blob” si è sviluppato a dismisura sino a diventare una massa incontrollata.
Il liguaggio dei segni
Oggi l’Europa ci dice “basta!”. Ci obbliga a prendere quelle misure necessarie a mettere sotto controllo la spesa. Siamo costretti a digerire una manova “lacrime e sangue” che pesa in particolare su chi ha di meno, mentre sono esentati dal pagare il conto i famosi furbetti che non pagano le tasse e la casta dei politici che non sente neppure il dovere morale di dare un taglio ai suoi privilegi.
E in tutto questo la Lega che fa? Certo, si lamenta, brontola, è di malumore, ma all’atto di votare alza diligentemente la manina. Quando l’affanno diventa insostenibile, allora ci si rifugia nei sogni improbabili di una fantomatica secessione. Ma sono ormai “trappole, prologhi infidi con profezie da ubriachi”.
L’inverno del nostro scontento” non è diventato “un’estate gloriosa” sotto il sole d’Italia.  No, il malumore, come nuovo “mood” dei rappresentanti leghisti, ormai fa presa nel vasto territorio padano,  nell’allegra e ricca Langobardia fertilis

Guardate Chiari. Il Sindaco ultimamente non interviene se non per esprimere il proprio disappunto.
Il Sindaco di Chiari
Sen. Sandro Mazzatorta
Per esempio se la prende con quelli di San Rocco che hanno avuto l’ardire di organizzare delle collette per restaurare la chiesa senza dirgli niente. E che caspita! Era così contrariato che ha rifiutato un invito a cena, definendola “una cena delle beffe, dai contorni surreali”. Quelli di San Rocco smentiscono categoricamente. “I nostri contorni, erano per nulla surreali. Si trattava di  patate e cipolle al forno da leccarsi i baffi”. Comunque il Sindaco, per non rimanere indisgesto, ha declinato l’invito.
Altro malumore è stato espresso nei confronti dei rappresentanti delle Fiamme Gialle che, nonostante le interpellanze parlamentari del nostro Senatore, stanno già facendo i bagagli per trasferirsi a Rovato. “Ah è così?” fa il Sindaco “Allora togliete il disturbo il più velocemente possibile. Comunque non oltre fine anno” . Quelli son rimasti di sasso. Anche perchè la caserma della Guardia di Finanza a Rovato difficilmente verrà pronta per Natale e il panettone rischiano di mangiarlo sotto il ponte della Castrina.  “Non mi interessa, diavolo!  La caserma mi occorre per la Polizia Autostradale che mi è stata promessa da Bre.Be.Mi dopo ‘un pressing istituzionale asfissiante’ ”. Caspita, non sapevamo che la Polizia Autostradale dipendesse da una società privata come Bre.Be.Mi.! A questo mondo, se fai attenzione,  si imparano tante cose.
Poichè gli era rimasto un rigurgito di bile, il nostro Sindaco ha fatto anche in tempo a mandare a quel paese la collega Murachelli, Sindaco di Roccafranca, che ha avuto l’ardire di uscire dal Piano Strategico d’Area Vasta per farsi in proprio un piano di insediamenti produttivi proprio al confine col territorio di Chiari. Il nostro Sindaco è contrarissimo a questa iniziativa e ha espresso il proprio “malumore” nei confronti della giovane collega appartenente allo stesso partito. Vedremo come andrà a finire. Certo è che l’invincibile armata è ormai un lontano e sbiadito ricordo e i giovani rampolli cresciuti alla corte di re Bossi si stanno facendo una guerra senza quartiere dagli esiti imprevedibili.

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