sabato 30 giugno 2012

E' tutta colpa della Giunta Facchetti


L’Amministrazione Mazzatorta ha sempre rappresentato se stessa come “l’Amministrazione del fare” intendendo con ciò una sua propensione al pragmatismo, alle cose concrete, al fare più che al dire, al pratico più che all’ideologico.   Peccato però che nella vita reale sia avvenuto esattamente il contrario. Insomma molte chiacchiere, pochi fatti, tantissima demagogia.
Questa sensazione deve risultare talmente palpabile che, di fronte al fallimento della “rivoluzione” tanto decantata dal Sindaco, quella per intenderci che avrebbe dovuto trasformare Chiari da paese sonnolento a città che non sta ferma mai, ora si stanno cercando tutti gli espedienti per addossare su altri la responsabilità di questo flop.
Il Polo della Cultura non è stato realizzato? La responsabilità non è del Sindaco e dei suoi soci, ma  dei conservatori alla Lorini oppure della Eleca.
Il Cinema Comunale è stato proditoriamente abbattuto? La responsabilità è sicuramente della passata Amministrazione che non lo ha messo a posto, oppure dei piccioni che “schitavano” dentro.
abbattimento del Cinema Comunale

Le scuole vengono giù a pezzi per mancata manutenzione, la colpa è sempre della Giunta Facchetti che a suo tempo non ha vigilato sulla buona esecuzione dei lavori.
Le costosissime rotonde “in prezioso materiale lapideo” sono andate a ramengo, la colpa non è dell’Amministrazione che ha usato il porfido per manufatti che forse avrebbero richiesto il semplice e meno costoso asfalto,  ma delle ditte che i lavori li hanno realizzati e, naturalmente, della Giunta Facchetti che per prima ha usato il famoso “resistone”, la resina origine di tutti i mali.
rifacimento rotonda

Dal cimitero viene su un inconfondibile odore di cadavere, tanto da attirare nugoli di mosche? Vedrete che la colpa non sarà da attribuire a questa Amministrazione che non ha vigilato sulla buona esecuzione dei lavori, ma al tempo particolarmente umido o se volete a Napoleone che ha avuto quella bella pensata di spostare i cimiteri in aperta campagna dove è noto ci  sono molti insetti.
La pista di atletica presenta delle crepe? La colpa manco a dirlo è della Giunta Facchetti che l’ha realizzata. Peccato però che qualche tempo addietro la pista di atletica veniva presentata come un vanto della Giunta Mazzatorta. Mah!
I famosi cartelloni 4x2 della Giunta Mazzatorta

La nuova Caserma dei Carabinieri non è stata realizzata? La colpa è sicuramente della crisi o del destino cinico e baro.
La riqualificazione di viale Mazzini è rimasto un bel progetto riposto nel cassetto? La colpa è del patto di stabilità che non consente ai “Comuni virtuosi” come il nostro di spendere quei soldi che traboccano dai forzieri comunali, veri e propri “tesoretti” che non si possono toccare.
Progetto  riqualificazione Viale Mazzini

Ma se siamo così virtuosi perchè non abbiamo fatto o abbiamo fatto male tutte le cose sopra elencate? Se siamo tanto bravi, perchè abbiamo speso un pozzo di soldi per un distaccamento di polizia mai utilizzato? Perchè la nostra stazione è ancora una latrina a cielo aperto? Perchè non abbiamo realizzato il Polo del Benessere e il nuovo Polo Sportivo e i Poli Scolastici e il Caffè Letterario? Perchè stiamo perdendo la Caserma della Guardia di Finanza? Se nelle stanze comunali si nascondono veri e propri “tesoretti”, perchè abbiamo venduto tutto il patrimonio comunale? Perchè ora applichiamo un’addizionale comunale Irpef allo 0,8%, quando fino a ieri giuravamo che non l’avremmo mai applicata?
La realtà è che questa Giunta è riuscita a realizzare una serie interminabile di disastri.
Otto anni fa eravamo ricchi e benestanti, oggi siamo poveri e, scusate il termine,  con le pezze al culo. 

giovedì 7 giugno 2012

Inchiesta sul lavoro

Il giorno 4 giugno 2012 si è tenuto a Chiari un incontro organizzato dal 
Circolo Culturale Aldo Moro 
per la presentazione del libro 
"Inchiesta sul lavoro" del Sen. Pietro Ichino. 
A discuterne con l'autore sono intervenuti: 
l'On. Savino Pezzotta, Giuseppe Pasini del Gruppo Feralpi, il Sen. Guido Galperti. 
Ha coordinato il giornalista Rai Riccardo Venchiarutti





Questi che seguono sono i link dei video realizzati in occasione dell'incontro:
http://youtu.be/FbdWHCLMiis
http://youtu.be/oOW5DM3laOc
http://youtu.be/PnTk13fWlWs
http://youtu.be/asey3Cxd5Xk
http://youtu.be/MihR0CqL4YI
http://youtu.be/xluqGjBhM7g
http://youtu.be/abfXwRJA0iQ
http://youtu.be/vH25iwCDEpg

lunedì 4 giugno 2012

Elezioni e programmi


Alcuni pensano che per vincere le elezioni basti presentarsi con un buon programma. Nella realtà magari perde chi ha elaborato il programma migliore e vince chi si presenta alle elezioni con  l’elenco della spesa.

Altri sono i motivi che determinano il successo di una forza politica o di una coalizione. Fra questi motivi ci sono certo le opzioni programmatiche, ma esse incidono sul risultato in modo del tutto relativo.
C’è innanzitutto la capacità di saper capire le necessità delle persone. Un partito è per sua definizione “parte” di un tutto.  Più si è capaci di interpretare le necessità e gli interessi di larghe fasce di elettorato, più si ha successo.
In tempi andati i partiti che facevano questo erano  la DC e il PCI, in tempi più recenti Berlusconi e la Lega.
Intepretare le necessità delle persone però non basta. Occorre avere anche l’abilità di intessere rapporti con l’elettorato, entrare in sintonia con esso, dialogare. Questo diventa più facile se un partito è strutturato, cioè se è presente con le sue strutture in ambito locale, oppure dispone di efficienti mezzi di comunicazione di massa che sopperiscano alla carenza di struttura e riescano a veicolare i messaggi direttamente dal leader alla massa dei teleudenti. In questo caso però il rapporto è del tutto passivo e alla lunga rischia di logorarsi. 
Questo è quello che avveniva sino ad oggi.
  
Ultimamente si è aperto un nuovo spazio, la rete, come luogo virtuale di incontro. Essa permette di dialogare con vaste parti di popolazione ubicate in tutte le parti del mondo, rendendo le singole persone protagoniste. Non esiste più il leader che detta il suo verbo, ma una fitta rete di connessioni in cui ognuno esprime il suo personalissimo modo di pensare. Questo in linea di massima.
In realtà anche qui si può creare un rapporto di dipendenza, se esistono una persona o un gruppo di persone o delle organizzazioni economiche o politiche che, utilizzando la rete in modo efficiente, riescono a veicolare messaggi forti che poi pian pian diventano comune sentire. E’ quello che sta avvenendo in Italia con Grillo e il suo Movimento. E’ certamente un fatto nuovo che apre prospettive interessantissime. Bisognerà vedere se questo movimento riuscirà a reggere alla prova del tempo. 
Personalmente credo che il successo di un partito o movimento che sia, derivi dalla capacità di utilizzare tutti i mezzi a disposizione: la struttura di per sè rigida e la flessibilità della rete, i mezzi tradizionali di comunicazione e i nuovi mezzi.

Ma alla base di tutto stanno le idee. Senza idee non si va da nessuna parte. E le idee hanno bisogno di tempo e di gambe per affermarsi. Non basta redigere un buon programma alla vigilia delle elezioni.  Occorre essere presenti sulla scena politica in modo continuativo con idee e persone. Mi fanno ridere coloro che del tutto assenti per 5 anni, si ripresentano immancabilmente alla nuova tornata elettorale con la pretesa magari di rappresentare il nuovo.  Essi non rappresentano il nuovo, rappresentano il niente.
Tutto quello che ho detto, naturalmente non ci esime dall’affrontare la questione programmatica, anche perchè ci troviamo in una stagione molto particolare in cui le risorse sono scarse e  i programmi devono essere adeguati alle risorse disponibili.
Credo che mai come ora occorra partire dalle priorità, cercando di utilizzare le risorse disponibili per fare il necessario e lasciare da parte il superfluo. 
Sarebbe interessante su questo tema aprire un franco dibattito.