mercoledì 15 gennaio 2014

Razzismo in mutande verdi

Dopo essere stata travolta dagli scandali che l’hanno quasi azzerata, la Lega cerca di recuperare terreno giocando le solite, logore carte – la paura del diverso, l’immigrazione, il razzismo, la xenofobia.
Il culmine di questa strategia è rappresentato dalle scomposte reazioni di molti dei suoi uomini nei confronti della ministra Cécile Kyenge, sia perché nera, sia per le proposte e iniziative che sta portando avanti.
Questo modo di fare conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, l’arretratezza culturale e politica di questo partito. Il vilipendio continuato e chiassoso dei suoi rappresentanti e del suo “giornalaccio”, nasconde solo un vuoto  politico che certamente non potrà essere colmato da manifestazioni ripugnanti.
Che in Italia nel 2014 esistano ancora persone e movimenti che fanno della distinzione di razza o di  religione la base del loro operare, è cosa a dir poco inconcepibile.


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