Ovvero l’ennesimo “cadavere” della Giunta Mazzatorta.
Più passa il tempo, più la
vicenda della nuova Caserma dei Carabinieri rassomiglia a quella che ha
interessato il Polo della Cultura, almeno per quanto riguarda l’atteggiamento
dei nostri Pubblici Amministratori e in particolare del Sindaco.
Vi ricordate le parole che
pronunciò in Consiglio l’ex Consigliere
Comunale Massimo Ghilardi? “Andammo alle elezioni con un progetto morto, consapevoli che
ci portavamo appresso un cadavere” . Il progetto morto era il Polo della Cultura, già
“cadavere” prima delle elezioni amministrative. Ghilardi continuava: “Mi sarei
aspettato che il responsabile, cioè il Sindaco, facesse un passo avanti e si
assumesse la responsabilità di quello che è, a
tutti gli effetti, un fallimento politico. Se non lo farà, lascerà a noi il
peso di questa testardaggine”.
La
vicenda della nuova Caserma dei Carabinieri ricalca questo schema e rischia di
diventare l’ennesimo fallimento di questo Sindaco e della sua Giunta.
Si
era partiti nel 2006 con un grandioso progetto, quello del recupero della cava
di via Roccafranca attraverso un milionario Piano Integrato di Intervento
presentato, manco a dirlo, dal Gruppo Fin Beton.
Ci
è stato raccontato che a fronte di questo Piano Integrato di Intervento la Fin
Beton si assumeva l’onere (bontà sua) della costruzione della nuova Caserma
dei Carabinieri e di un anfiteatro da 2500 posti.
I famosi cartelloni pubblicitari 4x2 della Giunta Mazzatorta |
Naturalmente la Fin Beton non ci regalava
niente. La Caserma sarebbe stata costruita con i soldi degli oneri di
urbanizzazione di quella mega speculazione che prevedeva, è bene ricordarlo, un
Centro Commerciale di 45 mila mq e la costruzione di 150 appartamenti per una
popolazione residente di oltre 500 persone. Una pacchia!
Purtroppo,
la crisi economica e l’insolvenza della Fin Beton hanno infranto miseramente i
sogni di gloria di Sindaco e soci, per non parlare dei problemi nati con il
sequestro giudiziario di parte della cava che nel frattempo era divenuta una
discarica abusiva anche di rifiuti pericolosi.
Presa
la scoppola, i nostri Amministratori pensarono subito a un piano B. Acquistare
un’area di fronte alla cava e lì costruire la nuova Caserma, considerata “obiettivo
prioritario di questa Amministrazione”.
Per
fare ciò venne proposto un Accordo di Programma che prevedeva, per la
realizzazione dell’opera “stimata in 6
milioni di euro complessivi”,
gli interventi congiunti di Comune per
un importo di 2,5 milioni di euro, Provveditorato Interregionale alle Opere
Pubbliche della Lombardia per un importo di 1,5 milioni, Prefettura di Brescia per 1 milione. 2,5 + 1,5 + 1 al mio paese fanno 5. All’appello manca 1 milione di euro. Forse lo metterà Babbo Natale.
Tutto
bene? Beh, quando si tratta di metterci
i soldi in un periodo come questo, dire “tutto bene” è un azzardo. Per stare
nel nostro recinto, il Comune non ha il becco di un quattrino e per reperire
quei fondi dovrebbe vendere l’attuale sede dei Carabinieri di via Rota.
Impresa, come si può capire abbastanza difficile visti i momenti. La vicenda
dell’area di via Ricci, messa all’asta già 4 volte e ancora invenduta, ne è esempio lampante.
I
nostri però vanno avanti per la loro strada con piglio baldanzoso. L’Assessore
Piantoni ha sì smesso di dichiarare che i lavori per la nuova caserma
inizieranno fra la fine dell’anno e l’inizio del nuovo, ma il Sindaco ha voluto
precisare che quest’opera deve essere iniziata, caschi il mondo, entro la
fine del suo mandato.
Il Sindaco di Chiari Sen. Sandro Mazzatorta |
Solo
che si tratta di una bufala. La Caserma dei Carabinieri non vedrà la luce, nè
ora nè chissà per quanti anni. A fare scendere con i piedi per terra Sindaco e
soci ci ha pensato bene il Comandante dei Carabinieri di Brescia Col. Marco
Turchi.
In
una lettera indirizzata al Sindaco, egli esprime tutte le sue perplessità sulla
fattibilità dell’Accordo di Programma perchè il Provveditorato alle Opere
Pubbliche non dispone di fondi, e il Ministero dell’Interno ha stabilito sin
dal 2005 la “sospensione di tutte le iniziative infrastrutturali con
oneri a carico del Dicastero”.
Insomma niente soldi neppure dalla Prefettura.
Dello
stesso tenore anche una recente lettera della Prefettura di Brescia che
riconferma la inesistenza di capitoli di spesa per nuove Strutture e la sola
esistenza di capitoli di spesa per affitti e manutenzioni. Ma scusate signori, ma allora di cosa stiamo
parlando?
Nonostante
queste parole, amare quanto si vuole ma vere, Sindaco e soci hanno inserito la
Caserma dei Carabinieri nell’elenco delle Opere Pubbliche da realizzare nel
triennio 2012-2014.
Insomma,
l’ennesimo “bluff”, l’ennesimo “progetto morto” , l’ennesimo “cadavere” che
il Sindaco si porterà dietro sino alla
fine del suo mandato, spacciandolo per cosa da realizzare con effetto
prioritario.
Comunque
se la caserma non verrà realizzata, il Sindaco può sempre dare la colpa ad
altri, perchè, come precisa il Col. Turchi
“la scaturigine
dell’iniziativa si protrae dal 2001”,
periodo in cui, com’è noto, a
Chiari governava la Giunta
Facchetti. Sempre lei, cribbio!