"Il bastimento del comandante Mazzatorta si è incagliato. 10 anni di governo intriso di una visione dirigista, autoreferenziale, che si è agitata fra volontà di potenza e incapacità concreta, ha perso la bussola fra le nebbie degli interessi personali, pensando a viaggi fantastici irrealizzabili e costosi, buttando a mare quei carichi che invece poteva portare comodamente in porto.
In che altro modo chiamare le
vicende legate al polo della cultura-Eleca e delle risorse economiche buttate
via per quell’opera (si abbatté pure un cinema storico senza nessuna
discussione in merito!); come possiamo chiamare gli esuberanti costi delle
ristrutturazioni del museo della città, del vecchio comune di piazza Zanardelli
attualmente inutilizzati e di cui questa maggioranza non ha indicato nessun
convincente modo di utilizzo? Delle rotonde più belle d’Europa esposte a costi
stratosferici e a rifacimenti fra buche e cause civili. Chi rivendica le
magnifiche sorti e progressive di questa giunta, dovrà pure avere un rapporto
con la realtà ricordando i fallimenti riguardanti il progetto dei poli
scolastici, della caserma dei carabinieri, del “fisiologico travaso” mai
avvenuto dei lavoratori della NK nel polo logistico Auchan (altra ferita nella
nostra campagna). Di un PGT che si poneva una prospettiva costruttiva
esorbitante e che non è mai stato realizzato. La ciurma, non è stata in grado
di ricompattarsi attorno a quel fare che ha così tanto evocato il suo assente capitano,
perché lui stesso non è stato in grado di tenerla unita e solo un senso di
preoccupante sudditanza l’ha aggregata. In mezzo a questo disastro, oggi, tre
rappresentati della maggioranza, ci avvertono, tramite un manifesto, che la è
colpa soprattutto del male che alberga nel PDL, e ovviamente, nella minoranza. Responsabilità
delle umane debolezze che l’imminente campagna elettorale mette ancor più in
evidenza. I dissidi invece non sono
personalistici, lo divengono pure, ma nascono dal modo con cui si è gestita la
cosa pubblica e che prima ricordavamo, del come si sono realizzate modalità di
rapporto e di confronto, anche umane, all’interno di quella maggioranza che
oggi non c’è più. Era troppo chiedere che questi iniziassero facendo un
bilancio serio, almeno di questo mandato? Un consuntivo, come si sa, non è solo
rappresentato dai guadagni, ma anche
costi. No…, le responsabilità in questo documento sono attribuite esclusivamente
ai cattivi, tra l’altro nominati in
modo incomprensibile ai più, con le forme esoteriche della politica
politicante, sintomo di chi non vuole trasparenza, ma agitare le acque per
intorpidire ulteriormente. Si lamenta di una mancata coesione politica che non
darebbe così riscontro positivo agli investitori, esponendo la cittadinanza, “la
clarensità” ad esserne così una vittima sacrificale. Anche qui un minimo di
autocritica, un pizzico di ragionamento dovrebbe essere il filo conduttore di
chi fa politica: non hanno nulla da rimproverarsi i tre che sostengono la
maggioranza? Non hanno niente da rimproverarsi il sindaco e la Lega? I tre ci
avvertono che la presunta candidatura alle prossime elezioni amministrative, di
uno dei migliori esponenti della società clarense pesa di più, nel ragionamento
che stiamo facendo, rispetto alle notizie di arresto di esponenti di primo
piano della Lega? Pesa di più la presunta mancanza di propositività della
minoranza rispetto alla querelle, che ha coinvolto esponenti della maggioranza
riguardo a conflitti di interessi interni alla giunta e alla maggioranza?
Questi fatti non danneggiano la nostra comunità rispetto a chi esternamente
vorrebbe procedere a fare investimenti nel nostro comune? Queste stesse
modalità non mettono in stato di coma quella clarensità, quel modo di vivere la
città che era denominata come una Atene della bassa?
Così lo scontro per la gestione
della polis, non si alza dal fango in cui anche questa l’ha ficcata, in quella
mota, ci sguazza, nel buio del marasma in cui si dibatte, aggiungendo fango su
fango. Se i tre volevano dire: prima viene la cittadinanza, prima viene il bene
comune di tutti, ebbene questa loro evocazione si perde in una prosa scomposta,
vittima di una chiacchiericcio che fa leva su un male tutto italiano e che non
possiamo fare si che si estenda oltre: la perdita di memoria e di storia, primo
bene comune che invece dobbiamo risvegliare per il bene della città e di tutti
i suoi cittadini."
Luca Gorlani
1 commento:
che dire...il discorso non fa una piega!
Massimiliano Bettoni
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