Siamo quasi alla fine di queste primarie. Il tempo ci ha
messo lo zampino, costringendo molte persone a sopportare acqua, freddo e
umidità, ma alla fine moltissimi cittadini si sono recati ai seggi per scegliere
liberamente il proprio candidato, uno dei tanti che concorreranno nella
competizione elettorale per la scelta del sindaco della Città.
Al di là di piccole polemiche, la competizione è stata
corretta e giocata con i mezzi propri della democrazia. Dopo le 13 sapremo chi ha vinto e quindi chi rappresenterà la coalizione “Patto di Governo per Chiari”.
Prima che si chiudano i seggi voglio fare una breve valutazione
di quanto accaduto.
Il Pd ha scelto di mettersi in gioco in una coalizione più
larga di quella nata con il Patto Civico, nella convinzione che soltanto una alleanza
larga potesse contrastare in modo adeguato la coalizione di centrodestra. Purtroppo,
ambizioni personali e incomprensioni politiche, non hanno consentito di
allargare l’alleanza a tutto lo schieramento di forze che si contrappone all’attuale
maggioranza.
Il Pd ha fatto una scelta per la città. Scelta rischiosa e
dall’esito imprevedibile.
Le due liste “Patto per Chiari” e “Per una Chiari
Virtuosa”, hanno messo in campo determinazione e impegno. Chiari Virtuosa, in
particolare, ha visto crescere ed affermarsi al proprio interno un nutrito
numero di giovani, desiderosi di impegnarsi con entusiasmo in politica. Questo
è di buon auspicio non solo per questa lista, ma per l’intera nostra città.
Sono portatori di un modo nuovo e diverso di fare politica, anche se al loro
interno esistono contraddizioni destinate prima o poi a scoppiare.
L’auspicio naturalmente è che ciò non succeda e che anche a
Chiari si affermi e si consolidi una nuova classe dirigente, animata da spirito di servizio nei confronti
della Città. Dopo dieci anni di
Amministrazione Mazzatorta ne abbiamo urgente bisogno.
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