A Chiari, come in tantissimi altri posti, la crisi ha creato seri problemi al settore del commercio. Chiunque giri per le vie del centro può constatare quanti siano gli esercizi chiusi e le saracinesche abbassate.
Se la crisi è la massima responsabile di questa situazione, una buona mano l’ha messa anche l’Amministrazione Comunale precedente che poco ha fatto per rivitalizzare il centro. In alcuni casi, anzi, ha operato scientemente perché esso venisse desertificato. La vicenda mercato e le polemiche che per anni ne sono seguite, sono emblematiche.
Oggi, forse si compie un primo, piccolo passo di inversione di tendenza. L’Amministrazione Vizzardi, consapevole dell’importanza del centro storico ai fini di uno sviluppo equilibrato della nostra comunità, lancia un’operazione - CHIARI OPEN - che vuole essere un tentativo per cancellare dalle vie del centro quella sensazione di abbandono che è fisicamente avvertibile in quasi tutte le vie.
I negozi chiusi, le vetrine polverose, potrebbero riprendere nuova vita se i vari esercenti fossero disponibili a utilizzarli per mostre, show-room, temporary shop, ovverosia apertura temporanea di negozi ad affitti calmierati.
L’iniziativa non è nuova. Una iniziativa simile era stata avviata a Brescia e aveva visto la collaborazione fra il Comune e gli esercenti di Corso Palestro. Ne avevo parlato nell’agosto dello scorso anno sul mio profilo Facebook e l’avevo segnalata come iniziativa da emulare. Quindi non può che farmi piacere se a distanza di meno di un anno anche a Chiari prende avvio una iniziativa che dimostra sensibilità verso un problema fondamentale qual’è quello della vivibilità del nostro centro storico.
Spero che la stessa sensibilità ci sia da parte degli esercenti e che tutti si lavori per rendere più bella e vivibile la nostra città.