sabato 5 agosto 2017

ACCUSE VERGOGNOSE

Sono andato a leggermi l’intervista del Presidente Napolitano a la Repubblica e mi sono convinto che se tutti i suoi detrattori avessero un decimo della sua lucidità e del suo acume, forse sarebbero in grado di formulare un discorso politico di qualche valore. Invece solo fango. La destra incapace e becera si permette di dire che Napolitano è un ballista e un coniglio e che è stato il mandante e il regista della rovina dell’Italia. Accuse vergognose che, guarda caso, arrivano proprio da coloro che l’Italia l’hanno mandata veramente in fallimento. 

Il Presidente Emerito della Repubblica Giorgio Napolitano

Salvini arriva addirittura ad affermare che Napolitano “non dovrebbe essere intervistato, pagato e scortato, ma dovrebbe essere processato”. Ad essere processato invece è stato il suo predecessore Umberto Bossi e l’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, riconosciuti colpevoli di truffa ai danni dello Stato per la bella cifra di 56 milioni di euro. Poiché si è trattato di “indebite appropriazioni di soldi pubblici”, il tribunale di Genova ha  disposto la confisca di fondi della Lega Nord per la cifra di 48 milioni di euro. Paghi Salvini prima di blaterare!
Ma Salvini non ha occhi per piangere ed è forse per questo che le spara sempre più grosse. La verità però sta nelle parole e non nelle fantasiose ricostruzioni dei vari rappresentanti della destra.
E quali sono queste parole? 
  1. In Libia c'era stato dapprima un intervento unilaterale francese con l'appoggio inglese.
  2. Le Nazioni Unite affrontarono la situazione in Libia approvando due risoluzioni; con la prima intimarono al colonnello Gheddafi di cessare le violenze contro il proprio popolo, con la seconda, in considerazione del fatto che i precedenti appelli al governo libico non erano stati raccolti, si autorizzò e sollecitò un intervento armato in Libia ai sensi del capitolo settimo della Carta dell’Onu.
  3. Il Consiglio Supremo di Difesa tenne una consultazione informale al Teatro dell’Opera di Roma in occasione dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia, presenti fra gli altri il Capo dello Stato, il Presidente del Consiglio, il Ministro della Difesa. Il Capo dello Stato e il Ministro della Difesa erano favorevoli all’intervento, il Presidente del Consiglio era “riluttante”.
  4. La decisione di partecipare all’operazione fu presa dal Governo in armonia con il Parlamento ai sensi dell’art. 78 della Costituzione. In Parlamento, con il voto dell’allora opposizione di centrosinistra, furono votate a grandissima maggioranza due risoluzioni.
  5. La legittimazione di quella scelta da parte italiana fu dunque massima al livello internazionale e nazionale.

Questa la ricostruzione di Napolitano. Ditemi, cosa c'è che non corrisponde alla verità? 

Oggi, molti esponenti di centrodestra si affannano a rappresentare un Berlusconi costretto ad accettare i diktat di Napolitano, arrivando a dire, come fa Giorgia Meloni, che “quella guerra insensata fatta contro gli interessi nazionali italiani è stata voluta e incoraggiata dall'allora Capo dello Stato, dal Pd e dal solito circo mediatico”. Dal PD? Come si fa a dire una scempiaggine del genere? Allora il Governo era di centrodestra, il Presidente del Consiglio era Berlusconi, il Ministro della Difesa era un compagno di partito della Meloni, in Parlamento la destra godeva di una maggioranza schiacciante. Se avessero voluto dire “no” a una “guerra insensata” avrebbero avuto tutti i mezzi e le possibilità per farlo. Hanno detto invece “sì”. Perché? La risposta ce la fornisce la stessa Meloni: “Il Governo, apertamente contrario ad azioni ostili contro Gheddafi, è stato costretto a intervenire militarmente dopo le azioni unilaterali di Francia e Regno Unito per non escludere l'Italia dai nuovi equilibri libici”. Questa è la verità e tutte le parole di giornali amici e  dementi mediatici sono solo parole buttate al vento.

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