martedì 23 gennaio 2018

LA SCUOLA AL TEMPO DI MAZZATORTA

Vi ricordate la scuola al tempo di Mazzatorta? Il tema è stato un vero tormentone, superato forse dalla fantastica operazione del Polo della Cultura.
Come ogni clarense sa, le nostre scuole sono vecchie, inadeguate e necessitano di urgenti interventi prima che cadano a pezzi. Questa esigenza era già presente all’inizio dell’avventura del centrodestra, ma Mazzatorta e soci hanno preferito buttare una montagna di soldi pubblici in rotonde e pavé, piuttosto che investirli nel rifacimento delle scuole. Ognuno è libero di fare le sue scelte. L’attuale Amministrazione ha scelto la scuola. La scuola è istruzione, crescita, sviluppo. Una comunità che investe nella scuola investe sul proprio futuro.


Chiari - Scuole Martiri - Morcelli - Toscanini



Per il centrodestra evidentemente la scuola non rappresentava un problema da risolvere. Infatti nel programma presentato alla città nel 2004 non esisteva un punto che la riguardasse. Essa divenne di cogente attualità solo nel 2007 quando alcuni impresari avanzarono alla Giunta una precisa proposta. In cambio di una scuola tutta nuova a nord di Chiari, voi ci cedete l’area dove oggi sorge l’Istituto Martiri. Per farne che? Costruire dei magnifici condomini a 7 piani. 
Parlare di speculazione vergognosa può sembrare azzardato, ma non è cosa  molto lontana dal vero. Sta di fatto che i genitori insorsero e si ribellò anche una parte della giunta con la motivazione che la proposta non era contenuta nel programma di coalizione. 
La crisi fu tanto grave che il sindaco rassegnò le dimissioni, rientrate solo con la firma di una lista di cose da attuare e la testa su un piatto d’argento dell’assessore all’istruzione.
Superata la crisi, il problema venne messo da parte. 
Ancora nel marzo 2010 l’ex assessore Piantoni parlava di scuola, affermando che “è in via di pubblicazione un bando di concorso per la progettazione di un nuovo Polo scolastico”, ma si capiva che non era molto convinto. Infatti il problema di fondo era dove reperire i soldi. Come si poteva riuscire a finanziare quel progetto se tutto ciò che era disponibile era stato speso in un piano delirante di rotonde e una faraonica ristrutturazione dell’ex Comune?

Chiari - Rotonda in rifacimento












Ecco allora, deus ex machina, entrare in campo don Alberto e i suoi rutilanti programmi per movimentare i polverosi capitali delle secolari Fondazioni. Uno di questi prevedeva la modifica dello statuto dell’Istituto Morcelliano con l’indicazione  dell’istruzione come fine statutario e una cessione della metà del patrimonio della Fondazione al Comune con la formula della “donazione modale”.
La Regione Lombardia rigettò questa proposta ritenendo “la donazione del patrimonio immobiliare ad altri enti pubblici o privati, non ammissibile in quanto potenzialmente suscettibile di produrre una diminuzione patrimoniale tale da compromettere la capacità dell’Ente di realizzare le finalità statutarie, provocandone così il rischio di estinzione”.
Chiusa questa via, se ne cercò un’altra che non sollevasse obiezioni. La Fondazione, in cambio della possibilità di costruire il Campo da Golf, si impegnava ad ampliare la scuola Toscanini (12 aule, 4 laboratori e un’eventuale mensa). La scuola sarebbe rimasta di sua proprietà.

Progetto scuola di via Roccafranca
Le cose però non andarono per il verso giusto. Non solo perché la nuova scuola, così come prevista dallo studio preliminare di fattibilità non corrispondeva alle “Linee guida ministeriali per l’edilizia scolastica” ma anche e soprattutto perché i genitori dei ragazzi del Turla si rifiutavano di mandare i loro figli in una “scuola loculo”, per nulla rispondente alle esigenze della nuova didattica.
Anche in questo caso ci furono forti ripercussioni di carattere politico. Le dimissioni di un assessore che andò via sbattendo la porta, una delibera del Consiglio Comunale che bocciò il progetto Golf, un ricorso al Tar della Fondazione, una nuova delibera per approvare il progetto, gli stracci che volarono in una maggioranza dilaniata. Il trasferimento di don Alberto ad altra sede e la fine del mandato posero fine a questa intricata vicenda.
E le scuole?
Dopo tante parole e progetti fumosi, il problema delle scuole a Chiari lo sta risolvendo in modo convincente e definitivo l’attuale Amministrazione, grazie ai fondi messi a disposizione dai Governi Renzi e Gentiloni tramite la BEI (Banca Europea Investimenti).  Con un intervento complessivo di 9,5 miliardi, sono stati aperti in tutta Italia 7235 cantieri e finanziate 303 nuove scuole. A Chiari, oltre ai 5 milioni già arrivati per l'Istituto Martiri, ne arriveranno altri 5 per l'Istituto Toscanini, ai quali si aggiungeranno più di 2 milioni provenienti dalla Provincia e destinati all'Istituto Einaudi. Un investimento di proporzioni mai viste nella nostra città.


Interventi sulla scuola dei governi di centrosinistra
È curioso rilevare come la soluzione definitiva di un annoso problema come quello delle scuole di Chiari venga risolto con l’intervento di quell’Europa che alcuni partiti e movimenti - Lega e M5S in testa - considerano come la fonte di tutti i nostri mali. Riprendendo quanto scrive il PD clarense l’Europa è anche questo: opportunità da cogliere se si è in grado di farlo”. Vero, e l’Amministrazione Vizzardi, con un sapiente gioco di squadra ha saputo cogliere questa opportunità.


Il cantiere della scuola di viale Mellini


Nessun commento: