venerdì 29 marzo 2019

L'ENDORSEMENT DI MAZZATORTA

Ho letto l’endorsement a Cugini fatto dall’ex Sindaco di Chiari Sandro Mazzatorta. Evidentemente Cugini, non avendo alcuna esperienza amministrativa e non essendo in grado di farsi valere come candidato Sindaco, cerca aiuto da tutto il circo leghista.
Visto che il motto della Lega di Salvini è “prima gli italiani”, forse val la pena di ricordare a chi è corto di memoria, che Mazzatorta si dichiarava fiero cittadino del fantomatico Stato della Padania. Chissà se anche oggi si professa cittadino padano. A vedere le spregiudicate giravolte fatte da coloro che con la bandiera italiana si sarebbero puliti il c..., c’è da immaginare che non lo sia più. Il cinismo politico di certi personaggi è ben noto.

Sandro Mazzatorta
Comunque, al di là di questo, ci vuole una bella faccia tosta a sproloquiare su una Chiari in declino, dopo essere andato via lasciandosi dietro una sequela infiniti di disastri. A cominciare proprio da quella Bre.Be.Mi. per la quale erano previste a Chiari due grandi Aree Servizi. Ebbene di queste aree non c’è traccia, mentre sono ancora evidenti le enormi ferite inferte al nostro territorio. Due vasti sbreghi che deturpano la nostra campagna, ma a suo tempo fonte di guadagno milionario. 

Chiari - le aree di via Sandella
No, da Chiari forse non ci è passato il mondo, ma ci sono passati tanti speculatori che volevano fare soldi facili. Forse che le condanne dell’ex Segretario della Lega Enio Moretti e dell’ex presidente della Bertinotti Formenti, Renato Franzoglio non sono sufficienti per capire che clima c’era a Chiari ai tempi di Mazzatorta?
Se non bastassero questi due emblematici casi giudiziari, si potrebbe aggiungere il fantastico piano della Chiari da 30mila abitanti. Una panacea per i tanti immobiliaristi che trovavano porte sempre aperte dalle parti della Lega. Ma si sa, il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. La crisi ha mandato in fumo ogni sogno di gloria e uno dopo l’altro sono falliti gli innumerevoli progetti milionari che avrebbero dovuto fare della sonnolenta Chiari una città che non sta ferma mai.
A partire da quello splendido progetto di Chiari Due dalle parti di via Roccafranca. Un villaggio di 150 appartamenti per ospitare 500 persone, con tanto di centro commerciale, palestre, ristoranti, pizzerie, uffici, teatri all’aperto e, naturalmente, una bellissima Caserma dei Carabinieri. Altro sogno questo sempre inseguito dal nostro valente Mazzatorta e mai realizzato. Oggi viene a dire che il Centrosinistra “non ha saputo mettere mano nemmeno al punto chiave con cui si era presentato cinque anni fa: la nuova sede della Compagnia dei Carabinieri”, dimostrando di non essere assolutamente informato sui fatti. Il centrosinistra aveva come punto prioritario il rifacimento delle scuole. Impegno preso, progetto realizzato. Proprio quelle scuole che quando governava lui cadevano a pezzi, trovando più utile mettere mano a un programma assurdo di rotonde, realizzate tutte “in prezioso materiale lapideo”. Montagne di soldi buttati per 50 e più rotonde, che manco il tempo di inaugurale e già bisognava metterci mano perché fatte con i piedi.

Una delle rotonde fatte e rifatte di Chiari
A dir la verità Mazzatorta aveva tentato di realizzare un Polo scolastico a nord di Chiari, facendo fuori tutte le aree dove insistono le scuole Martiri, Morcelli, Pedersoli, Turla. Al loro posto sarebbero sorti dei magnifici condomini a 8 piani che avrebbero cambiato radicalmente il volto della nostra città. Progetto andato in malora, come in malora andò il fiore all’occhiello della sua Giunta: il Polo della Cultura. Tanti soldi buttati dalla finestra per un progetto morto.

Il naufragio del Polo della Cultura di Chiari

Magari dovremmo anche parlare del distaccamento della Polizia Locale o del famoso Airpol costato 360mila euro e rimasto a prendere polvere negli hangar. O delle  antiche Fondazioni ridotte a gusci vuoti da una gestione sconsiderata o del patrimonio comunale venduto fino all’ultimo cent, a cominciare dalla farmacia comunale.

Ebbene, l’autore principale di questi e altri disastri, oggi viene a fare il padre nobile che dà la sua benedizione al suo pupillo nato e cresciuto in quella sede della Lega di Chiari che a un certo punto è stata perfino commissariata. Ma cos’ha ancora da dire a Chiari Mazzatorta? Forse è meglio che se ne stia lontano, perché un’altra stagione come la sua sarebbe per la nostra città una iattura. Spero che i clarensi se ne rendano conto.

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