domenica 19 novembre 2023

IL NON CANDIDATO


In principio fu il “non partito”
, poi il “non statuto”, infine la “non vittoria”. Noi clarensi, che non vogliamo essere secondi a nessuno, oggi abbiamo un “non-candidato”. 

Strano luogo la politica!  Essa non è più il posto del fare, il campo della concretezza, il terreno della dialettica propositiva, no, la politica sta diventando la regione del nulla, un “altrove”.

Eppure i partiti del centrodestra di Chiari da settimane stanno informando i cittadini di essere già pronti per la grande sfida. Non solo, si dicono anche portatori di “Progetti strategici” (Mazzatorta docet) e con “l’ambizione di avanzare” un candidato “in grado di generare entusiasmo”. 




Di fronte a tanta eloquenza ci saremmo aspettati di conoscere questo grande politico, serio, coerente, determinato. Invece ci viene proposto un “non candidato” che rinuncia “con rammarico” all’alto seggio perché, in caso di vittoria che si presume certa, “nuove situazioni di famiglia e lavoro” gli impedirebbero di sostenere il delicato impegno di Sindaco di Chiari. Eppure quelle nuove situazioni di famiglia e lavoro non gli impediranno di rimanere “in prima fila”. 
La Lega ha “già individuato chi potrebbe guidare l’intera squadra con successo”. Il “non candidato” sarà al suo fianco, mettendo a disposizione tutta l’esperienza acquisita dal 2007”.  È sperabile che non voglia insegnare al “designato” come si fa a perdere un’elezione già vinta in partenza.

E i Fratelli d’Italia, il partito che presumibilmente sarà maggioritario alle prossime elezioni, cosa fa? Ambisce ad “avanzare” il proprio candidato, certo serio, coerente e determinato, ma non ce ne fa conoscere il nome. In una piccola città dove tutti sanno tutto, se ci fosse  una “persona seria, coerente, determinata, disinteressata, aperta al dialogo, lontana da logiche personali e disponibile a impegnarsi a tempo pieno per amministrare Chiari”, come il partito della Meloni dice, tutti lo conoscerebbero. Invece questo “fenomeno” rimane un segreto, quasi che a esporlo alla valutazione pubblica potesse andare in frantumi, come un vaso prezioso di cristallo in mezzo a vasi di vile coccio.

Il sospetto è che tanto parlare nasconda un problema di fondo: il Centrodestra non ha una persona adeguata per affrontare la difficile sfida. Come diceva il divo Giulio, “il potere logora chi non ce l’ha”. E infatti a Chiari, in questi dieci anni, i partiti della destra non sono riusciti a far crescere una classe politica adeguata e ora, di fronte alla sfida della vita, forse dovranno affidarsi a un papa straniero.

martedì 14 novembre 2023

ANNUNCIAZIONE, ANNUNCIAZIONE!

L'annuncite è la sindrome tipica della destra meloniana. Si annunciano provvedimenti epocali, le madri di tutte le riforme, ma in pratica si partorisce un topolino o, peggio, si fa il contrario di quello che si è annunciato. L'importante è fare una passerella mediatica a tutto beneficio della nostra Presidente del Consiglio. Visti i sondaggi, questo modo di fare agli italiani piace. Contenti loro! 

Questa singolare malattia sembra aver contagiato anche i partiti della destra a livello locale. Grandi annunci, pochi fatti. Guardate la questione del sindaco della nostra città.

Fratelli d’Italia, come diceva il babbo di Benigni, dice di essere già in campo, Forza Italia annuncia di essere “presente”, la Lega è pronta. Ma i candidati? 

Quelli di Forza Italia affermano “con forza” di avere un candidato “forte”. Non solo. Hanno anche elaborato un fortissimo “Progetto strategico per il Rinascimento della Città di Chiari”; progetto naturalmente di forte respiro che indichi fortissimamente gli obiettivi da raggiungere. 

Anche i Fratelli d’Italia hanno ”l’ambizione di avanzare” un loro candidato in “grado di generare entusiasmo tra gli elettori clarensi. Persona seria, coerente, determinata, disinteressata, aperta al dialogo, lontana da logiche personali e disponibile a impegnarsi a tempo pieno per amministrare Chiari”. Il nome di questo fenomeno? Rimane segreto. Forse lo sapremo dopo le elezioni.

E la Lega? Dopo la batosta rimediata nel 2019 “è pronta per governare la città nel 2024!”. Dovranno però trovare un candidato che un rigore a porta vuota riesca almeno a segnarlo. Quello che avevano scelto nel 2019, scappando dai confronti, era riuscito a perdere nella stessa giornata qualcosa come 2 mila voti. Riproporlo sarebbe pura strategia tafazziana.

In attesa di conoscere il nome di questi candidati attraverso un "annuncio" ufficiale, io faccio il tifo per Gabriele Zotti. Lui sì che è un grande. Si sente un leone, ma anche un guerriero. A me  personalmente richiama un lottatore di Sumo. Di quelli che si mettono al centro del tappeto

e non li schiodi manco con le ruspe. 


Elaborazione grafica Enzo Maragucci

Sarà pure un improbabile candidato, ma almeno con lui ci si diverte. Allegro, ironico, pronto alla battuta, è quello che ci vuole per dare un po’ di sapore a una minestra sciapita. Che poi Gabriele con l’Annunciazione ci sta proprio a pennello. Dai Gabriele, siamo tutti con te.

lunedì 13 novembre 2023

INUTILE PARACULATA

ll giovane Alessandro Cugini, durante una seduta del Consiglio Comunale della nostra Città, luogo dove le parole si dovrebbero sempre soppesare, ha usato il termine “paraculata” per definire una mozione presentata dalla maggioranza.


Alessandro Cugini

Ora, che il giovane-vecchio Alessandro Cugini usi un termine gergale in così alto consesso, non deve impressionare; la tradizione è quella salviniana delle sagre paesane, del bacia prosciutti e rosari, del cuore immacolato di Maria, degli altarini elettorali.  
Il problema semmai è che il vecchio Alessandro Cugini, autore di così aulica prosa, si presenti ancora come candidato sindaco. Lui che cinque anni fa ha sbagliato un rigore a porta vuota, quando la porta era larga non 7,32 metri,  bensì 14 metri e 64 centimetri.

Dio non voglia che la storia si ripeta (lo dico nell’interesse del centrodestra), ma se ciò dovesse accadere, prepariamoci a un profluvio di inutili paraculate cuginiane.