In una speciale classifica stilata dal Centro Studi Sintesi di Venezia per conto di Panorama e che misura la qualità della vita nelle realtà locali a partire da 10 mila abitanti, Chiari risulta al 9° posto.
Questo risultato non può che fare piacere a ogni clarense. Significa che a Chiari la qualità della vita è buona, che nella nostra città tutto sommato si vive bene.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
4 commenti:
3 novembre 2005 Chiari: città che cambia - Primo appuntamento al Donegani
8 aprile 2006: secondo appuntamento con -“Chiari. Città che cambia. I Grandi Piani”
Piano di Valorizzazione del - Sistema Monumentale Clarense. Chiari “città sperimentale” in Lombardia nel progetto
29 settembre 2007. Terza puntata per Chiari città che cambia - Valorizzazione e tutela del territorio clarense
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Il territorio comunale clarense scandagliato nel dettaglio. Gli interventi dei relatori al convegno del 29 settembre presso le scuderie di Villa Mazzotti
Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia per la città di Chiari
La piazza del centro, nucleo di aggregazione per Chiari
Nuovo Piano Regolatore Cimiteriale
Il nostro ambiente. Monitoraggio del suolo, dell’aria e delle acque di superficie
Chiari. Primo Comune in Lombardia dotato di Bilancio Ambientale
Un piede per capire dove andare dal passato al presente verso il futuro di Chiari
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Dal 15 febbraio 2008 in Piazza Zanardelli si mostra Chiari, Città che cambia
"L’arch. Massimo Casolari dello Studio Agorà di Reggio Emilia ha esposto “Il nuovo Piano Strategico della Città”, una pianificazione che intende trasformare i beni ambientali e culturali esistenti in un sistema articolato che produce migliore qualità di vita. Determinante per le politiche di sviluppo del territorio è la Legge Regionale 12/2005 che prevede il recupero e il riutilizzo delle risorse calato nell’indotto socio-economico. Lo scopo è quello di creare un modello di sviluppo sostenibile nel quale il rapporto tra pubblico e privato costituisce un punto di forza irrinunciabile. Il centro storico clarense è il fulcro del Piano Strategico per la città e una polarità primaria per l’intero territorio con il quale interagisce."
è tutta storia recente
C'è lo auguriamo tutti !
Naturalmente non so chi sia l'anonimo commentatore delle 19,17, ma certamente deve essere un esperto del copia-incolla. Riportare quell'elenco di appuntamenti, relazioni, convegni, progetti commentati sino alla noia da Rosanna Agostini nella rubrica “Chiari città che cambia” non è un bell’esercizio. Anche perchè dà ragione a chi sostiene che si sono buttati un sacco di soldi dei cittadini in consulenze e progetti per produrre poco o niente. La montagna (di soldi) ha partorito il topolino (delle opere). Sappiamo bene che è tutta storia recente. Che sia una buona storia però è tutto da dimostrare.
Chiari è cambiato ma in peggio. Manifestazioni che di culturale hanno poco o nulla. La gente non esce più di casa ed a questi appuntamenti citati dall'anonimo (credo che ormai sia evidente essere il Sindaco Mazzatorta) non c'era nessuno ! Io ci sono stato e la realtà e che eravamo 4 gatti. Quindi tutto fumo e poco arrosto. A parte 4 pitturate al municipio di chiari ed un pò di pavè sulle strade non si comprende minimamente quali grandi infrastrutture modernizzanti abbia fatto caro Sindaco. Lei è solo specializzato in effetti pirotecnici ormai buoni solo per il popolo bue che si accontenta di quelli senza pensare al futuro dei proprio figli.
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