In occasione della visita alla nostra città della gradita ospite
Sua Eccellenza il Prefetto di Brescia, Dott.ssa Narcisa Brassesco Pace, siamo andati a intervistare il
Sindaco di Chiari, Senatore Sandro Mazzatorta. Il Sindaco ci riceve in una discreta saletta del
Caffè Letterario, una delle opere realizzate dalla sua Amministrazione.
Giornalista – Sindaco, secondo lei questa visita ufficiale del Prefetto di Brescia è testimonianza dell’importanza assunta dalla nostra città nel panorama provinciale?
Sindaco – Parlare di panorama provinciale è assolutamente riduttivo. Dopo sei anni di nostra Amministrazione, la città ha assunto un ruolo primario non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale. La visita di Sua Eccellenza il Prefetto è la consacrazione di questo ruolo.
G. – Quale sarà il programma della visita?
S. – Questa sarà l’occasione per far conoscere e illustrare a Sua Eccellenza, il risultato di eccellenza (mi si scusi il bisticcio di parole) di alcune opere pubbliche realizzate negli ultimi anni .
G. – Ce le vuole illustrare?
S. - Volentieri. Partiremo innanzitutto dal nostro “fiore all’occhiello”:
il Polo della Cultura. Questa grandiosa struttura realizzata in tempi da record secondo uno stringente cronoprogramma, costituisce il punto di riferimento per chi in Italia e oserei dire nel mondo, vuole fare cultura in modo del tutto nuovo.
G. - Effettivamente è una struttura che ci invidiano in molti.
S. – Esattamente. Un progetto originale che ha portato alla nostra città straordinari benefici a costi zero. Non vorrei esagerare, ma sono certo che il Polo della Cultura diventerà presto un nuovo Centro Pompidou.
G. – E il
Nuovo Museo della città?
S. – Vede, la nostra politica è quella di fare della cultura il nucleo centrale del nostro operare. Se il Polo della Cultura è una luminosa freccia lanciata verso il futuro, il Nuovo Museo della città è la
plastica rappresentazione di quello che siamo e siamo stati. Quello che siamo attraverso gli straordinari progetti, realizzati e da realizzare, esposti nel fantastico
Urban Center, quello che siamo stati attraverso i reperti archeologici di enorme importanza scoperti recentemente in Piazza Zanardelli.
G. – Si riferisce agli scheletri dei nostri antenati?
S. – Esattamente.
Scheletri che data la loro peculiarità custodiamo gelosamente negli armadi.
G. – Connesso alla cultura c’è il grande tema dell’istruzione dei giovani.
S. – Guardi, le politiche giovanili sono il nucleo centrale del nostro operare. Per i nostri giovani abbiamo ideato e costruito un
Polo Scolastico che rappresenta un esperimento straordinariamente innovativo nel panorama europeo, un vero e proprio Polo del Sapere dove allevare la futura classe dirigente.
G. – Qualcuno però lamenta la vicinanza a una grande fabbrica che...
S. – Guardi, si tratta dei soliti disfattisti che non hanno a cuore il bene della città. I nostri giovani si forgeranno alla fucina del sapere e trafileranno i loro polmoni alla densa ed energetica aria padana, per meglio affrontare i futuri impegni della vita.
G. – Sindaco ci parli dello sviluppo urbanistico della nostra città.
S. – Chiari è una città che si sta sviluppando in armonia con la natura. Avrò il piacere di condurre Sua Eccellenza in una visita guidata a quello che ormai i clarensi chiamano comunemente
“Chiari due”. E’ un progetto che mi rende particolarmente orgoglioso e che dà l’idea di quello che può fare, mi si scusi il bisticcio di parole, la “politica del fare”.
G. – Parliamo del nuovo insediamento di via Roccafranca?
S. – Esattamente. Lì c’era una cava d’inerti che rappresenteva un problema. Grazie alla nostra iniziativa e alla collaborazione di una prestigiosa e intraprendente azienda locale, il problema è diventato un’opportunità. Dove c’era un’enorme voragine, ora c’è un grande e rivoluzionario centro commerciale, ristoranti, bar, palestre, bookshop, centri benessere. In superficie si sviluppa l’incantevole e innovativo quartiere di “Chiari due”, con i suoi eleganti palazzi di nuova concezione, le sue aiuole sempre fiorite, le sue colorate panchine, parco giochi, piste ciclabili, campi di basket e pallavolo, giochi di bocce e quant’altro possa rendere godibile la vita dei residenti e non solo.
G. – D’estate, nel grande anfiteatro, si tiene il “
Chiari festival”.
S. – Esattamente. Una rassegna voluta fortissimamente da questa Amministrazione e che è diventata un appuntamento fisso di tutte le più importanti compagnie teatrali italiane e straniere.
G. – E i problemi di sicurezza? L’insediamento è abbastanza distante dal Centro Storico.
S. – Guardi la nostra politica è quella di fare della
sicurezza del cittadino il nucleo centrale del nostro operare. Come lei saprà abbiamo opportunamente spostato la
Caserma dei Carabinieri in quella zona sia per dare al Comando di Chiari una sede più adeguata (come d’altra parte fatto con la
Caserma della Guardia di Finanza), sia per tutelare la sicurezza dei cittadini che abitano a “Chiari due”. Oggi Chiari, grazie anche a un aereo della Polizia Locale che controlla costantemente il territorio, è la città più sicura d’Italia.
G. – Ho notato che gli abitanti di Chiari passeggiano per le strade della città sino a tarda sera e sembra che non ne vogliano sapere di rientrare nelle loro case.
S. – Esattamente. E ciò grazie alla politica sulla sicurezza che ha improntato l’attività di questa Amministrazione e che è il nucleo centrale del nostro operare. Guardi, penso di concludere la visita guidata di Sua Eccellenza il Prefetto con un aperitivo che prenderemo comodamente seduti nella sala d’aspetto della
Stazione Ferroviaria. Considero la Stazione l’emblema della nostra attività amministrativa. Tutti ricorderanno cos’era questa stazione. Un posto di degrado estremo, luogo di ritrovo di una microcriminalità dilagante, di ubriachi e barboni, luogo di spaccio di droga e di prostituzione. Grazie alla puntuale e costante attività della nostra
Polizia Locale dislocata nel nuovissimo e funzionale
Distaccamento, grazie alla vigi
lanza dei nostri “
osservatori volontari”, questo luogo in poco tempo è diventato un salotto: il salotto della città, la nostra vetrina.
G. – E’ veramente sorprendente.
S. – Esattamente. Qui la gente aspetta il treno, in un ambiente pulito e confortevole, discorrendo amabilmente e serenamente. Qui gli innumerevoli turisti si informano sulle opportunità che offre la nostra città negli ampi locali dell’Urban Center costruito sull’esempio di analoghe esperienze della metropolitana londinese, qui si respira un’aria nuova.
G. – L’aria di una città diretta verso il futuro.
S. – Esattamente. Il futuro è già alle nostre porte e noi ne siamo gli artefici.
G. – E’ avvenuto tutto così rapidamente...
S. – Esattamente, Guardi, è stato realizzato tutto così in fretta, che la realtà alcune volte mi appare come un sogno, una visione, un miraggio. Come se tutto dovesse appartenere alla fantasia e svanire fra le nebbie di un triste risveglio. Ma non è così, vero? So che non è così. Non può essere così. Non può, non può, non può...