venerdì 24 settembre 2010

Dopo la scuola di partito... Arrivano i nuovi "Balilla"

Con un accordo Gelmini-La Russa via a un corso che prevede la divisione degli studenti in "pattuglie", lezioni di tiro con la pistola ad aria compressa e percorsi "ginnico-militari".
Si chiama “allenati per la vita”. E’ il corso teorico e pratico, valido come credito formativo scolastico, rivolto agli studenti delle scuole superiori, frutto di un protocollo tra ministero dell’Istruzione e della Difesa.
 E che cosa serve a un ragazzo per allenarsi per la vita? 
Agli studenti si insegnerà a tirare con l’arco e a sparare con la pistola (ad aria compressa). E in più “percorsi ginnico-militari”.
Seguirà, a fine corso, “una gara pratica tra pattuglie di studenti (il termine è proprio pattuglie, recita la circolare, termine che ha fatto storcere il naso a molti docenti, ndr)”. Intanto si è aperto il dibattito: è giusto trasformare la scuola pubblica in un collegio militare? 

SOLDI ALLA RICERCA INVECE NO!!!!!!!!

29 commenti:

Anonimo ha detto...

Non sarei poi così drastico. Probabilmente il tasso di femminilizzazione che ha colpito il mondo giovanli maschile (vedi truccarsi gli occhi, farsi la lampada, depilarsi, andare dal parrucchiere tutte le settimane ecc.ecc.) sta producendo una generazione molto disinteressata al ruolo dei militari italiani. Dato che avere una forza militare è un obbligo per una nazione e se non vogliamo anche qui arruolare solo gli extracomunitari, mi par giusto che in qualche modo si introduca l'argomento attraverso il mondo della scuola. Questo anche perchè non c'è la leva obbligatoria ma solo quella volontaria.
Teniamo comunque la situazione attentamente monitorata.

Raffaele Albertini

Anonimo ha detto...

Capisco le giuste critiche a questa iniziativa; credo però che forse andrebbe reintrodotto un anno "sociale" nel senso, al posto dell'obbligo di ferma militare, sostituirlo con un anno di azione sociale, intesa come volontariato in strutture a scopi sociali, in modo da far aprire gli occhi sulla realtà del mondo.
Capisco le giuste critiche mosse alla Gelmini: ricordo però che i precari "esistono" da decenni anche perchè ci son migliaia di persone che pretendono di fare un lavoro dove purtroppo c'è già affollamento e ricordo anche che la sinistra (o presunta tale) aveva praticamente azzerato le bocciature a scuola, cioè all'improvviso tutti bravi e intelligenti????Capisco garantire giustamente l'istruzione a tutti, ma appunto si chiama ISTRUZIONE.

Massimiliano Bettoni

Enzo Maragucci ha detto...

Bettoni prima di rilasciare i suoi commenti forse farebbe bene a informarsi.
A partire dal dopo guerra i ministri dell Pubblica Istruzione sono stati quasi sempre democristiani.
Il ministro che ha abolito gli esami di riparazione è stato nel 1995 il Ministro Francesco D’Onofrio, ex democristiano del primo governo Berlusconi.
Il Ministro Luigi Berlinguer dei Ds, a seguito di questa abolizione ha attivato corsi di recupero al solo scopo di evitare l’abbandono scolastico.
La tecnica di imputare alla sinistra la fonte di tutti i mali dell’Italia è tipica della propaganda berlusconiana che dimentica che la sinistra è stata quasi sempre all’opposizione.
Non credo che questo modo di pensare appartenga alla sensibilità di Massimiliano Bettoni.

Anonimo ha detto...

Non essendo ben informato sulla cosa, pago dazio e quindi riformulo il discorso, sostituendo sinistra o presunta tale con dc o pdl o come volete chiamarla.
Rimango della mia idea che è stato un grave errore il (di fatto) non bocciare quasi nessuno, educando cosi gli scolari ad una non istruzione (certo con pessimi esempi extra-scolastici).
Cosi come rimango dell'opinione che se ora siamo in questa situazione non è solo colpa di chi governava ma anche di faceva opposizione (o presunta tale).

Massimiliano Bettoni

Anonimo ha detto...

Una scuola dura e selettiva serve sicuramente a istruire una classe dirigente preparata. Tutti promossi serve solo ad alzare le statistiche. Guardando il programma "le Iene" la scorsa settimana si sono visti baldi giovani e giovanotte non sapere in che giorno vengono Natale capodanno, S. Silvestro. E' questo il ns. futuro?
Un anno di naja poteva servire anche a dare delle regole, a saper ubbidire, a saper rispettare; ai ns. giovani che pensano di poter fare tutto quello che vogliono, che non accettano regole, che non rispettano chi è più vecchio di loro, farebbe molto bene.

Anonimo ha detto...

Cosa vorresti dire? La classe dirigente odierna è figlia di questo modello di scuola???
Massimiliano Bettoni, mi par di capire che secondo te, mal comune è mezzogaudio?
Per l'amico Raffaele, per la questione militare a scuola, mi sembra che ci siano le accademie.
Queste potrebbero organizzare campi estivi tematici per coinvolgere i giovani, non ti pare???

Attilio

Anonimo ha detto...

La classe dirigente odierna, e la concezione di libertà odierna sono figlie del "6 politico" degli anni 70. Per fortuna almeno quello non c'è più, ma i vari D'Alema, Rutelli, Casini, Fini, ecc. sono figli di quegli anni mentre i politici più "giovani" sono lì perchè seguaci dei primi. Mandiamoli tutti a lavorare che è ora!!! Di danni ne hanno già fatti anche troppi.
Ci vuole senso civico e rispetto per gli altri (anche nella scuola), la nostra società invece si stà trasformando in una nuova "Sodoma e Gomorra", i simboli sono la cocainomane Belem ed il culattone Corona! E noi deficienti li prendiamo ad esempio!
Se la gente non capisce che è ora di virare a 180° sarà sempre peggio!. E questa la chiamate libertà e democrazia?

Anonimo ha detto...

Caro Albertini non è che il servizio militare ha perso di significato perche i maschi sono diventati checche,anzi anche le donne sono state introdotte nell'esercito, semplicemente si è voluto eliminare una attività non più di moda e sgradita a certa politica, soprattutto di sinistra,creando un esercito di professionisti ma anche un buon bacino di posti di lavoro sicuro, tranquillo e ben remunerato soprattutto per i meridionali. Poi ci siamo inventati di aderire a missioni di pace in territori di guerra e la professione non è più tranquilla come una volta. Sei-nove mesi di naja obbligatoria per maschietti e femminucce servirebbe per abbassare le arie ai fighetti del giorno d'oggi, una generazione che per provare qualche cosa tira la coca, o si fa di pastiglie, o droga le ragazzine per addormentarle e stuprarle senza che se ne accorgano, o si ubriaca già a dodici-tredici anni, o che la danno via per una scheda telefonica da 5 €. Cosa cavolo stiamo insegnando ai nostri figli? (se qualcuno non crede a quanto sopra, faccia una bella indagine; l'80% dei ragazzini/e e dei giovani è nelle condizioni di cui sopra). Politici sveglia!!!! (o è quello che volete, alla gente fumata potete far fare quello che si vuole)

Enzo Maragucci ha detto...

Peccato che la naia obbligatoria sia stata varata dal governo Berlusconi nel 2005 con la cosiddetta legge Martino. Quanto alla generazione d'oggi tutta dedita ad alcool, droga e prostituzione, sono solo farneticazioni frutto di una concezione pessimistica e cinica della vita. La classica visione delle persone vecchie che vedono nei giovani solo male e regressione. Un film già visto.

Anonimo ha detto...

Caro Nick, sempre l'errore di dire è colpa di qualcuno. Personalmente che la naja sia stata abolita dal governo Berlusconi non me ne può fregar di meno. E' stato un errore e basta! Per le farneticazioni, come Lei le chiama, sono frutto di testimonianze sul campo. Purtroppo dalle Sue parole traspare che anche lei fa parte di quella schiera di miopi di cui è piena la politica italiana. Se Lei ritiene solo farneticazione le mie affermazioni muova il culo alla sera e vada nei locali più battuti dai ragazzi giovani. A Cologne ad esempio ne esiste uno molto frequentato e significativo dove potrà vedere come ai minorenni vengono forniti super alcolici direttamente dai ragazzi più grandi che ne fanno scorta e distribuzione direttamente dal baule delle loro auto. In quanto a visione da "persone vecchie", beh... ho almeno vent'anni meno di Lei, ma non sono figlio del '68.

Anonimo ha detto...

Nick apri gli occhi, dove vivi? Concordo con l'anonimo che ti ha preceduto, quello che vedo in giro soprattutto nelle serate dei weekend a volte fa "accapponare la pelle", altro che concezione pessimistica, forse Nick sei tu troppo ottimista. La situazione sta degenerando ma i buonisti imperano e fanno finta che tutto vada bene così, o gli fa comodo che vada così?

Enzo Maragucci ha detto...

Io non so se qualcuno di voi ha fatto il servizio militare. Io l’ho fatto e ho tratto la convinzione che così com’era impostato costituiva quanto di più diseducativo potesse esistere sulla faccia della terra.
Gente obbligata a fare le cose più stupide e inconcludenti, quando non lasciate a girarsi i pollici per tutta la giornata in attesa che arrivasse l’ora del rancio. La corruzione e il latrocinio portato a sistema. Noi, militari di leva affamati, i militari professionisti, dal maresciallo in su, a fare i soldi su tutto. Dal cibo al carburante, dal vestiario, alle forniture. Se ci fosse stata una “caserme pulite” non so in quanti si sarebbero salvati. Per non parlare poi del clima che allora si respirava nelle caserme che definire di fascismo strisciante è dire poco. Ho conosciuto delle persone degne di ogni considerazione, ma tante erano semplicemente dei fascisti. Fascisti nella mente prima ancora che per appartenenza politica.
In quel periodo ho lavorato al Ministero della Difesa e vi posso assicurare che il situazione era disgustosa. Per questi e tantissimi altri motivi io sono stato favorevolissimo all’abolizione della leva obbligatoria. Abolizione votata da quasi tutto il Parlamento, destra e sinistra insieme. Non capisco quindi di quale errore io mi debba emendare. La leva obbligatoria l’ha abolita nel 2005 il Governo Berlusconi e questo è un dato storico, sottolineato per rispondere a chi ha scritto che questa decisione l’ha voluta la sinistra.
Io spero che l’abolizione della leva obbligatoria sia riuscita a bonificare questo sistema marcio. Se l’ha fatto, cosa di cui ho seri dubbi, è una cosa meritoria.
Quanto al merito della questione dico solo che questa cosa delle “pattuglie di studenti” è l’ennesima “stronzata” partorita dalla fervida mente del ministro (o presunto tale) Gelmini che, nell’occasione si è fatto aiutare dal supposto figlio di Mefisto che sogna per i nostri baldi giovani un futuro radioso fatto di marce, saggi ginnici domenicali e, all’occorrenza, colonie elioterapiche al grido di “eia eia alalà”. Mi volete dire che queste cose riuscirebbero a dare ai nostri giovani un maggiore grado di responsabilità e un più alto senso civico? A me sembra una barzelletta.
Dall’inizio dei tempi il mondo dei giovani è stato visto sempre con diffidenza. Avveniva al tempo dei Greci, come al tempo dei Romani, nel Medioevo come nell’era moderna. Non oso immaginare cosa pensassero i nostri padri di noi, figli del ’68. Figli fieri e felici, a dispetto di chi, per grettezza intellettuale, crede che il ’68 sia stato solo droga e sei politico.
Ogni generazione è portata a pensare il peggio della generazione successiva. E’ in parte comprensibile, ma è pur sempre un’esagerazione. Se penso ai tanti indocili, sediziosi libertari diventati poi paludati dirigenti d’azienda, sono portato a credere che la giovinezza è il momento in cui certe cose sono accettabili, perché è dei giovani la ribellione a ogni forma di regola e autoritarismo. A meno che non si sia statue di sale sin dalla nascita.
Poi, in ogni generazione ci sono gli stupidi (o presunti tali) e gli intelligenti, i buoni e i cattivi, i bianchi e i neri. Essere ottimisti non vuol dire chiudere gli occhi di fronte alle tante cose che non vanno. Significa credere che il mondo, quindi l’uomo, ha in sé la capacità di emendarsi, di migliorare, di correggere i suoi errori. Abbiamo fatto fuori Hitler, volete che ci impressioni un Corona qualsiasi, per parlare dell’ultimo signor nessuno della nostra epoca?

Anonimo ha detto...

Il dovere civico imporrebbe, all'anonimo delle 13.49, di denunciare quanto ha visto, visto che dare alcoolici ai minorenni è reato.
L'ha fatto, caro anonimo???
E' già la bellezza della naia!!!
Un mio amico è tornato dalla naia drogato, e altri che conosco non sono ancora rientrati con la testa.
Tralasciando poi tutti i casi di suicidio.
Ma vuoi mettere come è bella la naia?????

Anonimo ha detto...

Come mai non vedo più il mio commento che avevo inviato?

Massimiliano Bettoni

NB Carissimi compartecimanti al blog, firmatevi, non è bello parlare e/o discutere con chi si nasconde

Enzo Maragucci ha detto...

Bettoni, cosa vuol dire che prima c'era e adesso non c'è piu? Per quanto mi riguarda i commenti sono stati tutti pubblicati. Se per caso si è verificato un problema tecnico riproponilo.

Anonimo ha detto...

Sicuramente all’interno della struttura militare italiana vi sono personaggi che, sfruttando la loro posizione, hanno “mangiato a sbaffo” con i soldi dello Stato. L’abolizione della leva, a mio avviso non ha risolto i problemi dell’esercito inteso come “caserme pulite”, anzi, probabilmente se prima il soldatino di leva non riusciva ad introdursi nel “sistema”, ora che sono tutti effettivi…., spero di sbagliarmi.

Anonimo ha detto...

Il rigore e le gerarchie di un sistema militaresco, da sempre, prevede che gli ordini del vertice debbano essere subiti senza discussione dai livelli gerarchici inferiori questo perché a logica il generale dovrebbe saperne di più del colonnello, del maggiore, ecc… (il grado superiore dovrebbe essere acquisito per meriti). Se si ritiene che la disciplina militare sia fascista, vuol dire che è da quando c’è il mondo che qualsiasi esercito, di qualunque nazione, è “fascista” ( inteso come modus operandi e non come ideologia).

Anonimo ha detto...

Che in certe caserme, o in certi corpi, si facessero anche cose stupide e inconcludenti, può essere, ognuno ha avuto esperienze militari diverse. Che poi però la disciplina sia diseducativa, sono convinto proprio del contrario. Personalmente vedo positivamente che un ragazzo o una ragazza vengano istruiti per un breve periodo alla disciplina, essa è il contrario di anarchia sinonimo di confusione, mancanza di regole, mancanza di rispetto per gli altri. Il motto ricorrente è: io faccio quello che ne ho voglia gli altri s’arrangino (trad: chi se ne frega!).
Per quanto riguarda l’accordo Gelmini-La Russa concordo però con Maragucci, è una barzelletta che oltretutto sottrarrà soldi pubblici per le dotazioni del caso agli studenti. Soldi che andrebbero spesi meglio sicuramente.
Concordo anche per quanto riguarda il fatto che i giovani siano per logica portati alla ribellione ad ogni forma di regola ed autoritarismo, ma il giovane è come una pianta se vedi che si storta gli metti un bastone per tenerla dritta soprattutto quando il fusto è ancora esile, non gli si deve vietare tutto ma gli deve essere insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tutti abbiamo commesso delle cazzate da giovani, consapevolmente o meno, ma riallacciandomi al discorso sopra, cosa è giusto e cosa è sbagliato deve essere uguale per tutti, le regole sono le stesse, diritti e doveri devono essere gli stessi. Non c’è sinistra o destra, bianco o nero, è così per tutti. Questo è vivere civile e perché no… democrazia!
Nessuno si chiede perché i giovani per sentirsi soddisfatti si sballano! Non è solo per essere anticonformisti o ribelli. Forse il messaggio che gli viene dato, soprattutto dai media, è errato, e sicuramente contrasta con quanto i poveri genitori tentano di insegnare. Ritengo aberrante ad esempio che nella scuola il “secchione” venga considerato dai compagni come il bambo di turno e deriso, se non martoriato, dai bulletti. Che ci si rifugi nel branco è segno di debolezza oltre che di mancanza di valori. Questo per me è un problema enorme, ma nessun politico si degna di affrontarlo; loro hanno solo il problema di mantenere la cadrega ed i privilegi ad essa collegati!
Ad esempio è pensare “moderno” ritenere un rave-party, con migliaia di ragazzi/e che sballano, che si bruciano il cervello, che finiscono in fin di vita all’ospedale, se non muoiono prima di arrivarci, o forse è irresponsabile permettere l’effettuazione di tali raduni e non usare la mano pesante con chi li organizza e vi partecipa? Non è questione di vedere il peggio nella generazione successiva, la realtà è questa e sono struzzi i politici che mettono la testa sotto la sabbia, così il problema non c’è! Il mondo, perché corregga i suoi errori deve avere qualcuno che glieli fa notare. Hitler e Mussolini sono stati eliminati perché qualcuno, alle tante, ha capito che stavano sbagliando e portando alla rovina. Ma quando sono entrati nel panorama politico dei loro paesi era la stragrande maggioranza che li osannava, nei documentari dell’epoca non erano manichini quelli che applaudivano, ma folle oceaniche di gente entusiasta. Se ora il sistema sta presentando dei bachi qualcuno deve rendersene conto, è comodo accettare il concetto di “civiltà moderna” o “vizi di gioventù” aspettando che prima o poi si torni indietro. Se tutto viene accettato passivamente perché mai invecchiando uno dovrebbe ritenere di essere sulla strada sbagliata, tanto più se da giovane si è bruciato le cellule celebrali? Troppo “buonismo” non fa il bene della società ma intacca i principi morali e sociali. Libertà non è sinonimo di liberismo, ricordo che la propria libertà finisce dove inizia la libertà degli altri e viceversa, questo è il senso della società civile.

Anonimo ha detto...

Che in certe caserme, o in certi corpi, si facessero anche cose stupide e inconcludenti, può essere, ognuno ha avuto esperienze militari diverse. Che poi però la disciplina sia diseducativa, sono convinto proprio del contrario. Personalmente vedo positivamente che un ragazzo o una ragazza vengano istruiti per un breve periodo alla disciplina, essa è il contrario di anarchia sinonimo di confusione, mancanza di regole, mancanza di rispetto per gli altri. Il motto ricorrente è: io faccio quello che ne ho voglia gli altri s’arrangino (trad: chi se ne frega!).
Per quanto riguarda l’accordo Gelmini-La Russa concordo però con Maragucci, è una barzelletta che oltretutto sottrarrà soldi pubblici per le dotazioni del caso agli studenti. Soldi che andrebbero spesi meglio sicuramente.
Concordo anche per quanto riguarda il fatto che i giovani siano per logica portati alla ribellione ad ogni forma di regola ed autoritarismo, ma il giovane è come una pianta se vedi che si storta gli metti un bastone per tenerla dritta soprattutto quando il fusto è ancora esile, non gli si deve vietare tutto ma gli deve essere insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato. Tutti abbiamo commesso delle cazzate da giovani, consapevolmente o meno, ma riallacciandomi al discorso sopra, cosa è giusto e cosa è sbagliato deve essere uguale per tutti, le regole sono le stesse, diritti e doveri devono essere gli stessi. Non c’è sinistra o destra, bianco o nero, è così per tutti. Questo è vivere civile e perché no… democrazia!
Nessuno si chiede perché i giovani per sentirsi soddisfatti si sballano! Non è solo per essere anticonformisti o ribelli. Forse il messaggio che gli viene dato, soprattutto dai media, è errato, e sicuramente contrasta con quanto i poveri genitori tentano di insegnare. Ritengo aberrante ad esempio che nella scuola il “secchione” venga considerato dai compagni come il bambo di turno e deriso, se non martoriato, dai bulletti. Che ci si rifugi nel branco è segno di debolezza oltre che di mancanza di valori. Questo per me è un problema enorme, ma nessun politico si degna di affrontarlo; loro hanno solo il problema di mantenere la cadrega ed i privilegi ad essa collegati!
Ad esempio è pensare “moderno” ritenere un rave-party, con migliaia di ragazzi/e che sballano, che si bruciano il cervello, che finiscono in fin di vita all’ospedale, se non muoiono prima di arrivarci, o forse è irresponsabile permettere l’effettuazione di tali raduni e non usare la mano pesante con chi li organizza e vi partecipa? Non è questione di vedere il peggio nella generazione successiva, la realtà è questa e sono struzzi i politici che mettono la testa sotto la sabbia, così il problema non c’è! Il mondo, perché corregga i suoi errori deve avere qualcuno che glieli fa notare. Hitler e Mussolini sono stati eliminati perché qualcuno, alle tante, ha capito che stavano sbagliando e portando alla rovina. Ma quando sono entrati nel panorama politico dei loro paesi era la stragrande maggioranza che li osannava, nei documentari dell’epoca non erano manichini quelli che applaudivano, ma folle oceaniche di gente entusiasta. Se ora il sistema sta presentando dei bachi qualcuno deve rendersene conto, è comodo accettare il concetto di “civiltà moderna” o “vizi di gioventù” aspettando che prima o poi si torni indietro. Se tutto viene accettato passivamente perché mai invecchiando uno dovrebbe ritenere di essere sulla strada sbagliata, tanto più se da giovane si è bruciato le cellule celebrali? Troppo “buonismo” non fa il bene della società ma intacca i principi morali e sociali. Libertà non è sinonimo di liberismo, ricordo che la propria libertà finisce dove inizia la libertà degli altri e viceversa, questo è il senso della società civile.

Anonimo ha detto...

Per quanto riguarda l’anonimo con l’amico che è tornato dalla naja drogato, o per quelli che sono restati fuori di testa o che si sono suicidati, il problema non era il servizio di leva in sé stesso, forse erano persone deboli che comunque prima o poi alle prime difficoltà della vita avrebbero accusato gli stessi problemi. Ho fatto il soldato anch’io e come me tantissimi miei conoscenti. Sono tutti persone oneste, lavoratori, hanno la loro famiglia e sono persone normalissime talvolta impegnate nel sociale. Se la naja fosse stata la peggior cosa per un giovane, allora l’anonimo ritiene idioti i 300.000 alpini in congedo che sfilano ogni anno al loro raduno, che rispettano le gerarchie del loro Corpo, e che all’occorrenza si mettono in moto per aiutare chi è in difficoltà, fieri di aver prestato servizio nell’esercito e di essere ancora a disposizioni degli altri?

Anonimo ha detto...

Ok probabilmente un problema tecnico, e non è stato inviato.

X Attilio, quando mi dici " riferito a Massimiliano Bettoni, mi par di capire che secondo te, mal comune è mezzogaudio?" che si intende dire?

Massimiliano Bettoni

Anonimo ha detto...

Caro Massimiliano, in un tuo passaggio dicevi:
"Cosi come rimango dell'opinione che se ora siamo in questa situazione non è solo colpa di chi governava ma anche di faceva opposizione (o presunta tale)."
Mi sembra, che se noi diamo sempre la colpa sia a chi governa e a chi sta all'opposizione, rendiamo valido quel detto popolare che dice: "Tutti colpevoli, alla fine nessun colpevole" e quindi "mal comune mezzo gaudio"
Ciao Attilio

Anonimo ha detto...

Io non ho niente contro gli alpini, anzi tanto di cappello e tutta la mia stima. La questione è che le cose che fanno gli alpini in modo inpeccabile, lo potrebbero fare benissimo anche i volontari del"Servizio civile nazionale" se dotati di adeguati mezzi.
E poi lo so anch'io che questi amici erano, forse, persone deboli, ma la naja sicuramente non li ha aiutati. Non volevo fare di ogni erba un fascio, ma c'era qualcuno che dipingeva la naia tutta rose e fiori e altamente educativa, a me sinceramente non pareva proprio così.
Per chi parla poi di disciplina, penso che ci siano altri attori che la possono insegnare, se vogliono, in modo più educativo e con pari dignità.
Attilio

Anonimo ha detto...

Chi può insegnare la disciplina e le regole? La maestra che viene mandata a vaffa da un alunno delle elementari e non può permettersi di richiamarlo altrimenti i genitori, quelli intelligenti ovviamente, la denunciano? Stesso discorso alle medie ed alle superiori. Chi sono allora gli attori che devono, oltre ai genitori, insegnare il senso civico alle giovani generazioni?

Anonimo ha detto...

Torno a ripetere il concetto. La naja non era altamente educativa, né rose e fiori, ma oltre che a costringere i ragazzi ad arrangiarsi lontano dalle coccole della mamma, era l'unico mondo dove il rispetto delle regole era fondamentale pena "essere consegnati, puniti, ecc.". Nel resto della società attuale tutto è lecito. Tanto a scuola sarai sempre promosso, in galera non ci vai perchè il tuo avvocato trova le attenuanti o ti fa passare per incapace in quel momento, evadi il fisco e lo Stato ti aiuta con gli assegni per le famiglie povere ed i buoni scuola, sei clandestino ed hai diritto a tutto, sei Rom e vivi di espedienti, ti danno anche la casa.... Ditemi voi, è questo il senso civico e la democrazia che insegnamo ai figli o forse dovremmo cambiare? E' giusto essere onesti?

Anonimo ha detto...

Che bella discussione !
Volevo aggiungere solo una considerazione. Quando la naja era obbligatoria quasi tutti i ragazzi (tranne i raccomandati e quelli con problemi fisici e psicologici gravi) facevano questa esperienza e potevano quindi decidere se e come intraprendere la carriera militare. Ora che questa opzione non c'è più in quale altro modo si può far comprendere il valore di una carriera militare se non attraverso la scuola ? A me non pare proprio una cazzata di principio. Ribadisco però che va attentamente monitorata nel suo svolgimento sia per vederne l'efficacia sia per evitare che si buttino i già pochi soldi dello Stato nel gabinetto.

Raffaele

Anonimo ha detto...

Ma nelle altre scuole d'Europa cosa fanno in materia di insegnamento paramilitare.
Qualcuno lo sa?? O è solo un bisogno italiano?

Anonimo ha detto...

Caro Maragucci vedi che eri troppo ottimista? A San Remo ci saranno Belem e la Canalis, la prima dice di essersi è fatta due piste (2, 20, 200?) all'Hollywood la seconda ho scoperto che è soprannominata "Eli tre piste". Ora cosa dirò alle mie figlie?
E Bersani andrà anche quest'anno al festival a godersi lo spettacolo?

Anonimo ha detto...

Rimango dell'idea che rivisto, cioè anziche con finalità militari proporlo con finalità sociali (ospedali,ricoveri,centri ricreativi,comunità ecc, sempre ben chiaro a stretto contatto con figure professionali qualificate), un annetto così servirebbe a molti, magari anche a certi genitori, perchè altrimenti cosi si lascia andar troppo (mai bocciati, mai rimproverati perchè altrimenti se lo fai sei fascista, ecc ecc).
Allo stesso tempo però ricordo che ci son anche bravi ragazzi che nonostante gli esempi negativi (vedi..politici, sniffatrici che fan carriera a "baldraccare", ladri e stupratori impuniti, ecc ecc) cercano di dare il massimo e qualcuno riesce ad emergere e a far bene.

Massimiliano Bettoni