Il centro storico di Chiari |
Bene. Ora che tutto quello che c’era da vendere del patrimonio comunale è stato venduto, ora che i tanto sbandierati soldi piovuti da Stato, Regione e Provincia sono stati spesi, cos’è che rimane in tasca a questa Giunta per fare qualcosa di decente e far vedere di esistere nel suo secondo mandato?
I tanti progetti che avrebbero dovuto svegliare la sonnolenta Chiari dal suo lungo torpore, sono rimasti, ahimè, sulla carta. I Poli scolastici, la Caserma dei Carabinieri, la riqualificazione di viale Mazzini, per non parlare di quel capolavoro mai nato del Polo della Cultura, sono lì a testimoniare il fallimento di una politica fatta di tanti annunci, molte parole e pochi fatti.
Ora è giunto il tempo per il Sindaco Mazzatorta di rompere gli indugi e sfilarci dalle tasche, applicando l’Addizionale Irpef, la bella somma di 1 milione di euro. Ma capite bene che una cosa è mettere una tassa e un’altra cosa è avere la disponibilità immediata di quei soldi. E’ un bel problema!
Come un problema è quello della impossibilità di indebitare ulteriormente il Comune o di incassare, causa la crisi, quegli oneri di urbanizzazione che in passato si sono utilizzati a piene mani.
Le Fondazioni di Chiari |
Cosa rimane allora di già pronto nella nostra “carte du jour”? Beh, c’è la grande portata delle Fondazioni, ripiena di euro inoperosi, farcita di cespiti pregiati che possono alimentare lucrose provvigini e begli affari se si sa come collocarli sul mercato. Per non parlare poi dei lavori che si avviano e dei guadagni che si realizzano. In un mercato immobiliare fermo, si tratta di una bella manna. Tanto non si spende e non si rischia "di proprio".
Si è incominciato con la Fondazione Saturno-Corradini, il cui patrimonio, dopo il suo azzeramento, è passato nelle disponibilità del Comune (660 mila euro).
Si è proseguito con l’Istituto Morcelliano. Qui il patrimonio “non è poco”: si parla di oltre 10 milioni di euro, che nelle intenzioni avrebbero dovuto essere divisi a metà fra il Comune e la Parrocchia, “metà di qua e metà di là”, secondo le illuminanti parole del nostro Sindaco. L’affare per il momento si è arenato e il Presidente don Alberto Boscaglia è stato costretto a rassegnare le sue dimissioni e a riporre nel cassetto il grandioso progetto del golf a nove buche contornato da meravigliose ville di lusso.
L’Opera Pia Bettolini invece il suo progetto l’ha avviato. Raso al suolo il Centro Diurno costruito all’inizio degli anni ’80 con i soldi derivanti dalla vendita di parte del proprio patrimonio immobiliare, ha intenzione di realizzare degli immobili che dovrebbero essere destinati, in parte a uso commerciale, in parte ad uso abitativo.
Altrettanto sembra voler fare la Fondazione Bertinotti Formenti con la sistemazione del grande edificio delle ex Derelitte. Qui la spesa dell’operazione ammonta a quasi tre milioni di euro e sembra comportare un codicillo, almeno stando a quanto riportato da giornali di solito ben informati su quello che avviene nei palazzi della politica.
Il codicillo riguarda l’ex Conventino che nella ipotesi dovrebbe essere destinato “al mercato immobiliare, con soluzioni residenziali o direzionali”.
In tale contesto, quello che rimane non detto è l’aspetto socio-assistenziale. In tutti gli articoli apparsi sui giornali locali, sui resoconti delle varie agenzie di informazione del Comune e sulle interviste rilasciate dai nostri pubblici amministratori , ci si dilunga molto sugli aspetti immobiliari, ma poco o nulla si dice sugli aspetti che dovrebbero più interessare e che sono quelli che attengono alle politiche socio-assistenziali delle Fondazioni e di conseguenza anche del Comune.
Che ne faremo oltre che incamerarlo del patrimonio della Saturno-Corradini?
Qual’è la necessità che spinge l’Istituto Morcelliano a modificare il proprio Statuto al solo scopo di regalare al Comune la metà del proprio patrimonio?
Perchè si è raso al suolo il Centro Diurno creato non più di trenta anni fa, sperperando così il patrimonio dell’Opera Pia Bettolini che è patrimonio della città di Chiari? Quali e quanti cespiti immobiliari sono stati venduti per realizzare le nuove opere. Chi ne ha promosso la vendita?
Quali cespiti ha intenzione di vendere la Fondazione Bertinotti-Formenti per restaurare l’edificio delle ex Derelitte? Chi ne curerà la vendita? Qual’è nel dettaglio il piano socio-assistenziale che sta alla base di questo restauro?
Quale necessità ha la Fondazione Bertinotti-Formenti di vendere l’edificio dell’ex Conventino, immobile di pregio che sorge nel cuore di Chiari e che è stato restaurato e portato all’antico splendore pochi anni fa, con soluzioni esplicitamente calibrate sul progetto di "Casa Famiglia"?
Penso che di fronte a questa inaudita decisione ci dovrebbe essere la decisa e vibrata ribellione di tutta la cittadinanza oltre che della politica. Qui non è tanto in ballo la sorte di una Fondazione, ma il destino stesso della nostra città che rischia di diventare, dopo il passaggio dei “barbari”, terra bruciata.
8 commenti:
...il problema è sempre lo stesso , da capire .
Un pò come quella dei comunisti che vogliono salvaguardare le chiese .
Mi spiego .... se la vendita degli immobili non è reato , perchè prendersela ? , il problema è essere credibili , nei confronti dei cittadini , che il contrario che "tu" proponi è CREDIBILE sotto l'aspetto della REALTA' quotidiana .
Fammi sapere ...
Ciao ,
Giuliano Tonelli
Caro Giuliano, nessuno mi pare abbia parlato di reati. Il problema è questo. Prima di vendere il patrimonio o restaurare gli immobili si dovrebbe prima capire cosa si vuol fare di quei soldi e di quegli immobili. Se non lo si sa bene o il programma non è ben chiaro, forse è meglio che ci si astenga dal prendere decisioni tanto importanti. Se ci sono problemi di stabilità degli edifici si interviene con operazioni tampone, in attesa di chiarirsi le idee. Quindi il problema non è tanto la vendita, quanto la mancanza di un serio piano socio-assistenziale. Ripeto quanto scritto nell’articolo: mi sembra che si parli molto di operazioni immobiliari, ma poco di politiche socio-assistenziali. O quando si parla lo si fa in maniera confusa e del tutto inadeguata.
E poi mi chiedo: i rappresentati delle Fondazioni con chi hanno discusso di queste operazioni? E’ mai possibile che iniziative tanto importanti che interessano le politiche sociali e i servizi alla persona della nostra città, non vengano discusse preventivamente con i cittadini e le loro rappresentanze politiche?
Non si sta mica parlando dell’organizzazione di una partita a tombola!
Quanto poi ai comunisti che volevano salvaguardare le chiese di Chiari, mi permetto di dire che ciò non può destare meraviglia. La tutela del patrimonio storico e artistico della nostra città è stato sempre uno dei punti qualificanti del programma di quel partito.
.... devo fare sempre i conti con il mio "italiano" scarsissimo, mentre tu sai scrivere bene il tuo pensiero!
La penso in gran parte come te , l'ironia sulle chiese e il comunismo era proprio per dire che è inutile guardare all'immobile se prima non si pensa alle persone.
Il tuo partito potrebbe dirne tante su temi come questi ..... , capire chi stà dietro a queste decisioni non dovrebbe essere difficile , visto i pezzi grossi che conducono il PD clarense!
Nel senso che i partiti "partecipano" da sempre nelle realtá delle fondazioni.
Grazie per l'occasione.
Giuliano Tonelli
Prima di sparare giudizi sugli impegni presi dalle fondazioni bisognerebbe un po' informarsi. E lo si può fare attingendo a documenti che sono depositati in comune, che sono delibere del consigli o della giunta, li si possono trovare parecchie risposte.
vedi -delibera giunta n.20del 2011
-delibera del consiglio n.33 del 2009
-Convenzione urbanistica repertorio n.12403, raccolta n.5039
....senta anonimo (ma che c.... di discussione seria si potrà mai fare con un anonimo solo dio lo sà , comunque ...) qui non si stanno facendo giudizi gratuiti ,sia Enzo che io si vuol ragionare , leggere una delibera ha senso se si vogliono conoscere particolari tecnici o capire le scelte fatte , se Lei le ha lette ce le spieghi e magari presentandosi anche , che risulterà anche piú piacevole la discussione. Quello che condivido con questo post è il chiedersi chi sono quei politici che presenti nei consigli delle fondazioni clarensi determinano certe scelte ,forse necessarie per i bilanci , ma che comunque le destinazioni finali degli immobili ti costringono a fare qualche riflessione sul risultato futuro.
Chiedo scusa all'anonimo per la vivacità della mia risposta , ma è conosciuta la mia avversione all'anonimato in sè , e se c'è qualcosa che non colgo nel suo commento mi faccia sapere.
Grazie per l'occasione,
Giuliano Tonelli.
Finchè su questo blog ci sarà l'opportunita dell'anonimato io la userò. Comunque nell'articolo C'erano delle domande, io ho voluto rispondere richiamando dei documenti che sono alla portata di tutti. Quindi prima di fare affermazioni non corrette accompagnandole alla fine con un punto di domanda non mi sembra una cosa corretta.
condivido con l'anonimo, visto poi che vi siete dovuti ricredere sulle dichiarazioni fatte più p meno a vanvera dai vostri giornalisti.
Io spero che il prossimo Sindaco faccia un azione di responsabilità verso questi amministratori per riportare nelle casse comunali i soldi impropriamente spesi. Perchè non esistono solo i reati ma anche la cattiva amministrazione. E quando uno firma un progetto come quello del polo della cultura si assume una grossa responsabilità se poi va a male ed ora quel milione di euro perso lo mette di tasca sua. Ma tanto lo so già: cane non mangia cane.
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