giovedì 5 gennaio 2012

Una pistola puntata alla tempia

Gianni Alemanno diventò sindaco di Roma sull’onda emotiva del delitto Reggiani e sull’uso mediatico che la destra fece di quel crimine.
Oggi Roma, nonostante le promesse,  è la città dove la criminalità organizzata sta scrivendo un vero e proprio romanzo criminale. 
scippo
Anche a Chiari, il sindaco Mazzatorta ha considerato la sicurezza come il primo dei problemi.
Per avere una città più sicura, sono state spesi montagne di soldi. Ma al di là delle apparenze e delle inaugurazioni di caserme, distaccamenti e velivoli poliziotto, il problema non è stato spostato di una virgola. Anzi sono mesi che a Chiari avvengono rapine con scasso che occupano intere pagine di giornale, furti di rame, di biciclette e di auto, per non parlare del clamoroso caso che in una notte ha visto sparire dal palazzetto dello sport comunale i pannelli solari non coperti da assicurazione.
L’ultima vicenda riguarda l’aggressione  a scopo di rapina subita da una donna presso la propria abitazione. Il sindaco, pur affermando di essere rimasto colpito da quanto avvenuto, dichiara   che Chiari  non è una comunità insicura.  “Anzi, è vero il contrario: abbiamo riscontrato un calo vertiginoso dei furti e finora non si è verificato nessun fatto di sangue”.  Caspita che fortuna!
volontari Acsu
Ora si dà il caso che la diminuzione dei reati in Italia è in atto ormai da anni. Eppure, al tempo dei governi di centro sinistra, la destra e in particolare la Lega, hanno montato una polemica sul clima di insicurezza che si respirava in tutt’Italia, tanto che eminenti giornalisti e politologi ci hanno spiegato per filo e per segno la differenza che passa fra la sicurezza reale e quella percepita (leggi qui). Nel senso, per esempio, che  un innocente pezzo di cartone  abbandonato su una panchina, può essere percepito da una ronda padana come una minaccia alla pubblica sicurezza (leggi qui).
Oggi al nostro sindaco si potrebbe rispondere allo stesso modo. Quel che conta non è il dato reale, ma il sentimento percepito. E il sentimento percepito oggi a Chiari è quello di una città insicura, dove non bastano distaccamenti, ronde e aerei vigili dagli occhi grifagni a rassicurare la signora che si è trovata in casa propria con una pistola puntata alla tempia.
agenti Polizia locale
Lasciando da parte per una volta la polemica sul distaccamento di Polizia presso la stazione, sull’aereo poliziotto o sulle ronde, vorremmo questa volta parlare dell’organico della Polizia locale. Nel 2004, subito dopo il suo insediamento, Mazzatorta ebbe a dire “Servono nuovi agenti  e non esiterò a prodigarmi affinché venga rispettata la proporzione ideale di un vigile ogni mille abitanti. Siamo invece a dodici agenti”.
Bene, qual’è la situazione a oggi? Abbiamo forse 19 agenti o, che so io, 18 o 16 o 14? No. Il sindaco non ha esitato a prodigarsi, ma oggi  abbiamo soltanto 12 vigili, comandante compreso. Uno in meno di quanti fossero nel 2004.
Insomma tutto in linea con la politica seguita sin qui dal sindaco Mazzatorta: chiacchiere e soldi spesi in abbondanza, risultati zero.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero tutto: ci si dimentica però che ci son in giro tanti delinquenti che nonostante commettano reati non si trovano in prigione, poichè prima di finirvi dentro....mitici benefici di legge e sconti di pena e indulti e via dicendo.
Il problema non è nel numero deli agenti, o meglio non solo in quello, ma sta nel fatto che chi commette un reato rimane pressochè impunito.

Anonimo ha detto...

concordo con anonimo 22:33, ci vorrebbe la certezza della pena, e non svuotare le carceri per mettere nuovamente in circolazione un sacco di gente di ogni tipo, bisognerebbe far scontare le pene ad ognuno nel proprio paese così si risolverebbe il problema dell' affollamento carceri.
Inoltre servirebbe molta più educazione civica e amore incondizionato per la propria città, inutile incolpare il Sindaco per il numero degli agenti di polizia locale, vengono fatti i concorsi ma pochi partecipano, le RONDE non esistono, esistono alcuni cittadini che anzichè criticare a priori tutto e tutti, dedicano parte del loro tempo libero per cercar di monitorare la nostra città, disprezzata da chi ci vive e non la ama visto come la tratta, ma fortunatamente molto apprezzata da chi ci ritorna o viene a visitarla.
Perchè i clarensi non vivono maggiormente la loro città? il centro, le piazze, i parchi, le mostre, le manifestazioni, ecc... troppo comodo parlare, bisogna fare e chi non fa non sbaglia mai!!!