mercoledì 20 novembre 2019

SARDINE

Dopo Bologna e Modena,  le “sardine” scenderanno in piazza anche a Milano, Parma, Reggio, Forlì, Ravenna, Rimini, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Palermo, Catania, a testimonianza che questo movimento sta dilagando in tutta Italia e non conosce confini regionali. A Sorrento le sardine si chiameranno “fravagli”, cioè i figli delle sardine bolognesi. È un movimento pacifico, leggero, democratico. Scende in piazza senza simboli di partito, perché nasce dall’impegno civico di tante persone che hanno l’ambizione di fare politica in modo diverso dai modi tradizionali. 

La manifestazione delle "sardine" a Bologna

Parafrasando l’hashtag della pallavolo italiana si potrebbe dire #lamiapoliticaèdifferente, una politica che non conosce odio, rancore, nemici, una politica che si contrappone radicalmente al salvinismo, sempre alla ricerca di un nemico su cui addossare la colpa dei mali del paese: Roma ladrona e i terroni sporchi e fannulloni, gli albanesi e i rom, l’Europa e l’euro, i clandestini, l’Islam e i negher. 
Il successo del movimento ha tolto a Salvini la retorica della piazza e lo ha costretto alla fuga di fronte a migliaia di “sardine” riunite a Modena nonostante la pioggia. Quello che avrebbe dovuto essere l’ennesimo bagno di folla di Capitan Fracassa, si è risolto in un mesto aperitivo con quattro amici al bar.

Le "sardine" a Modena
Naturalmente è un movimento che negli ambienti di destra crea allarmi, timori, ansie. Quella che, sulla scia del successo umbro, sembrava una gioiosa corsa verso la conquista della Fortezza Bastiani del potere rosso emiliano, ora non sembra tanto gioiosa e neppure tanto sicura. I leghisti si sono accorti, loro malgrado, che in Emilia Romagna esiste una società civile attenta, partecipe, informata, e che tutte le panzane e le fake news che Salvini e la sua “bestia” stanno rifilando da mesi e mesi agli italiani, qui non attaccano. L’Emilia è una regione bene amministrata, ricca non solo economicamente, civile, attiva, partecipativa. La rappresentante della Lega chiede un cambiamento, ma spesso non sa neppure di cosa parla e per sostenere la sua battaglia deve far venire ai suoi comizi, l’onnipresente capitano e truppe cammellate dalla Lombardia e dal Veneto.

Le immagini delle "sardine" stanno diventando virali
Le “sardine” e il loro movimento sono così temuti che tutto il circo mediatico di destra gli si è scatenato contro. I 4 promotori sono diffamati ogni giorno da alcuni organi di stampa e televisioni che fanno da cornice perfetta all’avanzata della destra populista. Tutti i profili facebook degli organizzatori delle piazze sono sotto assedio. Un assessore di Pianoro (Bologna) è stata minacciata di morte dopo che Salvini l’ha messa alla gogna sulla sua bacheca degli orrori, per la sola colpa di aver partecipato alla manifestazione e di essere impegnata politicamente. Su twitter e facebook si moltiplicano gli account falsi che approfittano dell’immagine delle sardine per seminare odio e sminuire il potente messaggio che le piazze stanno lanciando.
L’avanzata della destra sovranista sta trovando un argine potente che è tanto più efficace perché è fuori dagli schemi. È un aiuto per una sinistra ripiegata su se stessa, ma anche un monito. L’idea che ci può anche essere un altro modo di fare politica, allegro, divertente, scanzonato, ma mai superficiale e qualunquista. Per fare politica si può stare anche fuori dalle assemblee elettive e dagli organismi di partito. Bisogna solo avere come obiettivo il bene comune, l’interesse generale e l'amore per il proprio Paese e la propria città.. 

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