Questa che riporto è l’immagine dell’ultimo capolavoro prodotto. Come si può vedere una rotonda del tutto inutile. Del tutto? A voi le considerazioni.
giovedì 26 febbraio 2009
Ro tonde
Questa che riporto è l’immagine dell’ultimo capolavoro prodotto. Come si può vedere una rotonda del tutto inutile. Del tutto? A voi le considerazioni.
sabato 21 febbraio 2009
mercoledì 18 febbraio 2009
Una cava piena di soldi
“Perché sprecare energie e soldi per riempire una buca con materiale inerte, quando è molto più conveniente riempirla di altre cose? Di cosa? Per esempio, di un bel centro commerciale di 45 mila metri quadri con sotto due piani di parcheggi, una multisala cinematografica e magari una palestra, un ristorante e una pizzeria.
E poichè riempire la buca e basta, sarebbe antiestetico hanno pensato bene di costruire un villaggio. Sì un bel villaggio con le sue belle casette multicolore in stile “outlet” dove verranno ad abitare almeno 500 persone. Sarà un bel quartiere dove regnerà la pacifica coesistenza, ma nel caso sorgessero problemi si potrebbe sempre far ricorso all’assistenza della vicina stazione dei carabinieri che con avvedutezza si provvederà a spostare dalla sua attuale sede. Bisogna pur decongestionare il centro, no? Le sere d’estate, nell’anfiteatro appositamente costruito o lungo i viali a luci rosse e gialle (più rosse però), ci saranno meravigliose occasioni di svago. Bello, vero?
Peccato che i sogni dei grandi progetti della nostra Amministrazione Comunale si siano miseramente infranti sotto il peso della crisi! Bisognerà aspettare tempi migliori e per il momento, i sogni, riporli nel cassetto. Sigh!
martedì 17 febbraio 2009
Ucciso consigliere del PD
sabato 14 febbraio 2009
Navigatore solitario
giovedì 12 febbraio 2009
Dalle ronde ai rondò
Una di queste idee è la realizzazione di rotonde. Da quando questo partito ha incominciato a governare le amministrazioni locali, la Lombardia è stata disseminata di rondò. Ce ne sono a migliaia, a tutti gli incroci, attraversamenti, crocicchi. Sono stati spesi miliardi di euro per realizzarli, con il risultato che una volta per raggiungere Milano impiegavi un’ora, oggi se ti va bene impieghi un’ora e mezza. Con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista del maggior costo di carburante, usura delle auto, inquinamento ambientale.
Chiari è stata addirittura definita la “città delle quadre e delle rotonde” e questo perché da quando governa la Lega le rotonde non si contano. Realizzate in “pregiato materiale lapideo”, sono costate una barca di soldi.
Ultimamente però si è superata la misura. Si è iniziato a costruire rondò in posti dove nessuno ne avvertiva la necessità. Per esempio ha senso costruire due rotonde in via S.S. Trinità a 50 metri l’una dall’altra? A chi servono? Che ragione c’era di rifare la rotonda di via Pedersoli? Non bastava quella già esistente? Che scopo c’è di fare una rotonda se poi la si deve utilizzare solo a metà, come avviene per quella in via S.Giacomo, dove è stato istituito un incomprensibile senso unico? Perché costruire quattro rotonde (fra i viali Mellini e Teosa) se poi si progetta di creare sulle stesse vie un senso unico?
Domande che difficilmente troveranno una risposta.
Un’altra idea forte del programma amministrativo leghista è la questione sicurezza. Per rendere Chiari una città più sicura sono state istituiti i cosiddetti “Ausiliari della sicurezza” meglio conosciuti come “Ronde padane”, allo scopo di avere un controllo più puntuale del territorio. Ma il problema della sicurezza a Chiari era proprio così grave? E ammesso che ci fosse un problema grave di sicurezza, queste cosiddette ronde sono riuscite a contenerlo? Ci piacerebbe sapere quante sono le persone addette, che compiti svolgono, quante ore stanno sul territorio, che attrezzature utilizzano, quali sono le parti della città controllate, quante segnalazioni hanno effettuato, quanto costano. Personalmente ho avuto modo di vederle in pieno centro a Chiari la domenica mattina, quando cioè è certo che problemi di ordine pubblico non ve ne sono.
mercoledì 4 febbraio 2009
Ex Cinema Teatro Comunale - Nuovo Polo (finto) della Cultura
I principali termini del contratto, pressochè sconosciuti al Consiglio Comunale, erano e sono:
Cessione gratuita ad Eleca, in diritto di superficie per 90 anni, dell'area dell'ex Cinema TeatroComunale ( incautamente e illegittimamente demolito), per realizzarvi un edificio multipiano con 8.000 mq di superficie commerciale privata fuori terra e con quattro piani interrati di parcheggi, di cui tre pubblici ( gestiti per 30 anni dal Concessionario Eleca) e uno con autorimesse private;
realizzazione da parte di Eleca, in cima all'edificio commerciale privato, di una sala cinematografica da 350 - 400 posti (del valore stimato dalla stessa Eleca di 1,3 milioni di Euro) da cedersi al Comune che provvederà a gestirla;
esonero per Eleca dal pagamento degli Oneri di Urbanizzazione, della tassa sulla pubblicità e da tutti i costi relativi alle varie pratiche autorizzative;
concessione ad Eleca, per 30 anni, della gestione di oltre 730 posti auto pubblici a pagamento, parte interrati e parte di superficie ;
versamento da parte del Comune ad Eleca, di un milione di Euro entro un anno dalla sottoscrizione della Convenzione;
valore complessivo dell'investimento ca 15 milioni di Euro.
Ebbene, ad un anno abbondante dalla Convenzione cosa sta succedendo?
- Eleca sta incassando i pedaggi dei parcheggi a pagamento (Ex Consorzio Agrario ed ex Macello) ;
Eleca ha incamerato mezzo milione di Euro dal Comune e ha emesso fattura per i rimanenti 500.000 Euro;
Eleca, alla vigilia di Natale, depositando in Comune il progetto di quanto pattuito, presenta il conto di altri 2,8 milioni di Euro , con riserva di altri possibili oneri ( derivanti a loro dire dalla presenza nel sottosuolo da escavare delle vecchie fondazioni dell' ex Cinema comunale.... e di aree di privati confinanti da espropriare). Prima di partire si creano dunque le premesse e le condizioni per prolungare il periodo di concessione della gestione dei parcheggi dagli attuali 30 anni ( già una enormità ) a 35, 40 anni, chissà fino a quando ( forse per i clarensi è il caso di dire ..." mai più padroni a casa nostra...).
Insomma, un bel disastro, peraltro ampiamente prevedibile, vista la " superficialità" con la qule è stata gestita l'operazione dalla Giunta azzatorta ( per la verità neanche da tutta la Giunta), dall'ufficio di Staff del Sindaco, dal Presidente del Consiglio e dal Dirigente del Settore Territorio.
( Per inciso: il progetto che sta venendo avanti non ha nulla a che vedere con quello che fa bella mostra di sè sul cartellone pubblicitario esposto sul piazzale trasformato per il momento a parcheggio).
Nel frattempo l'Amministrazione Comunale, non contenta di aver già versato il mezzo milione di Euro, nel corso del 2008 ha speso per conto di Eleca le seguenti cifre:
1.200 Euro per la rimozione dell'impianto di illuminazione pubblica nell'area perimetrale dell'ex Cinema Teatro ( ceduta in diritto di superficie gratuito);
1.600 Euro per gli estintori antincendio, segnaletica di emergenza e Materiale di Pronto Soccorso per il parcheggio interrato dell'ex Consorzio Agrario, già in gestione ad Eleca in virtù della Convenzione sottoscritta a dicembre 2007;
ca 60.000 Euro per rimuovere i vecchi tigli a corona dell'area dell'ex Cinema Teatro e per il loro trapianto, mal riuscito, nel Parco delle Rogge in via delle Battaglie;
1.200 Euro ( impegnati al 31 dicembre 2008, forse i più incredibili) per " provvedere ad effetture delle prestazioni straordinarie di pulizia della pavimentazione del parcheggio interrato di proprietà comunale sito in Piazza del Granaio - ex Consorzio, al fine di effettuare la consegna della struttura in perfetto ordine e decoro al gestore autorizzato" Ma evidentemente qualcuno si è dimenticato che l'art 14 della Convenzione dice che il "Concessionario dovrà eseguire a sua cura e spese tutte le opre di manutenzione ordinaria e straordinaria dei parcheggi interrati in gestione..al fine di mantenerne nel tempo la relativa funzionalità, caratteristiche di qualità, efficienza e valore economico"
A questo punto crediamo che si possa convenire che il titolo dato a queste note ( Dal Danno alla Beffa), purtroppo sia decisamente appropriato e corrispondente alla reltà dei fatti e degli atti.
martedì 3 febbraio 2009
Dalla Polite alla Rotondite acuta ... transitando per i "Falli imperiali"
Non si tratta di un itinerario archeologico né di un contributo per un seminario medico-scientifico, ma solo della diagnosi di un’epidemia localizzata, esplosa da quando il colorito di molti individui di una comunità dell’ovest bresciano ha iniziato a virare in direzione di un verde dalle tonalità padane. I primi segnali di questa epidemia coincidono con la comparsa di visioni oniriche dal contenuto megalomane che in breve, come spiegheremo, somatizzano e si trasformano in bubboni purulenti. Nel linguaggio specialistico queste allucinazioni vengono definite Poli e, moltiplicandosi a dismisura, sviluppano una patologia chiamata Polite, i cui effetti non sarebbero rilevanti se la stessa Polite venisse bloccata per tempo. Il decorso della malattia invece procede attraverso una tappa intermedia caratterizzata dal trasferimento dell’eccitazione cerebrale in una diversa sede fisica, più precisamente nella zona pelvica, dove si manifesta in forme passeggere di priapismo (volgarmente definito “celodurismo”). Nell’auspicio di stabilizzare tale fenomeno, benedetto, la popolazione ha provveduto a celebrarlo con rappresentazioni itifalliche. Queste sono visibili nelle loro immagini più significative lungo la strada che porta alla stazione ferroviaria (appunto la via dei “Falli imperiali”), ma abbondano anche altrove, in dimensioni più modeste, seminate ad ogni angolo e travestite da insidiosissime colonnette scanalate di granito, dal disegno vagamente littorio. Nonostante questi rituali la Polite avanza e tradisce le aspettative. Il vigore robusto, ma effimero, precipita. L’organo si affloscia e purtroppo subisce una triste fase di corruzione, i tessuti interni si decompongono in una materia repellente, che ben presto riaffiora a livello cutaneo assumendo l’aspetto di tumefazioni tondeggianti. Ecco i bubboni! A questo punto la Polite conclude il suo ciclo e ripercorre il tragitto in senso inverso, cioè ritorna in ambiente encefalico, trascinando tuttavia ben impressa con sé l’impronta circolare dei bubboni e dando inizio, per un processo di metamorfosi, alla Rotondite che si annuncia come un’ossessione per la figura sferica. Le persone iniziano a “circolare”, nel senso etimologico del verbo, e nei casi più gravi passano allo stadio di Rotondite acuta, allorché diventano sempre più verdi e girano vorticosamente su se stesse come i monaci dervisci, raggiungendo l’estasi che porta alla contemplazione di un luogo mitico chiamato “Padania”. Non essendoci più rimedio a questo disturbo cronico, gli illuminati reggenti della comunità - anche loro in buona parte contagiati - hanno pensato ad una terapia palliativa: adeguare il territorio alla patologia. Ancora una volta sono intervenuti sulla rete stradale per trasformare ogni incrocio in una bellissima rotonda. Così tutti gli abitanti (anche quelli non affetti dal morbo, che forse sono ancora la maggioranza) viaggiano attraverso un labirinto di ghirigori, dentro uno slalom che triplica le distanze, sbattono contro le famose colonnette e si procurano uno stordimento tale da far dimenticare non solo la propria destinazione, ma anche le somme pazzesche spese in questi progetti.
lunedì 2 febbraio 2009
Rotonde a Chiari. Siamo ormai al delirio
A quanto mi si dice, ne verrà costruita un’altra cinquanta metri più avanti. Grande!
E visto che ci siamo, c’è ancora qualcuno che sa dirmi per quale motivo è stato creato un senso unico in via S.Giacomo? Perché mai in via Pedersoli è stata fatta una rotonda dove già ne esisteva un’altra? E perché si pensa di creare un senso unico sui viali Mellini-Bonatelli-Cadeo-Teosa dove esistono ben quattro rotonde? E che dire del lago che si crea quando piove giusto all’inizio di quel capolavoro di mega rotonda realizzata in fondo a viale Mellini?
Che il progetto di realizzare 25 rotonde fosse assurdo era chiaro a tutti. Non solo perché quando ci sono troppe rotatorie poste a breve distanza l’una dall’altra il traffico diventa caotico, non solo perché la loro costruzione in “pregiato materiale lapideo” drena un sacco di risorse dal Bilancio Comunale, ma anche perché a breve saranno necessari costosi lavori di manutenzione, sia per drizzare quelle stupende colonnette in stile “cimiterial chic” continuamente messe giù da automobilisti distratti, sia per riparare buche e avvallamenti, già evidenti ad appena un anno dalla loro realizzazione.
Le uniche cose realizzate da questa Amministrazione alla fine si stanno rivelando un disastro.