La Lega si sa è un partito che persegue in modo costante, direi quasi maniacale, alcune precise idee programmatiche.
Una di queste idee è la realizzazione di rotonde. Da quando questo partito ha incominciato a governare le amministrazioni locali, la Lombardia è stata disseminata di rondò. Ce ne sono a migliaia, a tutti gli incroci, attraversamenti, crocicchi. Sono stati spesi miliardi di euro per realizzarli, con il risultato che una volta per raggiungere Milano impiegavi un’ora, oggi se ti va bene impieghi un’ora e mezza. Con tutto ciò che questo comporta dal punto di vista del maggior costo di carburante, usura delle auto, inquinamento ambientale.
Chiari è stata addirittura definita la “città delle quadre e delle rotonde” e questo perché da quando governa la Lega le rotonde non si contano. Realizzate in “pregiato materiale lapideo”, sono costate una barca di soldi.
Ultimamente però si è superata la misura. Si è iniziato a costruire rondò in posti dove nessuno ne avvertiva la necessità. Per esempio ha senso costruire due rotonde in via S.S. Trinità a 50 metri l’una dall’altra? A chi servono? Che ragione c’era di rifare la rotonda di via Pedersoli? Non bastava quella già esistente? Che scopo c’è di fare una rotonda se poi la si deve utilizzare solo a metà, come avviene per quella in via S.Giacomo, dove è stato istituito un incomprensibile senso unico? Perché costruire quattro rotonde (fra i viali Mellini e Teosa) se poi si progetta di creare sulle stesse vie un senso unico?
Domande che difficilmente troveranno una risposta.
Un’altra idea forte del programma amministrativo leghista è la questione sicurezza. Per rendere Chiari una città più sicura sono state istituiti i cosiddetti “Ausiliari della sicurezza” meglio conosciuti come “Ronde padane”, allo scopo di avere un controllo più puntuale del territorio. Ma il problema della sicurezza a Chiari era proprio così grave? E ammesso che ci fosse un problema grave di sicurezza, queste cosiddette ronde sono riuscite a contenerlo? Ci piacerebbe sapere quante sono le persone addette, che compiti svolgono, quante ore stanno sul territorio, che attrezzature utilizzano, quali sono le parti della città controllate, quante segnalazioni hanno effettuato, quanto costano. Personalmente ho avuto modo di vederle in pieno centro a Chiari la domenica mattina, quando cioè è certo che problemi di ordine pubblico non ve ne sono.
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