martedì 22 dicembre 2009
lunedì 14 dicembre 2009
Ferma condanna senza se e senza ma
“Un gesto inqualificabile che va fermamente condannato”.Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha commentato l’episodio di violenza di cui è stato vittima il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ad opera di Massimo Tartaglia, 42 anni, finora sconosciuto alla Digos, ma noto da anni al reparto psichiatrico del Policlinico.
Il segretario del Pd sì è poi recato in visita del premier all'ospedale San Raffaele dove ha ribadito che "va condannato senza se e senza ma ogni gesto di violenza". "L'ho trovato bene - ha detto Bersani, parlando di Berlusconi - è di buon umore. E' importante ristabilire la civiltà politica della buona educazione
“Al Presidente Berlusconi la mia personale solidarietà e quella del Pd per l'aggressione subita questa sera al termine del suo discorso a Milano. Il Pd rifiuta e condanna ogni forma di violenza, anche politica, e resta fermamente ancorato ai valori delle libertà costituzionali” ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi.
Tutti i principali rappresentanti del Pd hanno espresso la loro personale condanna del folle gesto e la piena solidarietà al premier per l’aggressione subita.
Anche la sezione di Chiari del Pd si unisce nella ferma condanna di ogni forma di violenza che niente ha a che vedere con la politica, auspicando altresì il ristabilimento di una sana dialettica basata sul chiaro confronto delle idee e delle proposte.
Il segretario del Pd sì è poi recato in visita del premier all'ospedale San Raffaele dove ha ribadito che "va condannato senza se e senza ma ogni gesto di violenza". "L'ho trovato bene - ha detto Bersani, parlando di Berlusconi - è di buon umore. E' importante ristabilire la civiltà politica della buona educazione
“Al Presidente Berlusconi la mia personale solidarietà e quella del Pd per l'aggressione subita questa sera al termine del suo discorso a Milano. Il Pd rifiuta e condanna ogni forma di violenza, anche politica, e resta fermamente ancorato ai valori delle libertà costituzionali” ha dichiarato la presidente dell’Assemblea nazionale del Pd, Rosy Bindi.
Tutti i principali rappresentanti del Pd hanno espresso la loro personale condanna del folle gesto e la piena solidarietà al premier per l’aggressione subita.
Anche la sezione di Chiari del Pd si unisce nella ferma condanna di ogni forma di violenza che niente ha a che vedere con la politica, auspicando altresì il ristabilimento di una sana dialettica basata sul chiaro confronto delle idee e delle proposte.
domenica 13 dicembre 2009
Mercanti di paura
Quanti immigrati irregolari avete trovato durante i controlli casa per casa? "Nessuno", risponde Donato Nardelli, comandante dei vigili di Coccaglio. Nessuno? "L'ultimo clandestino l'abbiamo fermato e accompagnato in questura a inizio aprile. Aveva fatto un incidente stradale ed era senza permesso di soggiorno". Tanto rumore per nulla. L'operazione White Christmas e nessun clandestino? "Cosi'", risponde il comandante.
“Così”. Cioè hanno fatto tutto questo bailamme per niente? Si è scritto, discusso, commentato, organizzato sit-in, tavole rotonde, manifestazioni, dirette televisive per niente? Non è che ne siano stati trovati, che so, 100, 50, 10 clandestini. No, ne sono stati trovati “zero”.
Capite bene che in tutta questa faccenda i numeri contano poco, anzi niente. Almeno per i signori della Lega. Uno, nessuno o centomila fa la stessa cosa. L’importante è fare “caciara”. Gridare che il nemico è già dentro le mura, che abita in mezzo a noi, nelle nostre case, nei nostri condomini, che trama per distruggere la nostra civiltà, per attentare ai nostri principi, alle nostre tradizioni, alla nostra religione. Perchè se no chiamare quest’operazione “White Christmas”? E’ un richiamo forte alla nostra tradizione religiosa che deve essere contrapposta a tutto ciò che sa di diverso da noi. Un diverso modo di vivere, di vestirsi, di mangiare, di pregare. E a chi parla di carità e accoglienza, come il cardinale Tettamanzi, si domanda senza arrossire “ma lei è un vescovo o un imam?” Ossia “lei è un cristiano o un islamico?”
A lasciar fare a quelli della Lega in Italia ci sarebbe già l’apartheid e tutti i “giargianesi” sarebbero buttati fuori dal paese a pedate nel sedere, come usano spesso dire i vari Borghezio, Calderoli e compagnia cantante. Ma siccome siamo in Italia e, quel che più conta, l’Italia è in Europa, certe cose non si possono fare. Allora si declamano, si enfatizzano, si gridano. Così, tanto per fare un po’ di fumo, per parlare alla “pancia” del paese, per solleticarne i bassi istinti, per alimentare odio e paure. Cose che poi te le trovi con gli interessi nell’urna elettorale, anche se hai governato e amministrato da schifo.
venerdì 11 dicembre 2009
giovedì 10 dicembre 2009
Chiari non è Verbania. Purtroppo
(da Repubblica di oggi) C'è una città italiana in cui gli autobus sono gratis, gli studenti di prima media ricevono un computer in regalo e gli immigrati vengono trattati in modo civile pur essendo a Nord. Una città dove la raccolta differenziata sfiora il 75 per cento e chi getta l'immondizia nel sacco sbagliato viene multato (ma non succede quasi mai).No, purtroppo non è Chiari. Anche se con Chiari ha qualcosa che la lega. Si tratta di Verbania, la bella cittadina del lago Maggiore che ha dato i natali al nostro Senatore Sindaco.
Sindaco di questa città sino a giugno scorso è stato Claudio Zanotti. Zanotti, a capo di una coalizione di centro sinistra ha fatto la fine di Churchill, che vinse la guerra e perse le elezioni. Misteri della politica. "In realtà - spiega Zanotti - l'impegno ambientale era una delle priorità della nostra giunta. Abbiamo ereditato una situazione già buona perché la raccolta differenziata era già superiore al 50%. Noi l'abbiamo portata al 73%". "Una soglia del genere - ammette Marco Zacchera il nuovo Sindaco - è difficilmente migliorabile, anche se ci proveremo. Devo riconoscere che chi è venuto prima di noi ha fatto un ottimo lavoro". Il sistema di raccolta differenziata non è molto diverso da quello di molte città italiane: una serie di sacchetti colorati per i diversi tipi di rifiuto e un calendario settimanale di ritiro. Quel che cambia è il sistema di penalità: chi espone il sacchetto dei rifiuti fuori dalla porta nel giorno sbagliato paga una multa di 50 euro. Chi invece getta l'immondizia nel sacchetto sbagliato, paga 150 di sanzione.Verbania è stata governata per ben 64 anni da coalizioni di sinistra e di centro sinistra. Il giugno scorso la carica di sindaco è stata assunta da Marco Zacchera che guida una coalizione di centro destra. Rovistando nel suo sito si nota quanto segue: “al Sindaco, in quanto parlamentare, non viene corrisposta alcuna indennità di carica”. Ma pensa! E io che credevo che “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità” e che non si potesse rinunciare a “un compenso che spetta per legge”.
Mah, forse a Verbania vige un altro sistema!
Sindaco di questa città sino a giugno scorso è stato Claudio Zanotti. Zanotti, a capo di una coalizione di centro sinistra ha fatto la fine di Churchill, che vinse la guerra e perse le elezioni. Misteri della politica. "In realtà - spiega Zanotti - l'impegno ambientale era una delle priorità della nostra giunta. Abbiamo ereditato una situazione già buona perché la raccolta differenziata era già superiore al 50%. Noi l'abbiamo portata al 73%". "Una soglia del genere - ammette Marco Zacchera il nuovo Sindaco - è difficilmente migliorabile, anche se ci proveremo. Devo riconoscere che chi è venuto prima di noi ha fatto un ottimo lavoro". Il sistema di raccolta differenziata non è molto diverso da quello di molte città italiane: una serie di sacchetti colorati per i diversi tipi di rifiuto e un calendario settimanale di ritiro. Quel che cambia è il sistema di penalità: chi espone il sacchetto dei rifiuti fuori dalla porta nel giorno sbagliato paga una multa di 50 euro. Chi invece getta l'immondizia nel sacchetto sbagliato, paga 150 di sanzione.Verbania è stata governata per ben 64 anni da coalizioni di sinistra e di centro sinistra. Il giugno scorso la carica di sindaco è stata assunta da Marco Zacchera che guida una coalizione di centro destra. Rovistando nel suo sito si nota quanto segue: “al Sindaco, in quanto parlamentare, non viene corrisposta alcuna indennità di carica”. Ma pensa! E io che credevo che “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità” e che non si potesse rinunciare a “un compenso che spetta per legge”.
Mah, forse a Verbania vige un altro sistema!
martedì 8 dicembre 2009
Regalo di Natale
"Le casse comunali sono vuote"
Così titolava l’altro giorno un giornale locale.
Titolo forse enfatico, ma che spiega al meglio
Titolo forse enfatico, ma che spiega al meglio
la situazione finanziaria del Comune di Chiari.
Vi ricordate cosa scrivemmo in campagna elettorale quando si pensò di spendere i soldi dei contribuenti per organizzare feste elettorali con la scusa del centenario futurista? Scrivemmo:
“Cittadini, questi ci stanno facendo la festa”
intendendo dire che i nostri amministratori stavano
Vi ricordate cosa scrivemmo in campagna elettorale quando si pensò di spendere i soldi dei contribuenti per organizzare feste elettorali con la scusa del centenario futurista? Scrivemmo:
“Cittadini, questi ci stanno facendo la festa”
intendendo dire che i nostri amministratori stavano
sperperando i soldi del Bilancio comunale.
Perchè non si trattava solo di feste!
I soldi pubblici in questi anni sono stati allegramente dilapidati.
Secondo i nostri calcoli, nei primi quattro anni di Amministrazione Mazzatorta si sono spesi
Perchè non si trattava solo di feste!
I soldi pubblici in questi anni sono stati allegramente dilapidati.
Secondo i nostri calcoli, nei primi quattro anni di Amministrazione Mazzatorta si sono spesi
oltre 3milioni e 500mila euro
per consulenze e progetti che non hanno prodotto alcunchè.
Il debito del Comune arriverà a fine anno a
19 milioni di euro
malgrado si sia venduto buona parte del patrimonio comunale.
E’ a rischio il Patto di Stabilità imposto dal Governo. Se non si è in regola con i conti non si possono assumere mutui per nuove opere pubbliche, le spese correnti devono scendere sotto il minimo registrato nell'ultimo triennio, si subisce un taglio dei trasferimenti erariali pari a 1milione e 500mila euro. Il che significa meno soldi per i servizi da dare ai cittadini.
Il debito del Comune arriverà a fine anno a
19 milioni di euro
malgrado si sia venduto buona parte del patrimonio comunale.
E’ a rischio il Patto di Stabilità imposto dal Governo. Se non si è in regola con i conti non si possono assumere mutui per nuove opere pubbliche, le spese correnti devono scendere sotto il minimo registrato nell'ultimo triennio, si subisce un taglio dei trasferimenti erariali pari a 1milione e 500mila euro. Il che significa meno soldi per i servizi da dare ai cittadini.
Un vero disastro.
All’appello mancano 3 milioni e 300mila euro che si devono trovare entro fine anno. In Comune contano di portare a casa questa somma con gli oneri urbanistici del Polo Logistico Logimea che sorgerà a sud di Chiari.
Un progetto che devasterà ancora di più la nostra campagna con scarsi benefici dal punto di vista occupazionale. Insomma un bel regalo
il regalo di Natale della
Giunta Mazzatorta.
All’appello mancano 3 milioni e 300mila euro che si devono trovare entro fine anno. In Comune contano di portare a casa questa somma con gli oneri urbanistici del Polo Logistico Logimea che sorgerà a sud di Chiari.
Un progetto che devasterà ancora di più la nostra campagna con scarsi benefici dal punto di vista occupazionale. Insomma un bel regalo
il regalo di Natale della
Giunta Mazzatorta.
lunedì 7 dicembre 2009
Come ti finanzio la ronda
Nonostante la destra abbia spregiudicatamente brandito l’arma della sicurezza per cavarne un beneficio politico, oggi si trova intrappolata nella sua stessa rete. Dopo aver gridato per mesi e mesi “al lupo al lupo”, si accorge suo malgrado che la gente continua a credere che il “lupo” esista davvero e ne ha paura.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
venerdì 4 dicembre 2009
Una bella serata!
Rinunciare a vedere “Lebanon”, Leone d’oro a Venezia (al cineforum del Gemini), per una riunione di partito mi aveva messo un po’ di malumore, ma ora sono arcicontenta della mia scelta.
A Castelcovati, nella sala civica gremita (invidia di clarense: noi dobbiamo sempre pagare per avere una sala decente!) c’erano per la prima volta insieme i tre candidati alla provincia: Pietro Bisinella, Gianbattista Ferrari e Riccardo Frati.
Abbiamo veramente ritrovato il piacere di ragionare e confrontarci insieme e mi spiace veramente che fossimo solo in quattro del nostro circolo a godere di questo scambio di idee e di questo nuovo clima. Consolante il fatto che ci fossero molti giovani e molte donne.
I tre relatori hanno raccontato la loro storia e hanno risposto alle domande dei presenti sulle principali questioni oggi sul tappeto: sicurezza, immigrazione, crisi, identità… Hanno dato veramente l’impressione di aver superato le vecchie logiche di partito, di aver l’intenzione di rinnovare, di svecchiare i metodi di lavoro, di superare le correnti, le mozioni, etc…etc… per lavorare davvero insieme per la costruzione di questo nostro partito, che, come è stato sottolineato, è stato fondato, ma non ancora costruito. Un partito che, come ha detto Ferrari, deve avere alla base l’idea di servizio e non di potere.
C’è stato posto persino per la poesia, quando Frati ha citato dei versi di Ivano Fossati, che io considero un poeta e non solo un cantautore: “C’è stato un tempo sognato che bisognava sognare”
Ora che il sogno di un nuovo partito è….quasi realtà, Bisinella ha affermato che dobbiamo realizzare la “discontinuità emotiva” rispetto al clima che si era creato tra i sostenitori delle diverse mozioni e passare alla formulazione di nuove idee e alla loro concreta attuazione sul territorio.
Un po’ di coraggio, un po’ di entusiasmo e qualche serata come questa e…ce la faremo!
A Castelcovati, nella sala civica gremita (invidia di clarense: noi dobbiamo sempre pagare per avere una sala decente!) c’erano per la prima volta insieme i tre candidati alla provincia: Pietro Bisinella, Gianbattista Ferrari e Riccardo Frati.
Abbiamo veramente ritrovato il piacere di ragionare e confrontarci insieme e mi spiace veramente che fossimo solo in quattro del nostro circolo a godere di questo scambio di idee e di questo nuovo clima. Consolante il fatto che ci fossero molti giovani e molte donne.
I tre relatori hanno raccontato la loro storia e hanno risposto alle domande dei presenti sulle principali questioni oggi sul tappeto: sicurezza, immigrazione, crisi, identità… Hanno dato veramente l’impressione di aver superato le vecchie logiche di partito, di aver l’intenzione di rinnovare, di svecchiare i metodi di lavoro, di superare le correnti, le mozioni, etc…etc… per lavorare davvero insieme per la costruzione di questo nostro partito, che, come è stato sottolineato, è stato fondato, ma non ancora costruito. Un partito che, come ha detto Ferrari, deve avere alla base l’idea di servizio e non di potere.
C’è stato posto persino per la poesia, quando Frati ha citato dei versi di Ivano Fossati, che io considero un poeta e non solo un cantautore: “C’è stato un tempo sognato che bisognava sognare”
Ora che il sogno di un nuovo partito è….quasi realtà, Bisinella ha affermato che dobbiamo realizzare la “discontinuità emotiva” rispetto al clima che si era creato tra i sostenitori delle diverse mozioni e passare alla formulazione di nuove idee e alla loro concreta attuazione sul territorio.
Un po’ di coraggio, un po’ di entusiasmo e qualche serata come questa e…ce la faremo!
Vilma
giovedì 3 dicembre 2009
Chiari ai primi posti per qualità della vita
In una speciale classifica stilata dal Centro Studi Sintesi di Venezia per conto di Panorama e che misura la qualità della vita nelle realtà locali a partire da 10 mila abitanti, Chiari risulta al 9° posto.
Questo risultato non può che fare piacere a ogni clarense. Significa che a Chiari la qualità della vita è buona, che nella nostra città tutto sommato si vive bene.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
Alla qualità della vita concorrono numerosi fattori che si creano nel tempo.
Occorre innanzitutto dire grazie a tutti i cittadini che con la loro laboriosità, il loro senso civico e la loro moderazione hanno permesso di raggiungere questi risultati. La vera ricchezza di una nazione, di una città, di un paese è rappresentata dall’operosità dei propri cittadini.
Chiari, come abbiamo avuto modo di considerare nel nostro recente incontro su “Riflessi della crisi economica a Chiari” ha un’economia diversificata, con aziende grandi, medie e piccole che operano nel campo dei servizi, dell’industria e dell’agricoltura in modo efficace, creando ricchezza, occupazione e benessere.
Ma il benessere da solo non basta. Occorre senso civico, partecipazione, solidarietà. Occorre quel tessuto sociale fatto di associazioni operanti nel settore del volontariato, del tempo libero, dell’arte, della musica, dello sport. Occorre cioè sentirsi parte di un tutto, di una collettività operosa, di una comunità. Chiari, anche grazie alla sua particolare conformazione di città raccolta attorno al suo centro storico, è stata sempre una comunità omogenea, in cui nessuno si è mai sentito estraneo. Solo questo ha permesso ai numerosi immigrati presenti sul nostro territorio di integrarsi nella nostra comunità senza grandi problemi.
In secondo luogo bisogna ringraziare tutti quegli amministratori pubblici che a partire dal Comune e poi a scendere in tutti i vari enti, fondazioni e istituzioni varie, hanno sempre amministrato con saggezza nell’interesse comune. Partendo anche da posizioni lontane, tutti i partiti e gli esponenti politici che hanno operato in politica, lo hanno fatto nell’interesse di tutti, permettendo alla nostra cittadina di essere amministrata con buonsenso ed equilibrio.
Non bisogna disperdere questo patrimonio acquisito nel tempo. Non bisogna, nella smania di inseguire un dinamismo ottuso e interessi economici ben precisi, disperdere questa attitudine alla buona amministrazione che ha sempre caratterizzato la nostra città. Quello che abbiamo visto negli ultimi tempi non può indurci ai migliori auspici. Territorio devastato da un eccesso di costruzioni utili solo alla speculazione edilizia, terra sottratta all’agricoltura, grandi opere dalla dubbia utilità che dovrebbero cambiare radicalmente il nostro territorio ma che grazie alla crisi sono rimaste al palo, un PGT sovra dimensionato che dovrebbe portare la nostra cittadina nello spazio di un decennio a 25mila abitanti, con tutti i problemi connessi, debito pubblico sempre più alto. Non sono queste le strade per migliorare la nostra qualità di vita.
Chiari è al 9° posto. Vorremmo che fra 10 anni fosse ancora lì o ancora più su.
mercoledì 2 dicembre 2009
Incontro pubblico in vista del Congresso
In vista del
Congresso del Circolo di Chiari
segnaliamo che
Venerdì 4 dicembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
Congresso del Circolo di Chiari
segnaliamo che
Venerdì 4 dicembre alle ore 20.45
presso la Fondazione Morcelli Repossi
si terrà un
incontro precongressuale pubblico
incontro precongressuale pubblico
L'incontro
è un momento di dibattito aperto a tutti i contributi
in vista del rinnovo
degli organismi dirigenti del Circolo.
in vista del rinnovo
degli organismi dirigenti del Circolo.
Il Coordinamento verrà eletto il 17 gennaio
mediante elezioni primarie dei soli iscritti
mediante elezioni primarie dei soli iscritti
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