Nonostante la destra abbia spregiudicatamente brandito l’arma della sicurezza per cavarne un beneficio politico, oggi si trova intrappolata nella sua stessa rete. Dopo aver gridato per mesi e mesi “al lupo al lupo”, si accorge suo malgrado che la gente continua a credere che il “lupo” esista davvero e ne ha paura.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
Avvertendo allora che il grado di insicurezza percepita, nostante la sapiente modulazione delle campagne giornalistiche e televisive, non tende a diminuire, i nostri governanti hanno deciso di giocare l’ultima e più spregiudicata carta. Affermare cioè che le forze dell’ordine sono del tutto inadeguate a risolvere il problema e che pertanto occorre un controllo più capillare del territorio. E questo controllo lo possono effettuare solo le ronde di cittadini, che volontariamente e per puro spirito civico svolgono un lavoro di sorveglianza.
Seguendo questo assunto l’8 agosto di quest’anno è stato votato il cosiddetto decreto Maroni che istituisce le squadre dei cosiddetti “osservatori volontari”, meglio conosciuti come “ronde”.
La Lega in particolare si aspettava un proliferare di queste ronde, in particolare quelle etichettate come “ronde padane”.
Invece non è avvenuto niente di tutto questo. Il motivo? Un codicillo contenuto nella Legge n.94 del 15/7/2009. Il codicillo è questo: “ ...i sindaci si avvalgono, in via prioritaria delle associazioni costituite tra gli appartenenti, in congedo, alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate e agli altri Corpi dello Stato. Le associazioni diverse da queste ultime sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica.”
Risultato? Un flop totale. Le schiere cittadini che per puro senso civico aspettavano di far parte di quest’esercito di volontari pronti a sorvegliare le nostre insicure contrade e farci dormire sonni tranquilli si sono arrese di fronte a questo codicillo. Certo civismo sì, ma se bisogna cavar di tasca anche dei soldi è tutt’altra cosa.
Cosa fare allora? Arrendersi significava certificare un fallimento politico completo.
Allora ecco la Finanziaria che come un toccasana guarisce tutti i mali. Un comma del relatore alla Finanziaria Massimo Corsaro prevede che i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”, sempre però nel rispetto del Patto di Stabilità. Quello che non si è riusciti a far entrare dalla porta lo si fa entrare dalla finestra.
Ora il Comune di Chiari, a furia di festini e spese dissennate in consulenze e progetti bislacchi, sembra non rispettare il patto di stabilità. Questo non solo vuol dire soldi in meno per servizi da rendere ai cittadini, ma anche niente soldi per le sospirate “ronde padane”.
Faccio una scommessa. Vedrete che di riffa o di raffa il patto di stabilità riusciremo in qualche modo a rispettarlo, magari il 29 dicembre, e così le “ronde padane” le potremo finanziare senza problemi.
I pezzi di cartone che proditoriamente sostano sulle panchine attentando alla nostra sicurezza sono avvisati. Questa volta niente sconti.
7 commenti:
perchè, anzichè parlare a vanvera, non vi iscrivete anche voi nel gruppo degli assistenti civici?
purtroppo un controllo capillare non lo possono fare solo i vigili, uno ogni mille abitanti, mentre le altre forze dell' ordine devono controllare un ben più ampio raggio.
Non riesco a capire cosa ci sia di così scandaloso in un po' di collaborazione civica, visto che è molto carente l' educazione civica, a partire dai clarensi per arrivare ai pezzi di cartone
...i Comuni possano finanziare le ronde. Vuol dire che i sindaci avranno la possibilità di rimborsare le spese sostenute da queste associazioni di “osservatori volontari”...
altro problema inesistente, ci sarebbe da stupirsi del contrario, il comune rimborsa anche gli interventi prestati dalle altre associazioni
Credo che ormai sia inutile continuare a rispondere, volete solo e solo vedere il male in qualsiasi azione posta in essere dall'amministrazione. Continuate pure, solo mi chiedo, quando arriverà da parte di questo blog, o del partito che sta dietro, una proposta costruttiva???
Un felice sostenitore dell'Amministrazione
Lei forse non ha capito dove sta il problema. In base alla normativa vigente (Legge n.94 2009), scritta da quei soloni della Lega, forse il suo partito, le associazioni che prendono soldi dalla Finanza Pubblica, indipendentemente se siano finanziamenti o rimborsi spese, non possono essere iscritti nei registri delle Associazioni di "Osservatori Volontari" tenuti presso la Prefettura. Risulta del tutto evidente che questo comma ha ucciso le ronde nella culla, facendo sorgere non pochi dubbi sul senso civico che animerebbe questi volontari.
Visto il totale fallimento della proposta, si cerca di ricorrere ai ripari con un comma inserito in Finanziaria, comma che evidentemente deve apportare un cambiamento alla legge votata a luglio.
Spero che lei si renda conto del pericolo insito nella proposta. Da una parte si spendono montagne di soldi pubblici per organizzazioni il più delle volte politicizzate, dall’altra si riducono gli stanziamenti per le Forze dell’Ordine (si parla di 1miliardo di euro in 3 anni).
Forse questa contraddizione e la protesta di qualche giorno fa di migliaia di poliziotti, hanno determinato la ribellione del Ministro dell’Interno Roberto Maroni che lamentava vincoli troppo stretti fissati dal governo. Forse si ricorderà di queste parole ”se ci sarà una proposta di dare più soldi alla polizia da parte dell'opposizione noi la sosterremo. E se da ambienti governativi arriva una richiesta di tagli noi voteremo contro”. Parole in libertà, subito rientrate dopo il buffetto di Bossi “Maroni l’ho allevato io e farà ciò che dice la Lega”. Caspita, credevo che un ministro giurasse di “essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le sue funzioni nell'interesse esclusivo della nazione"! Forse Bossi già crede di governare la Padania. Per favore, qualcuno glielo dica che è un ministro “di non so che cosa” della Repubblica Italiana, dove i ministri sono fedeli alla Costituzione e alle leggi e non alla Lega.
i soloni della Lega, la legge l' avevano scritta giusta, sono gli altri geni politici, opposizione compresa, che l' hanno massacrata rendendola praticamente vana, cosi' come a suo tempo la Bossi-Fini.
ho rivisto una vecchia intervista fatta a Bossi 20/25 anni fà, guardacaso quello che Bossi diceva allora è ancora attualissimo ed ora si fanno tutti la bocca grande con le stesse teorie.
Si ma il punto è la vostra incoerenza, prima criticate le ronde, arrivando a presentare esposti al prefetto...adesso criticate la norma che le istituisce, perchè ha "UCCISO LE RONDE NELLA CULLA" ...non lo so ...sapete mi sembrate come gli ignavi descritti dal Sommo Poeta..corrono dietro ad una bandierina...(Canto III Inferno)
Di quale incoerenza parla. Noi siamo stati sempre contrari alle ronde e continuiamo ancora ad esserlo, perchè crediamo che le questioni della sicurezza e dell’ordine pubblico siano troppo serie per metterle in mano a degli sprovveduti che si fanno le comparsate la domenica mattina in piazza e poi redigono verbali come quelli messi in evidenza da questo blog. Non sarà certo con questi mezzucci che risolveremo il problema della sicurezza delle nostre città. Siamo seri.
Altra cosa sono le leggi contradditorie che votate in parlamento, il più delle volte con voto di fiducia e senza possibilità di discussione. Sono leggi scritte con i piedi, tant’è vero che siete costretti a cambiarle entro pochi mesi dalla loro pubblicazione. Mettere in evidenza la loro inefficacia non significa essere d’accordo.
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