giovedì 23 giugno 2011

Gli "indignados"

Il segno distintivo che caratterizza molti dei rappresentanti del Governo è quello dell’indignazione. Insomma stanno incollati alle poltrone con l’attak, ma si comportano come se fossero all’opposizione.
Guardate la Lega. Ha condiviso con Berlusconi questa lunga stagione politica partita nel 1994 e di fronte a un Paese alla deriva, si indigna, presentando la lista della cose da fare in tempi certi.
Ma dico, dove eravate in tutti questi anni?  Avete goduto di una maggioranza che nessun governo dal 1946 in poi ha mai avuto e oggi ci venite a dire che bisogna fare rapidamente questo e quest’altro?  Bene, fatelo e alla svelta anche.

Lega - raduno di Pontida
Peccato però che sulla riforma fiscale vi hanno già risposto che soldi da spendere non ce sono e sulle missioni militari non si può prescindere dagli impegni assunti dal nostro Paese e che sull’immigrazione non è pensabile un blocco navale da parte della Nato e sui ministeri al nord non c’è trippa per gatti. Quattro secchi no su quattro punti fondamentali della vostra lista. Se le parole avessero un senso e non fossero solo propaganda già avreste dovuto dare il benservito al Berlusca. Invece continuate a fare melina, pensando che i cittadini, di fronte ai problemi che devono affrontare tutti i santi giorni, si possano fare impressionare dai folkroristici “raduni sul sacro suolo di Pontida”, dal  cerchio magico di Bossi”, da “l’ampolla delle acque del Po” e da tutte le fantasticherie pseudo celtiche o longobarde rifilateci in questi anni dal partito padano. 
Purtroppo, mentre l’Italia soffriva gli effetti di una gravissima crisi (che il vostro alleato ha sempre esorcizzato o addirittura negato), voi vi siete baloccati dietro un federalismo  i cui effetti, se ci saranno, si vedranno fra molti anni, perdendo di vista la realtà del Paese che richiedeva interventi urgenti per lo sviluppo e il risanamento dei conti.
Bossi a Chiari
Oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine e voi, pur di non prendere atto della realtà che richiede interventi “lacrime e sangue”, parlate di improbabili riduzioni di tasse e di spostamenti di ministeri al nord.


Silvio Berlusconi
 C’è qualcuno, come il nostro Senatore Mazzatorta, che pensa che sia tutto un problema comunicativo. Cioè che basti impostare una bella campagna mediatica per convincere gli italiani riottosi dei risultati prodigiosi conseguiti dal Governo. Anzi, in un momento di esaltazione verbale ha preteso di rimbrottare Berlusconi dicendogli che   “serve un comandante di vascello che sappia tracciare la rotta e non navigare a vista, non limitarsi al piccolo cabotaggio. - Riprenda il timone della nave, abbandoni il ponte di comando e torni in sala macchine a sporcarsi le mani nella morchia dei motori -”.  Solo così “saremo al suo fianco sino in fondo”.  Errore imperdonabile! Dire a un capitano di vascello “saremo al suo fianco sino in fondo” è come evocare un’imminente sciagura, un naufragio inevitabile.  Siamo certi che ascoltando queste inopportune parole il nostro premier si sarà toccato in segno di scaramanzia, le sue preziose e allenate parti intime.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ve lo immaginate Berlusconi con le mani sporche della "morchia" dei motori? Lui che accusa gli avversari di puzzare e di non lavarsi?

Anonimo ha detto...

Questi due di morchia non ha mai visto nemmeno quella della pipa, ma probabilmente ... le mani sporche ...

Anonimo ha detto...

"Riprenda il timone della nave, abbandoni il ponte di comando" Un ossimoro evidente. O l'uno o l'altro. Si decida Senatore!