venerdì 17 giugno 2011

Il mercato in centro

Al simpatico commentatore che sulla questione “mercato in centro” mi accusa di dedicarmi a “giochini politici che poco interessano i cittadini” rispondo che il mio, per essere  un canto fuori dal coro, è un canto veramente polifonico. Vi partecipano il Pdl e Progetto Chiari, che così si sono espressi in una riunione di una commissione convocata ad hoc.  Inoltre rappresentanti di queste formazioni politiche più e più volte si sono espressi per il ritorno in centro del mercato, compreso l’Assessore al Commercio Zerbini. Vi partecipano sicuramente tutti i partiti della minoranza. Vi partecipano la maggior parte dei commercianti  che operano nel centro storico e una parte degli ambulanti. Sono favorevoli tantissimi cittadini che non sopportano di vedere il nostro centro storico  desolato. Come si può vedere, sono in buona compagnia.
Chiari - Centro Storico
Essere riformista, non significa necessariamente, volere il cambiamento ad ogni costo. Ci sono cose che stanno bene come stanno e i veri riformisti sono coloro che le vogliono tutelare. A questa categoria appartengono i centri storici delle città, che  sono tra le cose  che  fanno bello e unico questo nostro Paese. Se essi sono arrivati abbastanza inalterati sino a noi, lo si deve a tutti i riformisti e conservatori che hanno avuto il buon senso di tutelare con amore quanto gli era stato tramandato dai loro padri. A Chiari come altrove, in tutte le epoche ci sono stati coloro che in nome di un supposto progresso hanno fatto le cose più ignobili  e deplorevoli, cancellando con la scusa del degrado, ma il più delle volte solo per mire speculative, pezzi del nostro tessuto urbano.   
Chiari - Centro storico e periferia
Evidentemente il nostro commentatore non deve aver seguito il consiglio di leggere il bell’articolo di Tonino Zana. Se l’avesse fatto forse avrebbe capito che i centri storici non sono solo un indistinto agglomerato di case antiche,  ma rappresentano delle comunità, un reticolo di vie, di relazioni, di attività commerciali, religiose, politiche. Il centro di queste relazioni sono le piazze che rappresentano, come le antiche agorà, i luoghi dove i cittadini convergono per incontrarsi, parlare, scambiarsi notizie e pettegolezzi, fare affari, divertirsi, fare mercato. Oggi, con lo sviluppo del turismo, molti centri storici hanno perso la loro essenza. Si sono riempiti di negozietti di souvenirs, pizzerie e fast-food e molti dei loro cittadini hanno preferito andare ad abitare altrove, perchè la loro città era ormai priva di anima.

Chiari - Piazza Zanardelli

Chiari ha la fortuna di avere ancora un centro storico pienamente vissuto dai cittadini. Non solo è luogo di incontro, ma anche luogo in cui si concentrano la maggior parte delle attività commerciali e di servizio. Purtroppo, il proliferare dei centri commerciali e un atteggiamento un po’ troppo individualistico degli operatori, sta creando non pochi problemi. Il rischio è che il centro storico si spopoli e perda la sua personalità.
Togliere il mercato dal centro di Chiari può essere concepito solo da chi non ha il minimo senso della storia, da chi è indifferente alle sorti della città, da chi mette al centro del proprio operato non il bene comune, ma il proprio interesse di parte. La nostra città si caratterizza, rispetto a molti paesi del circondario, per il fatto di avere un centro storico ben definito entro i  contorni della sua circonvallazione. Ma questo meraviglioso tessuto urbano, ideato da una sapienza antica e comunitaria, ha bisogno di tutti quei caratteri qualitativi che lo hanno reso famoso sino ai nostri giorni. Uno di essi è il mercato.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringraziando per il simpatico, in questo comunque civile scambio di opinioni, mi permetto di farLe notare che il fatto che PdL e Progetto Chiari siano favorevoli non è che sia un motivo di orgoglio visto che sono formazioni che rappresentano le lobbies dei commercianti, degli immobiliaristi e dei professionisti (chiamala buona compagnia!), come non è stupefacente che le opposizioni lo siano proprio per la loro funzione istituzionale, ma che la maggioranza dei cittadini sia favorevole, beh… parliamone. Beato Lei che vede un centro di Chiari pienamente vissuto dai cittadini. Quando? Dalle 8 alle 19.30 dal lunedì al sabato, la domenica mattina per la S. Messa o tutto il giorno se c’è qualche manifestazione. Per il resto deserto assoluto, eccetto qualche appartenente alle associazioni politiche, d’arma, o culturali che hanno la sede nel centro storico e che in una serata si contano sulle dita di una mano. La vitalità di un centro si misura se diventa punto di ritrovo fisso, non solo per i soliti quattro gatti dei due bar della piazza, ma anche per i giovani, i ragazzi, per le famiglie che vogliono fare una passeggiata. Purtroppo così non è, non è come ad esempio la piazza di Orzinuovi contornata dai porticati, piena di negozi e locali frequentatissimi e per tutte le età. Pensare che bastino tre mattine di mercato per rendere importante il centro vuol dire essere fuori dalla realtà, vuol dire non abitare a Chiari. L’identità del centro di Chiari ormai è già sparita basti pensare alla percentuale di stranieri che lo popola rispetto agli indigeni.
Mi spiace per Lei ed un po’ mi ha offeso, ma non ho assolutamente interessi personali, non ho un attività in proprio, non ho tessere di partito, mi piace girare il mercato comodamente e non imbottigliato come si faceva in piazza prima del trasloco. Do atto che Lei esprime concetti condivisibili e alti, purtroppo utopistici ed utilizzati per mascherare interessi diversi, spero solamente di opportunità politica.

Anonimo ha detto...

concordo con 17/06/2011 09.45

Enzo Maragucci ha detto...

Al commentatore anonimo delle 9,45 di oggi.
Non si tratta di motivo di orgoglio si tratta di un dato di fatto messo in evidenza solo per confermare che il mio punto di vista non è “un canto fuori dal coro”.
Lei conferma che il centro storico è vissuto “dalle 8 alle 19,30 dal lunedì al sabato, la domenica mattina per la S. Messa o tutto il giorno se c’è qualche manifestazione”. Mi sembra già tanto. La sera si sa, specie d’inverno, la gente ama stare in casa, a Chiari come dappertutto. Lei sottolinea che il nostro centro ha dei problemi. Non sarò certo io a negarli, ma non penso che questi problemi si risolvano portando il mercato in periferia. Semmai c’è bisogno di maggiori iniziative con una più convinta partecipazione degli operatori e dei cittadini. Qualcosa si sta facendo, ma è un qualcosa di saltuario, mentre il nostro centro ha bisogno di essere vissuto con continuità. Il mercato è uno dei mezzi che permette questo.
Compito di un Amministratore Pubblico è quello di lavorare per il bene della città e dei suoi cittadini. Perseguire il cosiddetto bene comune. Non deve prendere le parti di questa o quella categoria, perchè la città non appartiene solo a questa o quella categoria, ma a tutti. Amministrare vuol dire fare scelte, scelte che possono essere non gradite a qualcuno. Però se si opera con coscienza, senso civico e spirito di servizio, allora le scelte saranno quelle giuste. Nel caso specifico, magari la maggioranza degli ambulanti sarà anche favorevole a spostare il mercato fuori dal centro. Magari lo saranno anche tanti cittadini. Ma un Amministratore deve porsi questa domanda: “Cosa conviene alla mia città?”. In questo caso penso che la risposta non può che essere una: il mercato è meglio che stia nella sua sede storica.
Se la si pensa diversamente, allora si assumano le conseguenti decisioni. Ma per cortesia cerchiamo di finirla con questi traccheggiamenti ridicoli che vanno avanti ormai da tre anni.
Un ultima cosa. Il sottoscritto non fa “giochetti politici” nè “maschera interessi diversi”. Esprime solo le proprie opinioni liberamente, come ha sempre fatto.

Anonimo ha detto...

Concordo con il commento iniziale, il centro di chiari è morto ed a ucciderlo sono stati gli stessi abitanti di chiari, che piaccia o meno e questo è un mio parere.
Sono gli stessi che hanno venduto e che affittano a extracomunitari, che per almeno per un paio di generazioni non si integraranno nel tessuto sociale del paese.
Sono gli stessi che si sono comprati la viletta fuori paese e che se ne sono scappati dal centro.
Sono gli stessi che votano la lega, senza vedere veramente come vanno le cose.
Chiari diventerà un paese straniero e nessuno ci potrà fare niente...anzi magari sarà meglio di adesso.
E'cosi ed il mercato in centro non ridarà niente a nessuno, i tempi cambiano e certe cose non torneranno più come prima.
Purtroppo.

Anonimo ha detto...

Dubito che il mercato rientri in p.zza prima della settimana delle quadre. Anche quest'anno verranno posizionate le gradinate già la settimana precedente a quella della festa di paese, non c'è spazio a sufficienza per posizionare le bancarelle dunque mettetevi il cuore in pace oppure andate a chiedere chiarimenti all'assessore di riferimento.
Le attività commerciali, oltre a frutta verdura tabacchi e panini, difficile che un centro torni a vivere di commercio quando i negozi son molti, ma essendo di pochi proprietari, il prodotto poco si diversifica. Rispetto all'anima del paese son ben contento che questa rimanga intatta, ma va spiegata, promossa e coltivata così che il centro possa tornare ad essere un luogo dove STARE e non solo un luogo di commercio.

Ernesto Circonvalla