Il signor Enio Moretti, negli ultimi tre anni deve aver vissuto un grave conflitto d’identità fra la sua carica di Presidente dell’AC Chiari e di Presidente della Comunità di Zona che gestisce il Servizio Idrico Integrato.
“Come faccio” deve aver pensato “in qualità di Presidente della Comunità di Zona a mandare all’altro me, Presidente della AC Chiari, una bolletta dell’acqua da pagare? Può uno essere nello stesso tempo fornitore e cliente del medesimo servizio?”.
Grave dilemma!
A dir la verità il poverino ha cercato di informarsi sul caso attraverso l’Ipad a suo tempo compratogli con i soldi dei cittadini di Chiari, ma sfortunatamente questi aggeggi elettronici non sono il suo forte e poi, non ha certo tempo da dedicare a queste quisquilie burocratiche. Egli infatti, oltre che essere Presidente della Comunità di Zona e Presidente dell’AC Chiari (non più ora) è anche Responsabile Unico della Staff del Sindaco.
Chiari - Enio Moretti Presidente Comunità di Zona |
Mandarsi una bolletta dell’acqua e poi correre in tutta fretta dall’altra parte a riceverla e pagarla è un lavoraccio della miseria!
Per tagliare la testa al toro, il Presidente Moretti (C.d.Z) ha pensato bene di non mandare al Presidente Moretti (AC Chiari) la bolletta per il Servizio Idrico Integrato per un periodo di circa tre anni.
Oggi apprendiamo, da un articolo uscito su Chiari Week, che dopo le dimissioni di Moretti da Presidente dell'AC Chiari, al nuovo presidente Ferrari, è stato chiesto di pagare, entro 5 giorni dalla ricezione della fattura, l’ammontare di tutti gli arretrati del Servizio Idrico Integrato (€ 7.289, pari a un fiume di acqua), intimando in caso contrario la “attivazione della procedura di riscossione coattiva”.
Quando si dice essere inflessibili!
Ora i casi sono due:
o la Comunità di Zona non ha inviato le relative bollette per un periodo di tre anni,
o l’AC Chiari ha ricevuto regolarmente le bollette e non le ha pagate.
Escludiamo a priori il primo caso perché lo riteniamo del tutto illogico oltre che improbabile. Resta il secondo caso.
La Comunità di Zona fattura regolarmente, ma l’AC Chiari non paga le bollette per un periodo di tre anni.
Chiari - Sede Comunità di Zona |
Ci si chiede. Cosa ha fatto la Comunità di Zona dopo il mancato pagamento della prima bolletta? Ha mandato un primo sollecito, ne ha mandato un secondo e un terzo, ha fatto così per tutte le bollette successive non pagate, ha chiesto perentoriamente di pagare gli arretrati “entro 5 giorni dalla ricezione della fattura” minacciando di ricorrere in caso contrario alla “attivazione della procedura di riscossione coattiva”, l’ha realmente attivata?
Poiché la cosa è andata avanti per ben tre anni, c’è da escludere che un qualche procedimento coattivo sia stato seriamente posto in essere, né che sia stato interrotto il servizio per morosità.
Chi ha preso la decisione di non procedere in tal senso? E’ stato il Direttore del Servizio di sua sponte o c’è stata qualche indicazione o pressione del Presidente della Comunità di Zona, nonché Presidente dell’AC Chiari?
Tutte domande queste che richiederebbero una immediata risposta.
La questione oltre che grottesca (quasi uno scherzo di carnevale) appare grave e inquietante, perché evidenzia ancora una volta, l’abitudine a piegare funzioni pubbliche a interessi meramente privati.
Si spera che gli Organi di controllo del Comune (anzi dei Comuni interessati alla Comunità di Zona), a incominciare dal Consiglio Comunale, facciano la loro parte e si arrivi presto all’accertamento della verità. Lo richiede la decenza.