Campo fotovoltaico e foresteria
L’Istituto Morcelliano,
fondazione ormai bicentenaria, è nata per impulso dell’Abate Antonio Morcelli
con finalità di solidarietà sociale e
con lo scopo di arrecare benefici a persone svantaggiate per condizioni
fisiche, economiche, sociali e familiari, in particolare giovani.
Negli ultimi anni, l’attività
della Fondazione si era limitata a poca cosa e il grande patrimonio accumulato
nei secoli, era rimasto inoperoso, ma abbastanza integro nella sua
composizione.
L’intraprendente don Alberto Boscaglia,
assunta la presidenza dell’ente, ha pensato bene che fosse giunto il momento
per una svolta. Era necessario “valorizzare” quel patrimonio per adeguarlo alle
finalità della Fondazione.
Fin qui io capisco tutto e penso
che una equilibrata riconversione del patrimonio fosse possibile, anzi
auspicabile, per consentire di avere maggiori entrate (rendite) da destinare al
soddisfacimento delle finalità dell’Istituto.
Incomincio a non capire più
quando viene deciso di modificare lo Statuto dell’ente, inserendovi quella
clausola che prevedeva la cessione senza corrispettivo di parte del patrimonio
ad altri enti. Praticamente uno smembramento della Fondazione, con cessione al
Comune di Chiari di metà del patrimonio e la rinuncia da parte di quest’ultimo
al proprio rappresentante in seno al Cda. L’inserimento dell’istruzione dei
minori nelle finalità della Fondazione è una conseguenza di tale decisione, in
quanto il Comune ha interesse a costruire un polo scolastico con i soldi della
Morcelliana e la donazione modale doveva servire a vincolare l’ente Comune a
utilizzare quei soldi solo per quello
scopo.
Qui non siamo più nell’ambito
della “valorizzazione” del patrimonio dell’ente, siamo alla sua spartizione,
siamo alla cessazione della Fondazione come tale, con divisione delle sue
spoglie in parti uguali fra Comune e Parrocchia.
Non richiamerò i passaggi
attraverso cui questo progetto è miseramente naufragato. Per chi volesse
approfondire può leggere qui.
Oggi voglio limitarmi a discutere
dei progetti realizzati o in corso di realizzazione, per la riconversione di
questo patrimonio.
Preliminarmente dico che sarebbe
cosa buona, vista la vivace discussione in corso, che su tutte le iniziative
messe in piedi da don Boscaglia, ci
fosse la massima trasparenza. Sarebbe utile che per ogni operazione posta in
essere dal CdA della Fondazione, operazioni che interessano l’integrità del suo
patrimonio e la sua posizione debitoria, fosse fornito ogni dettaglio. Ciò allo
scopo di fugare ogni sospetto e di
consentire ai cittadini di Chiari, veri proprietari dell’ente, di farsi un’idea precisa di quanto sta
avvenendo.
Chiari - Campo fotovoltaico della Morcelliana |
Iniziamo dal campo fotovoltaico. Si tratta di un impianto di 1000
kW realizzato nelle vicinanze della località Santellone su un terreno di 22
mila mq di proprietà della Fondazione. Il costo dell’impianto è di 3 milioni e
180 mila euro, oltre IVA del 10%. Insomma 3 milioni e mezzo di euro. Esso è
stato concretizzato attraverso la vendita di un terreno di 7,6 piò che ha
fruttato 300 mila euro e l’accensione di un mutuo di 3 milioni 180 mila euro al
tasso fisso del 4%, da rimborsare in 12 anni. La rata fissa è di circa 333 mila
euro. Alla fine del periodo la Fondazione avrà sborsato qualcosa come 4 milioni
di euro circa.
Lasciando da parte per un momento i problemi relativi all’utilizzo di terra
coltivabile per impianti di questo tipo, cosa dai più ritenuta dannosa e
controproducente ai fini di uno sviluppo equilibrato del territorio, qui preme
mettere l’accento su un fatto. L’operazione è meramente speculativa e si tiene in
piedi solo grazie agli incentivi generosamente dati dallo Stato italiano. Senza
quegli incentivi l’operazione sarebbe in perdita.
Chiari - Campo fotovoltaico della Morcelliana in via Vecchia per Pontoglio |
Ora Francesco Giavazzi, il super
consulente incaricato dal Consiglio dei Ministri per la spending review relativamente agli incentivi dati alle imprese, in
un suo recente intervento presso una nota trasmissione televisiva, ha detto
chiaramente che gli incentivi per questi impianti sono spesi male perchè si
tratta di tecnologia ormai obsoleta. Il ragionamento è questo: non è possibile
ed è economicamente sbagliato dare incentivi per 20 anni per sostenere una
tecnologia già oggi vecchia. Meglio sarebbe togliere questi incentivi e
indirizzare i soldi altrove, come ha fatto la Spagna. Probabilmente è solo
un’ipotesi di scuola, ma quando si è con l’acqua alla gola si possono prendere
decisioni drastiche. Vedi normativa sulle pensioni cambiata dall’oggi al domani
senza tanti problemi.
Cosa succederebbe alla Fondazione
se questa ipotesi diventasse realtà? Sarebbero cavoli amari. E’ da sperare che ciò non avvenga, ma come si può
vedere anche un’operazione che sembrava tranquilla, oggi presenta qualche incognita.
Chiari - Foresteria presso l'Istituto Morcelliano |
Foresteria. Si tratta di alloggi - sette monolocali
e quattro bilocali - realizzati nell'ala sud dell''Istituto Morcelliano. Il
valore dell’operazione è di 1 milione e mezzo di euro e avrebbe dovuto essere
finanziata con il ricavato del fotovoltaico. Come si può comprendere, per il
momento ciò non è possibile. La Fondazione ha dovuto accendere un mutuo di 1,5
milioni di euro, i cui termini (rata,
durata, tasso) non sono al momento conosciuti. Riusciranno gli affitti a
ripagare le rate del mutuo? Ne dubitiamo. Come dubitiamo che l’affitto dei
monolocali e bilocali sia destinato a “giovani in difficoltà”, visto che lo
stesso don Alberto ha parlato di locali “da
concedere in locazione a un canone calmierato a maggiorenni, medici o
insegnanti”. Quindi, per il momento, questa operazione è in perdita e lo
sarà per parecchi anni, non porta maggior reddito alla Fondazione e non risponde
alle finalità dell’ente.
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