venerdì 21 settembre 2012

I mirabolanti progetti del don - 2


Campo da golf 

É l’operazione che in assoluto ha sollevato le più aspre polemiche. I motivi sono molteplici.
L’operazione riguardava, in origine, l’utilizzo di un terreno agricolo di 341 mila mq, di proprietà della Fondazione per la realizzazione di un campo da golf a 9 buche. Situato fra i comuni di Chiari e Pontoglio prevedeva oltre al campo da golf, anche un campo pratica, “Club house”, Magazzino, Ristorante, Hotel, residence e 17 ville singole di cui 11 con piscina e, come noto, una cava di circa 800 mila mc.
Successivamente, per problemi sorti in quel di Pontoglio, dove si era svuluppata una ferma opposizione, in particolar modo per lo spreco di suolo agricolo, il progetto venne ridimensionato e limitato alla porzione di terreno situato nel Comune di Chiari (circa 260 mila mq).

La cubatura delle villette è di 15 mila mc complessivi e verranno costruite solo se vi è la certezza di venderle. Per quanto concerne la cava, si afferma che il movimento terra sarà solo interno all’area del golf, escludendo categoricamente vendita di ghiaia a terzi. Si inizierà innanzitutto con la realizzazione del campo pratica, “club house” e ristorante. A seguire le villette e buon ultimo il campo da golf. Queste, almeno, sono le intenzioni dichiarate.
Con il Comune, la Fondazione si assume l’impegno di destinare 2 milioni di euro per la costruzione di una nuova scuola, che rimarrebbe di proprietà della Fondazione e verrebbe ceduta in gestione gratuita al Comune per un periodo da stabilire in convenzione. Eventuali altri introiti provenienti dalla vendita delle ville, sarebbero destinati, per un totale di altri 3 milioni di euro, alla costruzione del polo scolastico tanto atteso da Sindaco e Giunta.

Lasciando da parte la considerazione se sia ammissibile per un prete fare l’imprenditore piuttosto che curare le anime, considerazioni che lasciamo ad altri, a noi preme entrare nel merito delle questioni.
1) Tutte le iniziative assunte dal CdA della Fondazione dovrebbero essere improntate alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio della stessa. Perchè solo un patrimonio integro e valorizzato può produrre le rendite necessarie a raggiungere i fini statutari. Le iniziative sin qui portate avanti da don Boscaglia e dal CdA sono senz’altro ambiziose, ma comportano un forte tasso di rischio. Quando si tratta di intervenire su beni appartenenti alla collettività, si dovrebbe avere molta cautela e scegliere tipi di investimenti a rischio contenuto.
2) Il progetto non è supportato da alcun piano finanziario. Quanto costerà realizzare il progetto, compresi campo pratica, club house, magazzino, ristorante, hotel, ecc? Quali fonti di finanziamento si intendono attivare e in che misura? Quanto si realizzerà dalla vendita delle villette? Chi gestirà il tutto? Che affitto si conta di ricavare?
3) Don Boscaglia dice che “non si sono riscontrati limiti invalicabili di fattibilità dal punto di vista ambientale”,  mentre da parte di tre rappesentanti del Pdl, Puma, Navoni e Mombelli, si afferma che “il campo da golf rispetta e preserva il territorio da altre destinazioni edificatorie, eccezion fatta per quelli...previsti dal progetto”.
Ora, come si fa a dire che non ci sono problemi dal punto di vista ambientale? Lì oggi c’è un terreno ad uso agricolo, domani ci sarà qualcos’altro. In un territorio messo a dura prova da una speculazione edilizia ingorda e devastante, da grandi infrastrutture che stanno consumando centinaia di ettari di suolo agricolo, sfregiando in modo irreparabile la nostra campagna, sinceramente non si sentiva la necessità che una Fondazione di ispirazione cattolica, si desse da fare per cementificare ulteriormente il suolo, divorando altra campagna. In Italia si sa, dove si costruiscono tre case è probabile se ne costruiscano dieci e dove se ne costruiscono 15 è probabile se ne costruiscano 50. Ci sarà sempre un motivo per costruire di più e, in questo caso, non è detto che il motivo non nasca dalle esigenze finanziarie della Fondazione stessa.

4) In un articolo, mai smentito, uscito sul Giornale di Brescia il 23 agosto scorso si affermava testualmente: “La Fondazione, stando ai primi accordi, in cambio della possibilità di  costruire il maxi campo da golf, si impegna ad acquistare il terreno sul quale realizzare l’ampliamento (della scuola Toscanini ndr), ad affidare la stesura del progetto a dei tecnici, a costruire la scuola (12 aule, 4 laboratori e un’eventuale mensa)”. Fare tutto questo con 2 milioni di euro sembra difficile, ma vedremo. Il problema è un altro. Non mi pare che esista alcuna disposizione di legge che preveda che l’autorizzazione ad avviare una qualsiasi attività produttiva possa essere condizionata.   Cosa vuol dire “in cambio della possibilità di costruire...” . L’autorizzazione ad avviare un’impresa viene concessa dal SUAP (Sportello Unico Attività Produttive), se ci sono i requisiti necessari e se vengono presentati tutti i documenti richiesti. L’imprenditore non deve nulla in cambio. A me questa cosa sembra alquanto ricattatoria e si inquadra in quel rapporto collusivo di cui ho parlato in altro post e che si estrinseca nel seguente accordo: “tu mi autorizzi il progetto io ti dò la scuola” oppure “io ti dò l’autorizzazione se tu mi costruisci la scuola”. C’è stato questo da parte del Comune, una specie di imposizione nei confronti della Fondazione o è stata la Fondazione a sottoporsi spontaneamente a questo ricatto?  In ogni caso il don deve aver cambiato radicalmente opinione in materia. Nella sua intervista a Rosanna Agostini di qualche tempo fa, alla precisa domanda  della giornalista  “non sarebbe una soluzione più logica mantenere la proprietà di quanto viene realizzato, prodotto o costruito, ricevendo un’affitto?” il don si dichiara perplesso per non dire contrario. Oggi cambia idea e decide di regalare 2 milioni di euro, forse anche 5, a questa Amministrazione spendacciona,  senza avere nulla in cambio. Si realizza così, per altra via, quanto a suo tempo pretendeva il Sindaco: “questo patrimonio deve andare a finire metà di qua e metà di là”.
Logo Golf  Fondazione Istituto Morcelliano

5) L’unica non favorevole in  seno alla maggioranza è l’Assessore ai Servizi Sociali Boifava. E si capisce anche il perchè. Quei soldi dirottati verso il Polo scolastico, vengono tolti ai servizi sociali e in particolare alle politiche in favore dei giovani in difficoltà che con il perdurare della crisi economica diventano sempre più numerosi. In tempi di  vacche magre, durante i quali si comincia a tagliare anche sui servizi alla persona, questo è un vero smacco.
6) Si dice che questa operazione non comporterà alcun danno patrimoniale per l’ente. Questo naturalmente è ancora presto per dirlo. Non ci sarà danno patrimoniale se tutto andrà secondo le previsioni. Se le cose invece si mettono male e se, per esempio, non si trovano acquirenti per le famose ville, allora il danno patrimoniale potrebbe essere rilevante.  Per quanto concerne il Comune, se le cose vanno per il verso giusto riceverà gratis et amore Dei una scuola e forse un polo scolastico. Rinuncia però a 530 mila euro di standard qualitativi che entreranno a far parte del patrimonio della Fondazione. Insomma un mezzo pasticcio.
D’altra parte tutta l’operazione è tirata per i capelli, piena di contraddizioni e buchi ancora da riempire. Ci sembra che si stia andando avanti alla garibaldina, nella convinzione che tanto, strada facendo, le cose si metteranno a posto. Non sempre vanno a posto e l’operazione Polo della Cultura ce lo insegna.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

......se non erro , qualcuno scrisse "..lasciate che i golfisti vengano a me...."
A parte gli scherzi .... passiamo all'ironia ,
perchè ho fatto un sogno ; ho sognato migliaia di bimbi (golfisti) , intenti ad assaporare il catechismo , sulle distese di prato di soffice erba inglese , migliaia di genitori (cattolici) entusiasti ad assistere all'apparizione di Gesù che cammina sulle acque del laghetto artificiale .
Ma purtroppo il sogno sul finire diventa un incubo , sogno infatti una ventina o forse qualcuno in più , di ex golfisti di quel di franciacorta , che non ancora sulla via della redenzione della loro ex tessera fallimentare , bussano alla porta del pretino , che con fare umile e a braccia aperte , dice loro ..... " golfisti peccatori e senza senno , venite a me ..... tanto qui pagano ..... i somari clarensi !!!" .
Tutto sudato , poi mi sono svegliato !

Spero solo che lo facciano anche tanti altri clarensi.

Grazie, per l'occasione,
Giuliano Tonelli.

Anonimo ha detto...

Rispondo ad uno dei quesiti posti dall'interessante riflessione. Come finanziano la costruzione del campo da golf ? Hanno chiesto il credito sportivo che gli hanno concesso per coprire l'intero costo dell'opera (club house e pertinenze incluse) in 20 anni ad un tasso di interesse molto basso. Essendo una struttura sportiva ne ha diritto. Su tutto il resto non posso che concordare che va al di là degli scopi della fondazione costruire case e scuole. Ma anche campi da golf. Anche perchè la fondazione non ha una struttura manageriale adatta per intraprendere un'opera del genere e si rischia veramente di perdere un pezzo consistente del patrimonio. Gli amministratori si ricordino che sono li solo pro-tempore e che i beni sono della città di Chiari cioè dei suoi cittadini. Nel caso le cose andassero male basterebbe anche un solo cittadino che chiedesse il risarcimento del danno subito per chiamare gli amministratori a rispondere con i propri beni personali.
Insomma la cosa, per quanto avvincente e nella nuova filosofia del fare (a tutti i costi), rischia di diventare un grossa gatta da pelare.
Raffaele Albertini

Nike ha detto...

Buongiorno,
Vorrei anche io lasciare una testimonianza sul mondo del golf e affari annessi.
Io sono iscritta ad un golf club, di proprietà del Comune di Castel San Pietro Terme (Bo) e come socia sono invitata tutti gli anni alla riunione per la chiusura di bilancio. Proprio in questi anni stiamo discutendo sull'ampliamento del nostro campo (18 buche), per costruirne altre 9. Costo a buca 500.000 € per un totale di 4.500.000 per il SOLO CAMPO (e stiamo parlando di buche realizzate in economia). Oltre a questo si deve pensare alla costruzione della Club House e magazzini annessi, ipotizzando un costo di 1.000 € al mq + l'onere di costruire campo pratica, puttin green e pitching green ecc.
Per quanto riguarda la superficie. una buca è grande, circa 20x350 metri (mediamente), quindi 7.000 mq a buca, quindi 63.000 mq SOLO per le buche, considerate che servono anche gli spazi per edifici correlati, campo pratica, campo pratica puttin green e pitching gree, strade parcheggi ecc. per altri 50.000 mq
Nell'ambiente si sa che i campi da golf in Italia sono tutti in perdita e l'unico motivo per farli è per realizzare delle ville, che possono essere vendute ad un prezzo molto alto. Il buisness è proprio lì, non nel campo da golf, che di solito viene utilizzato come escamotage per la costruzione di residenziale in terreno agricolo (oltre che essere golfista sono anche un architetto).
Il mio circolo ha oramai 10 anni e le ville, ancora in costruzione, non sono ancora state vendute tutte, considerando anche il periodo in cui viviamo.
Ultimo argomento, ammettiamo che tutto vada bene (in edilizia succede molto raramente, soprattutto oggi) e riescono a fare il campo, vendere le villette ecc.senza perdite, poi mi spiegate con che soldi si fa andare avanti il circolo? Per far funzionare il mio circolo occorrono 1.500.000 di € all'anno, e siamo un circolo prestigioso, dove si tengono anche gare importanti a 18 buche, quindi appetibile per i golfisti e a Bolognas ce ne sono pochi di campi come il nostro. Quello di Chiari con cosa intende vivere? solo con le tessere dei soci?
Non è che poi rimane tutto sulla groppa del Comune?
Ultimissima considerazione ma siete proprio sicuri che a Chiari serva un campo da golf, soprattutto in quella zona (che conosco abbastanza bene visto che ho frequentato la scuola del Santellone)????
Fate voi le vostre considerazioni.

Nike ha detto...

Buongiorno,
Vorrei anche io lasciare una testimonianza sul mondo del golf e affari annessi.
Io sono iscritta ad un golf club, di proprietà del comune di Castel San Pietro Terme (Bo) e come socia sono invitata tutti gli anni alla riunione per la chiusura di bilancio. Proprio in questi anni stiamo discutendo sell'ampliamento del nostro campo (18 buche), per costruirne altre 9. Costo a buca 500.000 € per un totale di 4.500.000 per il SOLO CAMPO (e stiamo parlando di buche realizzate in economia). Oltre a questo si deve pensare alla costruzione della ClubHouse e magazzini annessi, ipotizzando un costo di 1.000 € al mq + l'onere di cstruire campo pratica, puttin green e pitching green ecc.
Pe quanto riguarda la superficie. una buca è grande, circa 20x350 metri (mediamente), quindi 7.000 mq a buca, quindi 63.000 mq SOLO per le buche, considerate che servono anche gli spazi per edifici correlati, campo pratica, campo pratica puttin green e pitching green.
Nell'ambiente si sa che i campi da golf in Italia sono tutti in perdita e l'unico motivo per farli è per realizzare delle ville, che possono essere vendute ad un prezzo molto alto. Il buisness è proprio lì, non nel campo da golf. Il mio circolo ha oramai 10 anni e le ville, ancora in costruzione, non sono ancora state vendute tutte, considerando anche il periodo in cui viviamo.
Ultimo argomento, ammettiamo che tutto vada bene (in edilizia succede molto raramente, soprattutto oggi) e riescono a fare il campo, vendere le villette ecc.senza perdite, poi mi spiegate con che soldi si fa andare avanti il circolo? Per far funzionare il mio circolo occorrono 1.500.000 di € all'anno, e siamo un circolo prestigioso, dove si tengono anche gare importanti a 18 buche, quindi appetibile per i golfisti e a Bolognas ce ne sono pochi di campi come il nostro. Quello di Chiari con cosa intende vivere? solo con le tessere dei soci?
Non è che poi rimane tutto sulla groppa del Comune?
Ultimissima considerazione ma siete proprio sicuri che a Chiari serva un campo da golf, soprattutto in quella zona (che conosco abbastanza bene visto che ho frequentato la scuola del Santellone)????

Anonimo ha detto...

Dalle risposte avute l'altra sera in occasione della presentazione del progetto si è capito sicuramente che:
1) Il campo da golf sarà attività che andrà in pari per restituire i soldi al credito sportivo nell'arco di 20 anni (quindi non renderà manco un euro).
2) La vera entrata sarà nella vendita del volume da costruire: quindi la Fondazione (il Comune non c'entra nulla) cederà il volume edificabile ad imprese di costruzione ed incasserà subito il corrispettivo. Da detto corrispettivo usciranno i 2 milioni di euro (530.000 euro sono di oneri standard) per la scuola di via Toscanini.
Tutto il resto andrà di nuovo a patrimonio dell'ente (circa altri 3 milioni di euro che potranno entrare anche lentamente perchè potranno essere spesi per le finalità della Fondazione)

Quindi di fatto è soltanto un affare immobiliare ma che non dovrebbe essere molto pericoloso per l'ente. Ricordo che la Fondazione è una istituzione privata (e non pubblica) e che quindi le forze politiche o le amministrazioni comunali possono solo esprimere dei pareri ma non vietare nulla (sempre che il progetto sia fattibile su quell'area).
Chiaramente, ripeto ma non sono un avvocato, gli amministratori pro tempore attuali potranno rispondere anche con i propri beni personali nel caso l'affare non sia stato condotto nel rispetto delle leggi.
Ricordo a tutti che è sufficiente fare ricorso all'ASL che è l'unico ente di controllo della Fondazione per capire se questo progetto vada al di fuori degli scopi dell'ente.
Raffaele Albertini

Anonimo ha detto...

Vorrei proporre alla Fondazione di investire invece in un BIO PARCO sul modello costruito a Roma dalla FONDAZIONE BIO PARCO.
http://www.bioparco.it/
Questo avrebbe un introito sicuro, sarebbe un investimento in cultura e non sarebbe una speculazione edilizia.
(era nel programma del PD).
Raffaele

Anonimo ha detto...

Mi fa specie sentire tutte queste roboanti cifre, soprattuto poste laddove ci sono centinaia e centinaia di appartamenti invenduti e ditte che non pagano: con cosa pagano le imprese la fondazione?

Massimiliano Bettoni