In un articolo apparso sul
Giornale di Chiari in questi giorni, Massimiliano Magli, suo direttore ed
editore, si lancia in una incomprensibile polemica nei riguardi del PD,
polemica che nulla ha a che vedere con l’oggetto dell’articolo e che a noi sembra
frutto di confusione mentale e atteggiamento preconcetto nei confronti di uno
dei protagonisti della vita politica italiana e clarense.
Magli parla di “un vergognoso attacco del PD davanti al
Prefetto nei confronti del Comune di Chiari che aveva acquistato spazi a
pagamento sul nostro giornale”. Sono cose che risalgono a 2 anni e mezzo
fa, ma egli continua a rimestarci sopra in modo del tutto inaudito e, tanto per
cambiare, disinformato.
Ebbene quell’attacco vergognoso, come lo chiama lui, è stato firmato da tutti i
consiglieri comunali di minoranza (tutti!) e riguarda numerosi argomenti in cui
venivano evidenziate “irregolarità e mancato rispetto della Legge
e dei Regolamenti comunali da parte dell’Amministrazione del Comune di Chiari”.
La missiva era indirizzata al
Prefetto in quanto è l’organo di vigilanza sugli Enti Locali. Si era in
campagna elettorale e i partiti che
componevano la maggioranza consiliare della nostra città avevano pensato di
usare soldi pubblici, soldi quindi dei cittadini di Chiari, per farsi
propaganda. Vedi la costosissima pubblicazione “Dalle parole ai fatti”
distribuita nei gazebo della Lega o l’acquisto di spazi di pubblicità su un
giornale locale . Cose tutte vietate dall’art. 9 della Legge 28/2000.
Questo è l’attacco vergognoso lamentato da Magli. Ognuno può farsi un’idea se
queste siano cose fatte legittimamente e trasparentemente dal Comune e se da
parte del PD ci sia stato un attacco al Giornale di Chiari, mai nominato nella
missiva.
Solo che Magli non si ferma qui.
Si può tranquillamente dire che quell’attività dell’Amministrazione Comunale
fosse legittima e trasparente, altri affermeranno il contrario e tutto finisce
lì. Restiamo nell’ambito dell’opinabile.
No,
Magli afferma perentorio che un partito che
fa cose di questo tipo “è un partito scorretto
e suicida...anzi già morto e sepolto”.
Come si vede il marchio del Movimento 5
Stelle è già impresso a fuoco. Ma è un marchio mortifero.
Risentito per questo affronto inaudito, Magli allora ha
deciso di tirare una riga su e dire basta alla pubblicazione di articoli
provenienti dai partiti. Non proprio tutti. Egli stesso ammette: ad eccezione
di “interviste e occasionali interventi
che vengono realizzati o accolti da noi” mentre quelli che “non riteniamo interessanti sono a
pagamento”. State pur certi che
quelli non interessanti sono stati quelli del PD.
E’ capitato infatti che il
Giornale di Chiari abbia ospitato scritti di rappresentanti del Pdl e dell’Udc,
in bella evidenza e con tanto di foto, ma quanto al PD è stato addirittura
negato un diritto di replica al Segretario della locale sezione, nonostante
Magli avesse da una parte mosso, tanto
per cambiare, ingiustificate e pesanti critiche
nei confronti del PD clarense e dall’altra fatto il panegirico del Sindaco
Mazzatorta e della sua Giunta (leggi qui).
Magli afferma soddisfatto che
ospitare sui suoi giornali spazi autogestiti da partiti politici e
amministrazioni pubbliche è quanto mai “fruttuoso”.
Non stentiamo a crederlo. Il Comune di Chiari, per due pagine pubblicate ogni
mese, viene a spendere oltre 10 mila euro l’anno.
Insomma qualcosa come 800 euro a numero, per articoli già pubblicati sul sito
informativo del Comune, Chiarinewsletter,
curato dalla giornalista Rosanna Agostini, retribuita sempre dal Comune con i
soldi dei cittadini di Chiari. Solo per questa attività informativa veniamo a
spendere 26 mila euro l’anno, mentre si riducono i fondi ai servizi sociali,
alle famiglie, agli anziani, alla cultura ecc.
Ma Magli non è ancora
soddisfatto. Ha ancora veleno in corpo per lanciare l’ultimo assalto. Ma
esagera e così getta la maschera. Attenzione a quello che dice: “Inutile dire che per pochi euro al mese il PD non ce l’ha fatta, ha molte difficoltà
evidentemente e pochi euro al mese sono un’enormità”.
Sede PD Chiari |
Il PD di Chiari è un partito che si
autofinanzia. Le uniche entrate che ha provengono dalle tasche dei suoi
iscritti e queste devono servire a sostenere spese di gestione e le attività
politiche. Non è una difficoltà è un orgoglio, se queste parole possono avere
ancora un senso per il disincantato Magli. Evidentemente egli frequenta partiti
e politici che hanno molta disponibilità finanziaria, buon per lui e i suoi
amici. La politica che tutti vogliamo sia finalmente sobria,
equilibrata e disinteressata, va praticata nei fatti non solo nelle parole.
Ma cosa vuol dire “per pochi euro al mese il PD non ce l’ha
fatta”? Vuol forse dire che se gli viene pagata la “marchetta” lui cambia atteggiamento nei confronti del PD? Vuol forse
dire che per avere un maggiore apprezzamento nei suoi articoli, occorre
concordare uno spazio autogestito sul suo giornale secondo le tariffe a suo
tempo comunicate? Sono questi i taciti accordi che il giornalista e l’editore
Magli fa con partiti e pubbliche amministrazioni? “Tu compri uno spazio nel mio giornale, io
avrò un occhio di riguardo nei tuoi confronti, sarò il tuo megafono”? A vedere
come stanno andando le cose sembrerebbe proprio di sì.
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