Dopo le interminabili chiacchiere fatte da Mazzatorta e soci, la precedente Amministrazione non è riuscita a portare a casa neppure lo straccio di una pur misera scuola.
E non è che non le avessero tentate tutte.
Nel 2007 doveva partire il Polo Scolastico a nord di Chiari. Il sindaco aveva messo sul piatto tutte le aree esistenti delle scuole clarensi dove sarebbero sorti casermoni a 8 piani. La rivolta dei genitori e i dissidi all’interno della stessa maggioranza fecero desistere da questo piano dissennato.
Nella seconda tornata amministrativa fu la volta della scuola “loculo” che avrebbe dovuto essere costruita in via Roccafranca con i soldi rivenienti dalla Fondazione Istituto Morcelliano. In realtà si trattava di costruire dieci misere aule, senza palestra, mensa e spazi comuni. Anche questo piccolo sogno svanì fra mille polemiche.
Oggi, anzi a dicembre, dopo appena 1 anno e 10 mesi da inizio lavori, il Nuovo Polo Scolastico è realtà ed è stato consegnato alla scuola perfettamente funzionante. Per i tempi biblici dei lavori pubblici italiani, un vero miracolo. Con l’aggiunta che non è stato perso un solo giorno di scuola. Certo i bambini e le loro famiglie, i dirigenti e gli insegnanti hanno dato una grossa mano, cercando di non esasperare una condizione che definire difficile è un eufemismo. Lavorare in un grosso cantiere mentre i bambini vanno vanno a scuola non è cosa semplice. Eppure tutto è andato per il meglio e oggi possiamo dire di avere una scuola di livello europeo, per struttura, innovazione tecnologica, spazi didattici.
Se è andato tutto bene per gli studenti e le loro famiglie, la stessa cosa non si può dire per l’opposizione politica.
Da quando prese avvio questo progetto, è nato ed è cresciuto un pregiudizio che non ha riscontro nella realtà dei fatti. Prima si fece polemica sul fatto che venissero utilizzati per la scuola e non per la Caserma dei Carabinieri i soldi rivenienti da oneri di urbanizzazione Gnutti. Poi si alimentò una discussione pretestuosa per la chiusura della vetusta Scuola Varisco, adducendo il fatto che non si poteva interrompere un percorso didattico di eccellenza fatto in quella scuola, ma dimenticando che per anni le stesse persone avevano sempre ostacolato quella esperienza.
Il problema è che l’attuale opposizione politica e il candidato leghista Alessandro Cugini, mal sopportano che dopo anni di inutili chiacchiere finalmente a Chiari si sia deciso di intervenire sulle scuole che al tempo di Mazzatorta cadevano a pezzi.
La cosa più incredibile è che questi signori continuano a fare polemiche astruse e senza senza senso per un intervento statale che ha consentito di portare a Chiari finanziamenti a fondo perduto per 12,6 milioni di euro (cosa mai vista nella nostra città), senza contare le altre centinaia di migliaia di euro della provincia per l’Istituto Einaudi.
Se Chiari avrà finalmente delle scuole nuove di livello europeo, lo si deve innanzitutto alla Buona Scuola di Renzi e allo stanziamento di oltre 10 miliardi per la costruzione di nuove scuole e l’ammodernamento delle vecchie. Lo si deve all’attuale Amministrazione Comunale che ha colto l’occasione offerta e si è presentata all’appuntamento con progetti innovativi e credibili, lo si deve alle tante famiglie e agli insegnanti che hanno collaborato con l’Amministrazione perché questo piano si realizzasse.
L’opposizione e il suo campione Cugini, non avendo proposte da offrire alla Città, continuano a fare polemiche.
Quest’ultimo, dimostrando di essere un giovane già vecchio, invece di guardare al futuro, propone di riaprire la scuola Varisco che è un immobile di 90 anni, inadeguato sotto tutti i punti di vista per ospitare una scuola che voglia definirsi moderna.
È un continuo ritorno al passato che farà solo male a Chiari e ai suoi abitanti.
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