Che il progetto del Polo della Cultura sia un grosso pasticcio lo si può desumere da numerosi elementi.
Il primo e il più attuale è che questo progetto non ha e non ha mai avuto una sua fisionomia ben precisa. In prima istanza si parlò di recuperare il vecchio Cinema comunale. Poi, a seguito del proditorio abbattimento del cinema, si approvò il cosiddetto progetto Caputo. Successivamente si autorizzò il progetto Eleca che ampliando a dismisura gli spazi del manufatto lo rendeva un vero e proprio ecomostro. Oggi si fa marcia indietro e si pretende di contenere le dimensioni dell’edificio. Cosa ci sia di razionale in questo comportamento è un mistero della fede che solo il nostro Sindaco e i suoi collaboratori conoscono.
Un altro motivo è l’identità del concessionario. Prima Eleca Cantù, poi Eleca Chiari, poi Jolly Immobiliare di Milano, poi Sole Alto S.A. con sede in Svizzera. E poichè quest’ultima è società anonima, non state a perdere tempo per cercare di conoscerne i reali proprietari. Tutto nascosto dietro discrete cortine fiduciarie. E guai a chiedere lumi.
Il terzo motivo è l’interesse pubblico. Si dice “l’interesse della città è quello di munirsi di un auditorium multifunzione, tenuto conto che siamo stati costretti ad abbattere il cinema perchè fatiscente(?)”. Costo dell’opera: 1 milione di euro a essere generosi. Cioè non più di quanto abbiamo già sborsato sull’unghia e a fondo perduto a Eleca. Scusate, ma perchè non ce lo siamo costruito da noi questo benedetto auditorium? Non facevamo prima e meglio?
L’incarico di costruirlo lo diamo invece a Eleca, la quale deve guadagnarci pur qualcosa no? Innanzitutto il milione già versato, poi il corrispettivo dei parcheggi, poi l’area per 90 anni, poi l’abbuono degli oneri e via dicendo. Un costo per la comunità di oltre 15 milioni di euro.
Ora secondo voi cosa direbbe dopo aver letto le carte una persona di buon senso che venisse da un altro mondo? Direbbe “ma questi si stanno facendo buggerare?” Invece no. Non si stanno facendo buggerare e per la semplice ragione che quella convenzione l’hanno scritta quei grandi geni che governano la nostra città e che ci vogliono convincere che l’operazione è un affare.
Quarto motivo. Sono passati più di sei mesi dall’apertura del cantiere. Eleca non ha ancora fatto niente di niente, ma in compenso ha incassato almeno 1 milione di euro (come da convenzione certo). Ora se domani la società viene dichiarata fallita e magari con lei tutto il gruppo, che fine farà il nostro milione di euro?
Quinto motivo. Eleca sollecita più volte il Comune di predisporre gli stalli di parcheggio lungo la circonvallazione in base a quanto stabilito dalla convenzione. Il Comune nicchia, non risponde. Poichè sono soldi che non entrano, in un rapporto normale sarebbero già partite le lettere degli avvocati. Qui invece tutto tace. Il Sindaco si pone in ascolto, la Eleca traccheggia, la maggioranza guarda e i cittadini subiscono.
Il primo e il più attuale è che questo progetto non ha e non ha mai avuto una sua fisionomia ben precisa. In prima istanza si parlò di recuperare il vecchio Cinema comunale. Poi, a seguito del proditorio abbattimento del cinema, si approvò il cosiddetto progetto Caputo. Successivamente si autorizzò il progetto Eleca che ampliando a dismisura gli spazi del manufatto lo rendeva un vero e proprio ecomostro. Oggi si fa marcia indietro e si pretende di contenere le dimensioni dell’edificio. Cosa ci sia di razionale in questo comportamento è un mistero della fede che solo il nostro Sindaco e i suoi collaboratori conoscono.
Un altro motivo è l’identità del concessionario. Prima Eleca Cantù, poi Eleca Chiari, poi Jolly Immobiliare di Milano, poi Sole Alto S.A. con sede in Svizzera. E poichè quest’ultima è società anonima, non state a perdere tempo per cercare di conoscerne i reali proprietari. Tutto nascosto dietro discrete cortine fiduciarie. E guai a chiedere lumi.
Il terzo motivo è l’interesse pubblico. Si dice “l’interesse della città è quello di munirsi di un auditorium multifunzione, tenuto conto che siamo stati costretti ad abbattere il cinema perchè fatiscente(?)”. Costo dell’opera: 1 milione di euro a essere generosi. Cioè non più di quanto abbiamo già sborsato sull’unghia e a fondo perduto a Eleca. Scusate, ma perchè non ce lo siamo costruito da noi questo benedetto auditorium? Non facevamo prima e meglio?
L’incarico di costruirlo lo diamo invece a Eleca, la quale deve guadagnarci pur qualcosa no? Innanzitutto il milione già versato, poi il corrispettivo dei parcheggi, poi l’area per 90 anni, poi l’abbuono degli oneri e via dicendo. Un costo per la comunità di oltre 15 milioni di euro.
Ora secondo voi cosa direbbe dopo aver letto le carte una persona di buon senso che venisse da un altro mondo? Direbbe “ma questi si stanno facendo buggerare?” Invece no. Non si stanno facendo buggerare e per la semplice ragione che quella convenzione l’hanno scritta quei grandi geni che governano la nostra città e che ci vogliono convincere che l’operazione è un affare.
Quarto motivo. Sono passati più di sei mesi dall’apertura del cantiere. Eleca non ha ancora fatto niente di niente, ma in compenso ha incassato almeno 1 milione di euro (come da convenzione certo). Ora se domani la società viene dichiarata fallita e magari con lei tutto il gruppo, che fine farà il nostro milione di euro?
Quinto motivo. Eleca sollecita più volte il Comune di predisporre gli stalli di parcheggio lungo la circonvallazione in base a quanto stabilito dalla convenzione. Il Comune nicchia, non risponde. Poichè sono soldi che non entrano, in un rapporto normale sarebbero già partite le lettere degli avvocati. Qui invece tutto tace. Il Sindaco si pone in ascolto, la Eleca traccheggia, la maggioranza guarda e i cittadini subiscono.
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