martedì 22 settembre 2009

Polo della Cultura: Mazzatorta aperto all'ascolto


Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato da alcuni cittadini sul cosiddetto Polo della Cultura.
“I tentativi pretestuosi dal contenuto politico messi in atto da alcuni cittadini non sono andati a buon fine” gongola il Sindaco “finalmente la questione è chiusa”.
Ora, giudicare pretestuosi i tentativi di bloccare l’opera messi in atto da alcuni cittadini che dall’oggi al domani si sono visti rinchiudere in una specie di recinto e che per uscire di casa devono trasformarsi in contorsionisti, mi sembra a dir poco ingeneroso. Se poi si tiene conto che i lavori dureranno quasi tre anni e che alla fine i “pretestuosi cittadini” si troveranno murati vivi, allora si può comprendere la rabbia di persone che facendo ricorso al Tar e al Consiglio di Stato hanno cercato di difendere un loro sacrosanto interesse.
Comunque, per il resto della comunità, almeno per quella parte che ritiene utile questa opera, la decisione del Consiglio di Stato può essere una buona cosa. Adesso riprenderanno i lavori e la nostra cittadina avrà finalmente il suo Polo della Cultura.
Tutto bene? Eh, no! Il nostro Senatore Sindaco avverte che in vista di un futuro aggiornamento del progetto (il secondo, il terzo, il quarto?), si dichiara aperto all’ascolto. Ecchevvordì. Vuol dire che è “disponibile a rivalutare alcuni aspetti dell’opera alla luce per esempio della crisi del mercato edilizio e delle prescrizioni elaborate dal Comando dei Vigili del Fuoco”.
Sorry, ma che c'entra la crisi del mercato edilizio in tutto questo? E le prescrizioni dei Vigili del Fuoco non erano già note?
Si ha come l’impressione che la convenienza del privato, questo sì a causa della crisi economica, non sia più così evidente e che sia Eleca che l’Amministrazione Comunale, ficcatisi in questo bel buco prima dello scoppio della crisi non sanno ora come uscirne.
Auguri!

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