Come forse già sapete il consigliere del PD Mario Belotti aveva chiesto al nostro primo cittadino di tagliarsi lo stipendio di sindaco (perchè a suo dire quello di senatore bastava e avanzava) per istituire un fondo per i cittadini in difficoltà a causa della crisi economica.
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata a muso duro durante la seduta del Consiglio Comunale del 20 novembre. “Non intendo rinunciare al compensso che mi spetta per legge” ha affermato lapidario Mazzatorta “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità”. Piglia, pesa, incarta e porta a casa!
Ma come si permettono questi beceri qualunquisti a pensare che un compenso che “spetta per legge” possa essere “tagliato”? E poi, per fare cosa: “un fondo per i cittadini in difficoltà”? Maddai, lo vedono anche i bambini che questa è pura propaganda, che ci si vuol fare belli con i soldi degli altri, che parlare di crisi economica e di cittadini in difficoltà è pura demagogia, buona soltanto per alimentare una politica di basso profilo e corto respiro. E inoltre, che bisogno c’è di creare questo fondo con la ripresa ormai alle porte e il Pil che vola? Questa gente parla ancora di casta, privilegi, doppi stipendi. Termini desueti che appartengono a infelici stagioni passate che noi abbiamo spazzato via definitivamente. Oggi la casta non c’è più. Oggi c’è “la politica del fare” e della responsabilità. E “se c’è responsabilità ci dev’essere un’indennità” come giusto.
Quale responsabilità dite voi? Ma scusate, chi è che vi ha costruito le 25 e più rotonde che sono l’onore e il vanto della nostra bella cittadina? E non, rotonde qualsiasi. Vi prego di considerare che trattasi di rotonde in pregiato materiale lapideo che sono costate un occhio della testa e hanno svenato le pur robuste finanze comunali. Sa solo Dio quante notti insonni hanno passato i nostri amministratori per inventarsi i posti dove situare al meglio questi meravigliosi manufatti. E poi non c’erano solo le rotonde. E le inaugurazioni? Dico, le inaugurazioni dove le mettete? C’è qualcuno che ha rischiato seri guai al fegato a furia di stappare bottiglie di spumante. E tutto questo nell’interesse della collettività. Qui non si scherza, badate!
Voi continuate a dire “quale responsabilità?” E le consulenze che ci hanno permesso di pensar in grande, dove le mettete? Come avremmo fatto a pensare ai grandiosi e strategici progetti che renderanno il nostro sonnacchioso paese una città dinamica, moderna e dalla personalità ben definita? Lo so, ci sono costate un pozzo di soldi, ci sono costate 3milioni e mezzo di euro, forse 4. Ma senza quelle consulenze come avremmo potuto ideare quel magnifico progetto che è il “Polo della Cultura studiato per rivoluzionare il concetto stesso di cultura, trasformandolo in un bene quotidiano a cui abbeverarsi”? Da più di 8 mesi schiere di operai lavorano giorno e notte per realizzare questa grandiosa opera nei tempi previsti da un rigoroso “cronoprogramma” che noi abbiamo imposto fortissimamente.
E gli oltre 6milioni di euro spesi per “donare a Chiari il primo grande Museo cittadino e il primo grande Urban Center”? Le tracce della nostra identità sono lì in attesa di essere poste nella giusta teca, nel loro prezioso scrigno. Guardate, non abbiamo badato a spese e, pur di dare agli antichi reperti la loro giusta collocazione, abbiamo venduto tutto il nostro patrimonio.
Ma la cosa che più riempie d’orgoglio è l’aver risolto, in modo diremmo definitivo, il problema della sicurezza. Da quando governa questa amministrazione i cittadini si sentono più sicuri, questo è certo. Basta uscire per le strade per avvertire questo nuovo clima. I cittadini passeggiano tranquillamente sino a tarda sera e rientrano nelle loro abitazioni quasi malvolentieri. Questo è stato possibile grazie alla politica che “ha voluto una nuova sede della Polizia Locale, moderna e funzionale, e un distaccamento che ha rivoluzionato (non sembri una parola azzardata), la sicurezza alla Stazione Ferroviaria”, trasformata, come tutti possono vedere, in “un salotto” dove conversare amabilmente in attesa del treno.
Non è il migliore dei mondi possibile, questo? Vi assicuro, per avere tutto ciò, non c’è compenso che basti.
La risposta non si è fatta attendere ed è arrivata a muso duro durante la seduta del Consiglio Comunale del 20 novembre. “Non intendo rinunciare al compensso che mi spetta per legge” ha affermato lapidario Mazzatorta “se c’è responsabilità ci dev’essere indennità”. Piglia, pesa, incarta e porta a casa!
Ma come si permettono questi beceri qualunquisti a pensare che un compenso che “spetta per legge” possa essere “tagliato”? E poi, per fare cosa: “un fondo per i cittadini in difficoltà”? Maddai, lo vedono anche i bambini che questa è pura propaganda, che ci si vuol fare belli con i soldi degli altri, che parlare di crisi economica e di cittadini in difficoltà è pura demagogia, buona soltanto per alimentare una politica di basso profilo e corto respiro. E inoltre, che bisogno c’è di creare questo fondo con la ripresa ormai alle porte e il Pil che vola? Questa gente parla ancora di casta, privilegi, doppi stipendi. Termini desueti che appartengono a infelici stagioni passate che noi abbiamo spazzato via definitivamente. Oggi la casta non c’è più. Oggi c’è “la politica del fare” e della responsabilità. E “se c’è responsabilità ci dev’essere un’indennità” come giusto.
Quale responsabilità dite voi? Ma scusate, chi è che vi ha costruito le 25 e più rotonde che sono l’onore e il vanto della nostra bella cittadina? E non, rotonde qualsiasi. Vi prego di considerare che trattasi di rotonde in pregiato materiale lapideo che sono costate un occhio della testa e hanno svenato le pur robuste finanze comunali. Sa solo Dio quante notti insonni hanno passato i nostri amministratori per inventarsi i posti dove situare al meglio questi meravigliosi manufatti. E poi non c’erano solo le rotonde. E le inaugurazioni? Dico, le inaugurazioni dove le mettete? C’è qualcuno che ha rischiato seri guai al fegato a furia di stappare bottiglie di spumante. E tutto questo nell’interesse della collettività. Qui non si scherza, badate!
Voi continuate a dire “quale responsabilità?” E le consulenze che ci hanno permesso di pensar in grande, dove le mettete? Come avremmo fatto a pensare ai grandiosi e strategici progetti che renderanno il nostro sonnacchioso paese una città dinamica, moderna e dalla personalità ben definita? Lo so, ci sono costate un pozzo di soldi, ci sono costate 3milioni e mezzo di euro, forse 4. Ma senza quelle consulenze come avremmo potuto ideare quel magnifico progetto che è il “Polo della Cultura studiato per rivoluzionare il concetto stesso di cultura, trasformandolo in un bene quotidiano a cui abbeverarsi”? Da più di 8 mesi schiere di operai lavorano giorno e notte per realizzare questa grandiosa opera nei tempi previsti da un rigoroso “cronoprogramma” che noi abbiamo imposto fortissimamente.
E gli oltre 6milioni di euro spesi per “donare a Chiari il primo grande Museo cittadino e il primo grande Urban Center”? Le tracce della nostra identità sono lì in attesa di essere poste nella giusta teca, nel loro prezioso scrigno. Guardate, non abbiamo badato a spese e, pur di dare agli antichi reperti la loro giusta collocazione, abbiamo venduto tutto il nostro patrimonio.
Ma la cosa che più riempie d’orgoglio è l’aver risolto, in modo diremmo definitivo, il problema della sicurezza. Da quando governa questa amministrazione i cittadini si sentono più sicuri, questo è certo. Basta uscire per le strade per avvertire questo nuovo clima. I cittadini passeggiano tranquillamente sino a tarda sera e rientrano nelle loro abitazioni quasi malvolentieri. Questo è stato possibile grazie alla politica che “ha voluto una nuova sede della Polizia Locale, moderna e funzionale, e un distaccamento che ha rivoluzionato (non sembri una parola azzardata), la sicurezza alla Stazione Ferroviaria”, trasformata, come tutti possono vedere, in “un salotto” dove conversare amabilmente in attesa del treno.
Non è il migliore dei mondi possibile, questo? Vi assicuro, per avere tutto ciò, non c’è compenso che basti.